È probabile l'aumento dei tassi d’interesse, il calo dei consumi nazionali, l’ulteriore aumento della produzione di latte e, per finire, la riforma della Pac che penalizzerà gli allevatori. Questo lo scenario futuro prospettato dai consiglieri di Granlatte e Granarolo (compreso Gianpiero Calzolari, consigliere e presidente del Gruppo), che in una lettera hanno sollecitato «una forte presa di posizione» a sostegno dell’intera filiera lattiero-casearia italiana da parte delle organizzazioni della rappresentanza agricola, della trasformazione e della cooperazione.
«Questa volta è allarme rosso davvero – hanno scritto – per la tenuta del sistema, come non è mai stato in passato ed è sbagliato concentrare l’attenzione solamente sul consumatore finale».
Chi produce deve essere tutelato come chi compra
«Noi chiediamo – è scritto nella lettera – che chi produce sia salvaguardato non di più, ma quantomeno alla stregua di chi compra, distribuisce e di chi consuma ed è necessario riconoscere il giusto prezzo per un cibo di qualità e sostenibile».
I consiglieri fanno anche sapere che il protocollo d’intesa sul prezzo promosso dal ministero delle Politiche agricole, era «utile quando è stato pensato, ma ormai superato».
Allevatori anello debole della filiera
Ribadito anche il concetto che, «in assenza di un’interprofessione, sono gli allevatori l’anello debole della catena». «Dovremmo e vorremmo potere fare di più – scrivono poi i consiglieri di Granlatte e Granarolo – anche in questo frangente è vicino ai propri soci, ma stiamo parlando di oltre 10 punti di inflazione che non trovano copertura dai prezzi di vendita, dunque mai come oggi è importante che il mondo della rappresentanza si schieri dalla parte degli agricoltori e dell’industria virtuosa con la necessaria determinazione, facendo leva sulle istituzioni e promuovendo una giusta informazione».