Uscito il numero 14.2020 dell’Informatore Zootecnico (per un’anteprima cliccare su https://bit.ly/2X8RlQn, per vedere come abbonarsi cliccare su https://goo.gl/dhpkZL). Un numero 14 in cui continua l’indagine della rivista sulla fattibilità pratica, in stalla, dell’idea di ridurre la produzione del latte.
Se ne era già occupato in IZ 13, con un intenso intervento, il veterinario Luigi Bertocchi dello Zooprofilattico di Brescia. E ora su IZ 14 è la volta della posizione in merito del professor Igino Andrighetto, dell’Università di Padova.
Il quale afferma: la richiesta delle industrie di contrarre le quantità conferite è di difficile attuazione pratica negli allevamenti. Infatti la produzione del latte bovino è un sistema poco flessibile nel breve periodo, la sua programmazione va fatta nell’arco di almeno tre anni.
Se in stalla, continua Andrighetto, imponessimo alle bovine una contrazione immediata della produzione del latte, magari agendo sulla loro alimentazione con minori rifornimenti energetici, aumenterebbe l’incidenza di dismetabolie, con gravi ripercussioni a carico degli animali nel medio e lungo periodo. Inopportuni per il docente padovano anche altri interventi, come l’accentuazione della riforma forzata, il passaggio a una sola mungitura al giorno, la costituzione di un gruppo parcheggio con bovine messe in asciutta anticipatamente.
Comunque, come suggerisce anche l’immagine del sommario della rivista, pubblicata qui sotto, questa discussione del docente padovano non è l’unico contenuto tecnico di rilievo del numero 14.2020 dell'Informatore Zootecnico.
C’è da segnalare infatti l’importante dossier, di quattro articoli di tecnica, dedicato alla fase della mungitura delle bovine. Che si apre con un intervento del professor Francesco Tangorra dell’Università di Milano sull’utilità dello studio dei dati provenienti proprio dalle operazioni di mungitura, utilità che emerge dai risultati di un’analisi su venti sale di mungitura in quattro province della Lombardia.
Ma che continua tuffandosi nella vita vissuta: in tre servizi, nove allevatori dell’Italia settentrionale raccontano all’Informatore Zootecnico le proprie esperienze operative, gestionali, tecniche, economiche nell’utilizzo quotidiano della propria sala di mungitura.Allevatori di cui fra l’altro si deve sottolineare la disponibilità a mettere in comune la propria esperienza, parlando a una rivista specializzata. A riprova del fatto che se c’è una categoria professionale che crede nella collaborazione tra colleghi, che ricorda l’importanza del momento collettivo, è proprio quella degli imprenditori zootecnici.