“La riorganizzazione del sistema allevatori è stata raggiunta, anche grazie alla Regione Veneto, che ha sostenuto il grande lavoro dei controlli funzionali. Ora il sistema allevatori di Aia guarda al futuro con due punti fermi: servizi innovativi per le aziende e formazione degli operatori. Su tutto questo Arav ha sviluppato un’attività di progettazione importante, in sinergia con Aia, Università di Padova e le principali latterie venete, entrando in graduatoria nei bandi per i progetti Stalla 4.0, Fitoche ed ora ci auguriamo anche per la consulenza. Tra le più recenti innovazioni messe in campo, l’app SiallEva, pensata per monitorare l’efficienza del proprio allevamento”.
Con queste parole Floriano De Franceschi, presidente dell’Arav, Associazione regionale allevatori del Veneto, è intervenuto a Vicenza all’assemblea generale dell’associazione.
Aggiunge De Franceschi: “Il sistema allevatori italiano si trova davanti a un passaggio storico, in cui il Mipaaf, con grande ritardo, prende le decisioni sulle direttive europee e sui bandi, prestando il fianco di chi pensa che l’unica strada per salvare il singolo operato sia coltivare il proprio orticello. Fortunatamente, però, la maggioranza dei soggetti che compongono il Sistema allevatori italiano sono accorti e hanno compreso che difendere il valore Italia della nostra zootecnia e i controlli funzionali è indispensabile se si vuole superare il divario nei costi di produzione del latte. E tutto ciò si può fare solo se si ha un denominatore comune, che dev’essere Aia, che ha
La Regione, il Mipaaft, l’Aia
Si ricorda che l’attività di miglioramento genetico ha un impatto diretto sulle produzioni. E’ stato sottolineato in assemblea che grazie al miglioramento genetico, unito all’elevata professionalità degli allevatori e al patrimonio di biodiversità zootecnica autoctona che ha portato l’Italia ad una posizione di leadership e di prestigio agroalimentare a livello internazionale, con più di 295 prodotti Dop, Igp e Stg, accanto ad una numerosa diversificazione di produzioni tipiche locali legate alla biodiversità autoctona, il Veneto ha oltre 163 prodotti Dop, Igp, Stg tradizionali di origine animale latte e carne.
E la Regione Veneto da tempo riconosce l’importanza del lavoro svolto ai fini genetici, economici e sociali, intervenendo con propri finanziamenti a favore dell’attività istituzionale di Arav.
Indubbiamente positiva è l’approvazione del Mipaaf del Progetto Leo presentato da Aia, con partner di livello nazionale, che ha come obiettivo la creazione di un sistema unitario delle informazioni per la biodiversità zootecnica, attraverso una piattaforma open data per la zootecnia italiana.
Importante anche la disponibilità del gestionale Sa@llEva, che ha sburocratizzato in Veneto la gestione dell’anagrafe zootecnica bovina: sono già 341 le aziende che lo utilizzano come gestionale e ci auguriamo che presto si interfaccerà direttamente con la Bdn per sburocratizzare anche la ricetta elettronica”. Sono certezze anche i vari progetti, realizzati in collaborazione principalmente con Aia e con l’Università di Padova (dipartimenti Dafnae, Tesaf e Maps).
Benessere e precisione
Non meno importante, poi, è il lavoro che Aia sta facendo sul benessere animale, per dare un’opportunità in più alle aziende zootecniche per valorizzare le proprie produzioni di latte o carne. Aia ha promosso gli “Allevamenti del benessere”, dove attraverso l’organismo di certificazione Dqa, all’allevatore che aderisce al disciplinare “Allevamenti del benessere” viene data la possibilità di sommare, al nuovo indice aziendale ottenuto dall’elaborazione puntuale rilevata dai dati del Controllo funzionale, il rispetto del protocollo del Centro di referenza nazionale per il benessere animale (Crenba).
In pratica, si va verso la zootecnia di precisione, con la valutazione e l’individuazione di strumenti certi e certificati sullo stato di benessere di ogni singola bovina, espressi con parametri indicativi dello stato di salute dell’animale, oltre che dal rapporto per la sua attitudine produttiva.
UNICARVE, APROLAV, LATTEBUSCHE
All’assemblea hanno portato il proprio saluto anche il consigliere regionale e presidente di Unicarve, Fabiano Barbisan, e il presidente di Aprolav, Terenzio Borga, che hanno evidenziato il grande lavoro fatto al fianco di Arav: “Grazie ai progetti messi in piedi ed al lavoro condotto tra gli allevatori, anche imponendo un’etica della produzione che non poteva non realizzarsi, oggi siamo pronti ad affrontare le sfide del futuro, per continuare a garantire produzioni di alta qualità”.
Concessi sposati anche da Augusto Guerriero, presidente di Lattebusche: “Arav, tra i vari meriti, ha indubbiamente quello di aver contribuito a stabilire un dialogo con il mondo della cooperazione. È stato condotto un lavoro importante, i cui risultati si cominciano ad osservare”.
L’APP SIALLEVA, IL LABORATORIO, I LUPI
Controlli funzionali, tenuta dei libri genealogici, tenuta dei registri anagrafici: su questo fronte dobbiamo segnalare una grossa novità, Aia ha messo online l’app SiallEva per smartphone e tablet. “Finalmente siamo riusciti a coronare questo sogno degli allevatori – conclude De Franceschi – e i dati raccolti saranno indispensabili per la conservazione della biodiversità ed il miglioramento genetico delle razze allevate su tutto il territorio nazionale, ottenendo e mantenendo negli anni la certificazione Icar, che attesta la rispondenza delle attività di controllo funzionale svolte alle linee guida internazionali che disciplinano i protocolli operativi e gli standard qualitativi nei termini di attendibilità, precisione, trasparenza, confrontabilità”.
L’assessore all’Agricoltura, Giuseppe Pan, presente all’assemblea, ha lanciato importanti messaggi: “Il lavoro fatto da Arav nel segno della razionalizzazione prosegue. Ben venga, dunque, l’istituzione di un laboratorio unico regionale al servizio di tutti gli allevatori”.
Sulla questione lupo l’assessore Pan è stato altrettanto chiaro: “occorre fare chiarezza. La Regione Veneto ha fatto quanto in suo potere per tutelare gli allevatori, ma la loro voce è nulla rispetto alla collettività che, diversamente, è dalla parte dei lupi. E non soltanto gli ambientalisti. Chiediamo che il governo, nello specifico il ministero dell’Ambiente, più volte interpellato da noi, si attivi e risponda con azioni serie e concrete per risolvere il problema. Per quanto concerne gli altri impegni e progetti di Arav, invece, non posso che rilevare come l’Associazione stia andando proprio nella giusta direzione, perché anche l’Europa sosterrà progetti relativi all’ambiente e alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.