L’Italia sta vicendo un round dopo l'altro nella battaglia contro la Psa (Peste suina africana). L'Ue ha dichiarato Campania e Basilicata ufficialmente indenni dal virus e sono state rimosse le restrizioni anche alla provincia di Piacenza e ad alcuni Comuni della provincia di Cremona e Lodi.
Nel settembre scorso Bruxelles aveva già escluso alcuni allevamenti situati in Lombardia e Piemonte dalla lista dei territori della zona III che delimita le aree più colpite dal virus e quindi sottoposte ai vincoli maggiori (vedi qui).
Ad annunciare la decisione dell'Ue il ministro dell’Agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida: «Oggi la provincia di Piacenza e alcuni comuni dalla provincia di Cremona e Lodi escono dalla zona di restrizione 3 e, al contempo, la Campania e la Basilicata, ultimi cluster della malattia al Sud, sono dichiarate indenni. Grazie a una strategia efficace e coordinata del Governo, oggi possiamo registrare un risultato atteso e importante: non esistono più zone di tipo 3 in Italia. Un passo decisivo, che ci consente di guardare con fiducia verso il ritorno alla piena normalità, continuando a tutelare questo comparto fondamentale per la nostra economia».
«Un altro risultato rilevante per la salute animale e per il comparto zootecnico italiano. La decisione, condivisa da tutti gli Stati membri, conferma – ha sottolineato il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato - la validità delle misure adottate e dell’azione coordinata dal Commissario straordinario Giovanni Filippini, insieme al Masaf e al Ministero della Salute».
«Oggi centriamo un altro importante obiettivo per la zootecnia italiana, che si aggiunge ai risultati già ottenuti in Calabria, nella Capitale e in Sardegna – ha ricorda il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra – a conferma che una strategia mirata, basata su un coordinamento solido e su controlli costanti, può funzionare anche contro minacce sanitarie molto complesse».
Rimosse le zone di restrizione nella provincia di Piacenza e in alcuni Comuni del cremonese e lodigiano
L’Ue ha, inoltre, votato favorevolmente per la fine delle restrizioni più pesanti di tipo III ai territori della provincia di Piacenza. La revoca delle limitazioni interessa anche alcuni Comuni della provincia di Cremona e Lodi.
La Commissione europea, in particolare, ha stabilito l’uscita di cinque Comuni lodigiani e cremonesi inseriti nella zona di contenimento. Castelnuovo Bocca d’Adda (Lo), Maccastorna (Lo), Meleti (Lo), Cornovecchio (Lo) e Crotta d’Adda (Cr) rientrano infatti nella fascia totalmente libera. Con questa decisione la provincia di Cremona non presenta più alcun territorio sottoposto a limitazioni.
«Il lavoro congiunto tra il commissario Filippini, il ministero della Salute e il Masaf – concludono Gemmato e La Pietra – conferma quanto la cooperazione tra livelli istituzionali e operatori del settore sia decisiva. Un ringraziamento particolare va all’insieme delle autorità competenti e degli operatori impegnati nella sorveglianza, prevenzione e contrasto della Psa, il cui impegno quotidiano ha reso possibile questo ulteriore traguardo nel percorso di eradicazione della malattia».
L’assessore all'Agricoltura di Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, è soddisfatto ma invita a mantenere alta l’attenzione: «Questa decisione non ci autorizza ad abbassare la guardia. La Psa resta una minaccia complessa, come dimostrano le difficoltà riscontrate non solo dall’Italia. Ma il fatto che Cremona esca completamente dalle zone di restrizione ci dice che le strategie adottate stanno funzionando e che la strada intrapresa è quella giusta».
«A dimostrazione che il nostro impegno continua – conclude Beduschi – stanzieremo ulteriori 210mila euro destinati a province e Città Metropolitana per proseguire e rafforzare le attività di contenimento del cinghiale, dando risorse aggiuntive alle Polizie provinciali».








