Dopo un trend positivo che ha visto nell’ultimo quinquennio il prezzo del latte liquidato dalla Latte Trento sempre sopra i 0,50 euro a kg, quest’anno bilancio record: il prezzo medio liquidato è stato pari a 0,58 euro, ma con il premio qualità si è arrivati fino a 0,64 euro/kg. Il valore della produzione è stato pari a 49 milioni, +3,5 milioni rispetto all’anno precedente, che sommato al fatturato della Trevilatte, porta ad un fatturato aggregato di oltre 53 milioni.
Sono questi i dati principali del bilancio approvato all’unanimità dall’assemblea dei soci della cooperativa Latte Trento, svoltasi alla fine di aprile. In particolare è il prezzo del latte che riempie di soddisfazione il direttore Sergio Paoli e il presidente Carlo Graziadei (da sinistra a destra nella foto).
Ma anche i conti sono sotto controllo, nonostante gli investimenti di 50 milioni fatti nell’ultimo decennio. La quota del mutuo ancora da ammortizzare è di poco superiore ai 16 milioni, con oltre 21 già pagati “e una liquidità oltre i 12 milioni – afferma Paoli – che ci permetterà di dare un bel colpo al mutuo”. Il risultato non è arrivato per caso, è frutto di anni di sacrifici e qualche incomprensione, ma ora tutta la base sociale è pienamente soddisfatta e guarda al futuro con ottimismo.
Le ragioni di queste liquidazioni, ha affermato Graziadei, sono dovute in parte all’aumento del prezzo dei lattiero caseari, con il boom della panna e del burro che sono andati a sostituire l’olio di palma, ma anche alla riorganizzazione coraggiosa di tutti gli stabilimenti del gruppo. Chiusi Borgo, Sav e Fiavè, è rimasto solo Giustino in Giudicarie per la produzione di Trentingrana e della Spressa. Le forme di Grana prodotte nel 2017 sono state 13.362, di cui 146 bio, e 3.533 le forme di Spressa Giudicarie dop.
Da luglio dello scorso anno sono iniziate le prove di caseificazione nel nuovo caseificio, con i formaggi molli. I risultati del periodo di prova “sono stati molto buoni – afferma Paoli – la qualità dei formaggi ottenuti è decisamente superiore a quella che facevamo prima”.
Il clima poi è molto cambiato: buoni i rapporti con tutti. Recuperati quelli con il Concast ma anche quelli con il Sait, mentre son giudicati ottimi quelli con le società in cui la Latte Trento ha i maggiori interessi: Latterie Vicentine, Trevilatte, Busche, Soligo, Vipiteno e Trentinalatte con la quale si spera di confermare la collaborazione anche dopo il passaggi odi proprietà in mani sarde.
Negli obiettivi c’è anche quello della realizzazione di un centro visitatori per il quale l’assessore all’Agricoltura e Turismo Michele Dallapiccola, ha assicurato il sostegno a condizione che dall’Unione europea arrivi l’ok. Dallapiccola ha poi affermato: “È con soddisfazione che registriamo il livello dei vostri prezzi, con i quali avete battuto la Mila, ora però visto che siete molto bravi a fare ottimi prodotti vi dovete attrezzare anche per il marketing. La Provincia interviene con una cifra considerevole, perché il vostro lavoro è valore aggiunto per i 32 milioni di pernottamenti: cosa che vuol dire almeno altrettante colazioni quindi di yogurt, bicchieri di latte, di formaggi ecc. Certo fare zootecnia in montagna ha maggiori costi e sacrifici, per questo sono importanti i premi Pac, che per la zootecnia trentina sono stati nel 2017 pari a 32 milioni”.