È nata la Fondazione Farming for Future con l’obiettivo per dare continuità e slancio all’omonimo progetto lanciato dal Cib (Consorzio italiano biogas) nell’ottobre 2020 che si propone di portare l’agricoltura al centro delle politiche europee per la transizione energetica e agroecologica attraverso le 10 azioni del manifesto Farming for Future.
La Fondazione è stata presentata a Milano in occasione dell’appuntamento con “Farming Matters: non c’è transizione senza agricoltura”, cui hanno partecipato esperti e ricercatori, rappresentanti del mondo istituzionale, italiano ed europeo, aziende del settore, per discutere del contributo del settore primario a garantire la sicurezza alimentare in Europa e, con politiche efficaci e buone pratiche, affrontare le sfide della transizione ecologica ed energetica.
«Con la Fondazione Farming for Future rilanciamo – ha detto Piero Gattoni, Presidente del CIB-Consorzio Italiano Biogas e Vicepresidente della Fondazione –, il progetto avviato quattro anni fa dai soci del Cib che, combinando tradizione e innovazione, hanno sviluppato un modello di produzione che combina competitività e sostenibilità. La Fondazione intende diventare uno spazio di confronto e di crescita, per creare una piattaforma tra giovani imprenditori che possa riportare l'agricoltura al centro del dibattito, in Italia e in Europa, guidando la transizione verso un percorso pragmatico e concreto. Per affrontare le sfide future, però, è necessario un maggiore impegno, soprattutto a livello europeo, politiche chiare e lungimiranti, capaci di interpretare le opportunità di sviluppo per il settore primario, e un nuovo Patto che riconosca nelle sue linee direttrici il ruolo economico e sociale degli agricoltori, consentendo di investire al meglio le risorse disponibili a supporto della transizione»-
Una ricerca sulla gestione del digestato come fertilizzante organico
Nel corso dell’iniziativa è stata discussa in anteprima la ricerca avviata da Invernizzi Agri Lab Sda Bocconi e commissionata dalla Fondazione Farming for Future, sulla gestione del digestato come fertilizzante organico in sostituzione a quello chimico.
A partire dai dati forniti dal Cib sulla produzione di digestato in Italia nel 2023, l’analisi illustrata da Vitaliano Fiorillo, direttore della Invernizzi Agri Lab Sda Bocconi School of Management, ha analizzato gli effetti positivi raggiungibili qualora si superasse il limite imposto dalla nirettiva nitrati per l’azoto di origine zootecnica.
Le prime indicazioni portano ad affermare che il digestato prodotto nel 2023 potrebbe fertilizzare, attraverso le tecniche più avanzate di spandimento, circa il 100% della SAU coltivata a mais in Italia, in sostituzione pressoché totale dei concimi di sintesi. Benefici ambientali, quindi, ma anche economici grazie alla riduzione della dipendenza dell’Italia dall’import di urea.
«Siamo di fronte – ha detto Diana Lenzi, presidente della Fondazione Farming for Future – a una sfida epocale, che richiede ambizione e lungimiranza. La Fondazione, nata a marzo, incarna proprio questi valori. Oggi siamo qui grazie alla visione del CIB, che ha riconosciuto non solo il valore tecnico e scientifico del progetto Farming for Future, ma anche un nuovo approccio strategico, basato su sinergie, complementarietà e pragmatismo. Con l'azione della Fondazione, intendiamo dimostrare il valore economico, sociale e ambientale di un modello di sostenibilità agricola pragmatico, realizzabile e scalabile. Vogliamo promuovere e sostenere modelli imprenditoriali capaci di coniugare redditività e sostenibilità, e valorizzare i processi produttivi che permettano all’agricoltura di svolgere un ruolo chiave nella lotta contro il cambiamento climatico».
«Regione Lombardia lavora per aumentare il tasso di sostenibilità delle aziende»
Ad aprire i lavori l’Assessore all'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, che ha sottolineato: «È nostra ferma convinzione considerare la tecnologia applicata al settore primario come un fattore fondamentale per alimentare l'ingresso nelle aziende di giovani preparati, capaci di continuare il percorso secolare della nostra agricoltura, all'insegna del rinnovamento. Regione Lombardia lavora ogni giorno per aumentare il tasso di sostenibilità delle nostre aziende, ad esempio investendo nella creazione di sistemi energetici alternativi, come la valorizzazione dei reflui da attività zootecniche. Sostenibilità, innovazione tecnologica e ricambio generazionale rappresentano la migliore risposta alle cassandre europee che vorrebbero interrompere questa storia, che non è solo mantenimento della tradizione, ma una parte fondamentale della nostra economia».
Le sfide che attendono l’agricoltura a livello Ue
Ma, soprattutto, l’agricoltura resta un ambito strategico per l’Ue e, come dimostrato dal discorso pronunciato dalla presidente von der Leyen, il settore giocherà una partita importante nell’azione politica europea dei prossimi cinque anni. A dare un quadro della politica agricola europea portata avanti finora e delle traiettorie che traghetteranno il futuro del settore, Roberto Berutti, membro del gabinetto del Commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski: «Sicurezza alimentare, differenziazione energetica, mitigazione climatica, presidio del territorio: queste sono alcune tra le principali sfide che l’Europa si troverà ad affrontare nel suo prossimo mandato. L’agricoltura sarà al centro dell’agenda politica, presentandosi dinanzi a noi un’occasione storica per rimodellare, in maniera più adeguata, quello strumento che tanto ha contribuito alla crescita socio-economica del nostro Paese. La riforma della Pac dovrà mantenere al centro dell’attenzione gli agricoltori europei, veri artefici e protagonisti del raggiungimento degli obiettivi di sicurezza alimentare per tutti i cittadini europei e non».
Il dibattito si è poi concentrato sulle sfide e le opportunità future dell'agricoltura, il suo ruolo all’interno della transizione ecologica. Luigi Scordamaglia, presidente Eat Eu e Patrick Pagani, deputy secretary general di Copa-Cogeca, hanno affrontato il tema in chiave europea: il primo ha posto l’accento sulla necessità di collaborazione tra tutti gli attori della value chain, in modo da promuovere un approccio sistemico al food system, e il secondo ha chiarito che la futura politica agricola Ue deve nascere da un confronto costruttivo e aperto tra le rappresentanze agricole e i policy makers, come dimostrato dal Tavolo di dialogo strategico appena conclusosi.
Invece, Giulia Cancian, segretario generale di Eba (European biogas association), ha citato il contributo dell’agricoltura alla produzione di biometano in Europa, rilevando la crescita degli ultimi anni del settore nel nostro Paese e Nicola Lucifero, avvocato e docente all’Università di Firenze, ha fatto emergere la necessità di un sistema normativo robusto e favorevole, che valorizzi il settore agricolo e ne sostenga la crescita.
Per Intesa Sanpaolo, sono intervenuti Stefano Rivellini, responsabile Corporate & Strategic Solutions Sales Divisione Imi Cib e Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness. Intesa Sanpaolo considera strategico il settore agroalimentare e dedica al mondo dell’agricoltura interventi e misure anche attraverso sinergie con istituzioni, associazioni e sistema delle garanzie pubbliche. Nell’ambito della Divisione Banca dei Territori la Direzione Agribusiness, rete nazionale dedicata all’agroalimentare, conta circa 250 punti operativi in tutta Italia, di cui 94 filiali specializzate, ed oltre 1.000 professionisti al servizio di 84 mila imprese. La Direzione accompagna gli operatori in tutte le fasi dello sviluppo e sostiene investimenti finalizzati a promuovere nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e dell’economia circolare.
Le soluzioni sostenibili, il percorso delle aziende
Sfide complesse e multidimensionali che richiedono soluzioni innovative e sostenibili con il ruolo delle aziende agricole sempre più centrale. A dimostrazione di questo percorso sono intervenute le realtà che si riconoscono nella visione e nelle 10 azioni di Farming for Future e che hanno supportato per prime la Fondazione.
Emilio Folli della Società Agricola Palazzetto, ha sostenuto l’importanza della ricerca nelle aziende agricole per innovare le pratiche agronomiche, migliorare la produttività, garantire la sostenibilità ambientale.
Serena Vanzetti della Cooperativa Speranza e vice-presidente della Fondazione Farming for Future, ha raccontato l’esperienza di utilizzo del biogas agricolo per alimentare la rete di teleriscaldamento dell'Istituto per la ricerca e la cura dei tumori di Candiolo e l’utilizzo della CO2 trattata e venduta ai produttori di bevande gasate.
Francesco Carioni della Società Agricola Eredi Carioni, che ha parlato delle nuove sfide che attendono le aziende agricole moderne, in equilibrio tra tradizione e innovazione, l’applicazione delle tecnologie per ridurre gli sprechi e ottenere una maggiore efficienza.
Giulio Federici della Società Agricola Pieve Ecoenergia, si è soffermato sulle tecniche agricole e zootecniche di eccellenza che possono migliorare la qualità e il benessere degli allevamenti.
Infine, Mauro Nicoletti, consigliere della Fondazione Farming for Future, ha ribadito la necessità di proseguire con un modello che guardi alla produttività attraverso un approccio strategico e sinergico all’innovazione mentre Claudio Fabbri ha raccontato l’esperienza di Femogas e il percorso degli ultimi anni che ha portato alla nascita nuovi progetti legati allo sviluppo del biometano.