Taranto, nasce la Centrale del latte Puglia

Parte il progetto dell'imprenditore Vincenzo Fanelli: «Voglio realizzare un'azienda simbolo della rinascita del territorio. Dagli allevamenti pugliesi e lucani, individuati con l'Università di Bari, un latte di altissima qualità»

A Taranto è rinata la Centrale del latte. Si chiama “Centrale del latte Puglia” ed eredita 70 anni di storia dell’antica Centrale del latte di Taranto, simbolo del territorio jonico dal 1951. Il merito è di un giovane imprenditore tarantino, Vincenzo Fanelli, che nel 2021 ha rilevato dal fallimento lo stabilimento della vecchia Centrale del latte. «Ho realizzato il sogno di riattivarla per creare un’azienda che dalle vicende del passato diventi simbolo della rinascita di un territorio, valore per un’imprenditorialità sana capace di offrire prodotti che facciano bene ai suoi abitanti. Un anno fa ho acquistato la storica Centrale del latte e subito ho cercato, con il supporto dell’Università di Bari, i migliori allevamenti bovini di Puglia e Basilicata per lavorare in filiera e ottenere latte di altissima qualità».

Centrale del latte Puglia, esempio di innovazione

L'iniziativa di Fanelli è stata presentata in un incontro pubblico al quale hanno partecipato anche il direttore generale della Centrale del latte Puglia Giuseppe Fischetti, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, l’assessore comunale tarantino al Marketing e sviluppo economico Fabrizio Manzulli e l’assessore regionale all’Agricoltura Donato Pentassuglia.

Vincenzo Fanelli
Vincenzo Fanelli

L’obiettivo di fondo dell’impresa è duplice, ha dichiarato Fanelli: «Da un lato ricostruire responsabilmente una “nuova” Centrale del latte, rendendola un esempio di innovazione sostenibile per prodotti originali e di alta qualità, dall’altro creare nuove opportunità di occupazione per il territorio tarantino. La Centrale del latte Puglia poggia sulla realizzazione del Piano “Latte Puglia”, che prevede la produzione in zone selezionate della regione di una materia prima “eccellente”, un “super latte” che parta dal benessere degli animali. L’intento è stato dare vita a una filiera corta che coinvolga gli allevatori disposti a seguire le regole di un disciplinare in grado di caratterizzare il prodotto e valorizzare l’immagine del territorio. Abbiamo infine realizzato un accordo con un copacker che permetta di imbottigliare un prodotto selezionato e rispondente alle migliori caratteristiche individuate su basi scientifiche perché frutto di analisi e comparazioni di mercato».

Legame stretto con allevatori e consumatori

Centrale 1
Il latte fresco "alta qualità" della Centrale del latte Puglia
Centrale 2
Il latte fresco "leggero" della Centrale del latte Puglia

 

I due prodotti che vengono commercializzati dal 4 ottobre sono il latte fresco "alta qualità" e il latte fresco "leggero" con il 40% di grassi in meno. «Ho voluto mettere al centro del mio progetto da un lato gli allevatori e dall’altro i consumatori avviando con questi un rapporto diretto. Abbiamo infatti realizzato una App per la prenotazione del latte fresco».

Pentassuglia: «Centrale latte Puglia è risultato culturale importante»

Donato Pentassuglia
Donato Pentassuglia

Per l'assessore regionale Pentassuglia «far rinascere una Centrale del Latte che lavora sul territorio con l'intera filiera, dove ognuno assume un pezzo di responsabilità, è un risultato culturale molto importante.

La Puglia produce solo un terzo del latte che serve al fabbisogno interno, per cui la Centrale non fa la guerra a nessuno e ha la strada aperta per crescere e far crescere anche il territorio, soprattutto in termini di nuovi posti di lavoro».

La storia della Centrale del latte di Taranto

1951

Nasce la Centrale del latte di Taranto, per iniziativa del principe Guglielmo Romanazzi Carducci, prima vera partnership pubblico/privato con l’Ersap (Ente regionale di sviluppo agricolo Puglia) e il Comune di Taranto.

1991

Acquisizione da parte di Parmalat dello stabilimento e del marchio: negli anni successivi lo stabilimento viene potenziato fino a produrre oltre 1.200 quintali al giorno di latte, distribuiti in tutto il Sud Italia.

2005

A seguito del crack Parmalat il commissario Enrico Bondi trasferisce tutta la produzione a Piana di Monte Verna (Ce), vendendo lo stabilimento a Jonicalatte spa con un accordo di co-produzione che non durerà più di due anni.

2013

Per iniziativa di una cordata di produttori nasce la Gealat che rileva il 95% delle quote di Jonicalatte spa, un’esperienza imprenditoriale che termina nel marzo 2013 con un procedimento di fallimento.

2021

Dopo 70 anni dalla nascita Vincenzo Fanelli, giovane imprenditore tarantino, rileva dal fallimento lo stabilimento Centrale del latte di Taranto.

Taranto, nasce la Centrale del latte Puglia - Ultima modifica: 2021-10-18T17:34:32+02:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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