Le date delle Rassegne Zootecniche Internazionali di Cremona sono state spostate da fine ottobre al 3-5 dicembre. E come ci dice il presidente di Cremonafiere Roberto Biloni (nella foto), si sta allestendo una “Special edition” della Fiera di Cremona.
Per il timore delle restrizioni sanitarie – ricostruisce Biloni - la Fiera del bovino da latte era già stata posticipata dall’ultima settimana di ottobre ai primi di dicembre, per la precisione dal 3 al 5 dicembre. Ma questa era stata una decisione che avevamo preso in piena autonomia, lo avevamo fatto per avere il tempo di organizzare una rassegna con tutti i crismi della sicurezza per allevatori, espositori e visitatori. A differenza dei dpcm attuali, quello in vigore fino al 24 ottobre scorso consentiva la realizzazione delle fiere. Quindi era stato anche un senso di responsabilità nostra che prevedeva anche l’introduzione di una novità importante: spostare la fiera del bovino in un periodo che avrebbe potuto favorire una maggiore partecipazione di agricoltori e allevatori in una fase dell’anno in cui i lavori in azienda sono meno pressanti.
Dunque gli allevatori sono stati coinvolti nelle decisioni prese.
Assolutamente sì, gli allevatori sono sempre stati coinvolti. Abbiamo sempre mantenuto vivo il contatto con loro. Fin che è stato possibile con incontri di persona, via telefono e via web. In questi incontri è sempre emersa la volontà di non lasciare cadere, anche in un anno straordinario come questo, la possibilità di organizzare un momento di incontro, di dialogo e di confronto tra i protagonisti dell’allevamento della vacca da latte e della sua filiera. E Cremona, con la sua Fiera, rappresenta il punto ideale di incontro: per la sua tradizione e il suo prestigio di livello nazionale ed internazionale.
Alla luce della nuova situazione come pensate di organizzarvi ?
In un primo momento avevamo pensato, come “piano B”, di organizzare una esposizione di animali al di fuori delle rassegne ufficiali. Con gli ultimi provvedimenti è preclusa anche questa possibilità, dunque è stato necessario allestire un “piano C”. Per cui se le bovine non possono venire in Fiera sarà la Fiera ad andare da loro.
In altre parole?
Mi spiego meglio. Gli allevatori che stanno dando la loro adesione a partecipare produrranno in proprio dei video della loro azienda, la tecnologia oggi lo consente abbastanza facilmente. Poi ci segnaleranno i capi migliori delle loro aziende, divisi per categoria, e noi come Fiera andremo negli allevamenti con delle troupe specializzate per riprendere questi soggetti in modo uniforme. I nostri uffici assembleranno il materiale così ricavato in modo da rendere confrontabili gli animali all’interno delle singole categorie. Verrà nominata una giuria composta da giudici internazionali che stilerà una graduatoria dei soggetti presentati in ogni categoria.
Insomma una simulazione di una rassegna zootecnica.
Si è proprio così. Ovviamente una iniziativa sperimentale suggerita e voluta dagli allevatori che noi come Fiera di Cremona ci sentiamo di sostenere e portare avanti. Ovviamente è a livello non ufficiale e sperimentale ma che va nella direzione di supportare gli allevatori nella loro voglia di confrontarsi e competere. Anche perché per partecipare ad una rassegna come quella nostra ci vogliono mesi di preparazione e molti avevano già intrapreso questo percorso. Uno sforzo che non deve essere vanificato.
Quante adesioni avete già avuto ?
Quaranta aziende per circa 300 capi complessivi, Frisone, Brune e Jersey. Provenienti da tutta Italia.
E come pensa che possa svilupparsi questa idea?
Intanto la vediamo come una sperimentazione, ma anche come una festa. Al termine della rassegna tutti i filmati delle aziende che avranno partecipato e quelli dei “vincitori” delle singole categorie verranno raccolti ed uniti ad altri filmati che raccontano delle eccellenze lattiero casearie delle provincie e regioni di provenienza. E verranno messi a disposizione del pubblico che si vorrà collegare on line. Si tratta di una iniziativa straordinaria dettata dalla necessità del momento ma che, in funzione dei risultati ottenuti, potrebbe aprire nuove frontiere per il futuro delle rassegne fieristiche. La Fiera di Cremona, in particolare per la zootecnia e per la vacca da latte, vuole investire per essere al fianco degli allevatori. Essere una vetrina è importante ma vogliamo anche essere attori di primo piano per sostenere gli allevatori e la zootecnia del nostro paese.
Tutti i dettagli sulle Fiere zootecniche internazionali di Cremona, in programma dal 3 al 5 dicembre prossimi, si trovano nel sito internet http://www.fierezootecnichecr.it
Le modalità di svolgimento della rassegna delle bovine
Anche la mostra del bestiame dunque si svolgerà in forma virtuale. Come, ce lo spiega uno dei più accreditati allevatori e frequentatori dei ring zootecnici europei e mondiali: Giuseppe Quaini, titolare dell’Allevamento Castelverde, in provincia di Cremona.
“Non è facile, dice Quaini, organizzare una mostra in queste condizioni, ma la voglia degli allevatori è tanta, troppa per rinunciare ad un evento unico come quello di Cremona. Tra allevatori ci siamo sentiti e incontrati. Con il supporto dell’Ente Fiera, ma anche di numerosi sponsor, ne è scaturita la decisone di procedere, provare a fare qualcosa di innovativo ma nel solco della nostra tradizione fieristica. Faremo una mostra virtuale con gli animali nelle loro stalle”.
Come funziona? La Fiera sta raccogliendo le adesioni degli allevatori e dei capi che gli stessi intendono iscrivere alla mostra virtuale. Ad oggi siamo a più di trecento capi per oltre 30 aziende. Gli allevatori preparano gli animali a casa nelle loro stalle, come di norma per la partecipazione alle fiere tradizionali. Anche le categorie, sia del giovane bestiame che delle vacche in latte, sono le medesime previste dalle rassegne ufficiali.
Poi gli animali vengono ripresi in come se fossero in sfilata, in modo da evidenziare al meglio le loro caratteristiche morfologiche in un formato standard uguale per tutti, sia per tempo che per inquadratura: testa, collo, profili, arti, groppa, mammelle. Come davanti all’occhio attento dei giudici. A questo fine verranno diramati degli standard per questo tipo di riprese.
Le riprese vengono inviate agli uffici della fiera che poi le assemblea e costruisce delle “categorie virtuali” che verranno messe a di disposizione dei giudici. Per questo ruolo sono stati designati due esperti internazionali: uno svizzero ed un inglese, una giuria internazionale. I giudici hanno a disposizione dei voti per ciascun animale che vanno da uno a dieci. Il vincitore o la vincitrice di ogni categoria sarà quello che avrà totalizzato il punteggio più alto dalla somma dei voti attribuiti dai due giudici. In caso di ex aequo i giudici verranno ricontatti per esprimere il loro giudizio finale. La regia garantita da CremonaFiere metterà on line le “categorie virtuali” e il pubblico, a livello mondiale, potrà così assistere alla Special Edition della rassegna.
“Con questo meccanismo, sarà difficile essere precisissimi nella valutazione dei soggetti - sottolinea Quaini - ma è l’introduzione di un nuovo meccanismo dettato dalla necessità. In questo modo si riesce a tutelare la zootecnia, la tradizione fieristica di Cremona e la sua internazionalizzazione”.