“Sosteniamo con forza la battaglia del ministro Martina per la reintroduzione nelle etichette dell’indicazione obbligatoria della sede dello stabilimento di produzione o confezionamento per i prodotti alimentari. Da anni chiediamo che la norma, abolita da un regolamento europeo nel 2011 che entrerà completamente in vigore a breve, venga reintrodotta almeno in Italia a tutela del consumatore e della qualità delle produzioni”. Con queste parole Andrea Righini, direttore del Consorzio tutela del Pecorino Toscano dop, commenta l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri dello schema di disegno di legge contente la delega per il ripristino dell’obbligo di indicare lo stabilimento in etichetta.
“La tutela del Made in Italy e la valorizzazione della qualità del modello agroalimentare italiano passa anche dalla trasparenza delle etichette. Stiamo seguendo con grande attenzione gli sforzi fatti dal governo italiano, anche su pressione delle produzioni dop e igp, per la modifica del regolamento europeo 1169/2011 e per poter introdurre una norma nazionale che valga almeno in Italia. Si tratta della strada giusta per garantire la trasparenza delle informazioni, la difesa della qualità delle produzioni e la salute dei cittadini. Troppo spesso i consumatori si trovano ad acquistare prodotti che apparentemente sono indicati come italiani, ma le cui materie prime provengono dall’estero o addirittura la produzione viene svolta fuori dall’Italia”.
Le etichette di tutti i prodotti dop, conclude Righini, "contengono già, in maniera trasparente, tutte le informazioni necessarie al consumatore, garantendo eccellenza delle materia prime e dei procedimenti di produzione. Per Pecorino Toscano dop, infatti, si intende solo quel formaggio, legato a doppio filo con il territorio di origine, prodotto, stagionato, confezionato e distribuito secondo le norme contenute nel Disciplinare di produzione”.