«E' con particolare soddisfazione che accogliamo il riconoscimento concesso all'Italia dall'Oie (Organizzazione Mondiale per la Sanità Animale) che sancisce finalmente che in Italia il rischio Bse è "trascurabile"». Così Luigi Scordamaglia, vicepresidente di Assocarni e di Federalimentare. Che continua evidenziando come il “livello trascurabile” sia il migliore dei tre (trascurabile, controllato e indeterminato) previsti dalla classificazione internazionale. E come tutto ciò «apra nuove opportunità per la filiera zootecnica sui mercati terzi (ad esempio Giappone e Usa), dando finalmente ragione, con dati oggettivi, a chi come Assocarni ha sostenuto sin dall'inizio che il nostro Paese è stato solo marginalmente toccato da tale patologia». Commenta l'industria Cremonini, di Castelvetro (Mo): «Si tratta di un passaggio fondamentale che mette in pratica la parola fine alla vicenda di "mucca pazza" in Italia. Importante che questa svolta sia conosciuta perchè la cosa ha una importanza decisiva per tutto il settore zootecnico del nostro paese».
Su un totale di 178 paesi del mondo aderenti all'Oie, aggiunge Scordamaglia, «solo 20 hanno raggiunto tale status e questo è un particolare motivo di orgoglio di tutta la filiera zootecnica italiana. L'auspicio è che ora tutti gli sforzi vengano concentrati sulla revisione dell'elenco degli organi a rischio». G.S.
L’Organizzazione mondiale della sanità animale: per l’Italia rischio Bse “trascurabile”