Per protestare contro il forte aumento del prezzo dei bovini di ristallo francesi, la cooperativa veneta Azove ha deciso, in accordo con i propri soci ingrassatori, di non effettuare ulteriori acquisti di bovini da ristallo se le quotazioni supereranno i valori raggiunti nelle ultime settimane sul mercato francese. Ad Azove aderiscono 150 soci, che allevano complessivamente 50mila capi; il fatturato è di 135 milioni di euro di fatturato. La cooperativa è tra i primi importatori nazionali di bovini da ristallo.
Questa decisione, commenta il presidente della cooperativa, Fabio Scomparin, «è strettamente aziendale, tuttavia potrà essere più incisiva se sarà seguita anche dagli altri operatori del settore; è per questo motivo che attraverso una lettera abbiamo invitato anche le altre strutture che producono bovini da carne a seguire il nostro esempio».
Gli allevatori italiani acquistano sul mercato francese circa 800mila bovini da ristallo l'anno. I prezzi hanno avuto in queste ultime settimane una impennata, che compromette fortemente la redditività degli allevatori soci, dal momento che i maggiori costi non riescono a trovare copertura nel prezzo di vendita dei bovini da macello, che continua a calare.
«Anche l'anno scorso - spiega Scomparin - si è verificata la stessa situazione: tra gli allevatori italiani, estremamente frammentati e in balia di molti operatori, si è scatenata una corsa all'acquisto che ha avuto come conseguenza un ulteriore incremento dei prezzi». I.Z.
I 150 soci dell'azienda veneta allevano nel complesso circa 50mila capi