In Italia c’è stato un calo del patrimonio bovino totale nel 2010 (- 3,9%) e nel 2011 (-0,5%). Il numero delle vacche da latte è calato nel 2010 (-6,1%), tendenza che dovrebbe risultare minore nel 2011 (-0,7%). Il ribasso è essenzialmente provocato dall’aumento dei costi di produzione. Si è registrato, invece, un leggero aumento degli acquisti di bovini maschi nel 2010 (+2,6%), mentre è attesa una flessione per l’anno in corso (-0,6%).
Sono dati presenti nel documento della Commissione Ue “Prospettive dei mercati e dei redditi agricoli 2010-2020”, al centro delle discussioni all’ultima assemblea dell’Uniceb, tenutasi a Verona. La produzione è stabile o in modesto aumento nel 2010 (+1,8%), frenata da un calo nel 2011 (-0,9%). Nel 2012 si dovrebbe registrare un nuovo incremento (+0,5%).
L’export di carne è praticamente esploso nel 2010 (+157%), grazie all’apertura del mercato turco. Nuovo aumento nel 2011 (+11%) e nel 2012 (+10%), ma con valori più modesti. Per contro, gli acquisti e l’import hanno subito una flessione nel 2010 e analoga tendenza dovrebbero avere quest’anno. Il consumo, continua la Commissione, ha avuto un leggero calo nel 2010 (-0,4%), trend che dovrebbe ripetersi anche nel 2011 (-0,4%) e nel 2012 (-0,9%).
I prezzi 2010 sono risultati assolutamente negativi (bovinimaschi -4,2%; vacche -1,4%). Probabile ripresa nel 2011 (rispettivamente +3,5% e +3,6%) e nel 2012 (rispettivamente +0,4% e +1,6%).