I prezzi della Bmti, in ripresa il latte spot, fermo il Grana Padano, cresce il Parmigiano Reggiano

Dopo la pausa della settimana precedente tornano a salire i prezzi del latte spot di origine nazionale. In particolare, i listini sulla piazza di Milano raggiungono i 555 €/t, pari a 5 €/t in più su base settimanale. Si accentua anche il rincaro annuo del 10%. Identico incremento per il latte spot quotato a Verona che si porta sui 565 €/t.

Restano fermi, invece, i valori del latte di importazione quotato a Milano, sia di origine francese che tedesca, con il differenziale di prezzo a favore del latte spot nazionale che sale a 40 €/t dai 35 €/t della settimana precedente.

Invariato anche il prezzo all’ingrosso del latte biologico sia sulla piazza di Milano che su quella di Verona.  Intanto, a livello continentale, i dati aggiornati rilasciati dal Milk Market Observatory della Commissione Europea indicano una flessione dei prezzi del latte alla stalla nel mese di aprile, scesi del -0,7% rispetto a marzo.

Burro/crema di latte, prevale la stabilità

Prosegue il periodo di stabilità per il comparto del burro. Nel dettaglio, il burro pastorizzato quotato a Milano resta agganciato ai 4,90 €/kg raggiunti la settimana precedente. Si rafforza nuovamente la crescita rispetto allo scorso anno che tocca attualmente il +78%. Senza oscillazioni anche il burro di Mantova, quotato 4,95 €/kg, e lo zangolato presso la piazza di Milano.

Continua a crescere, invece, la crema di latte nazionale che spunta altri 2 centesimi, collocandosi sui 3,30 €/kg. Sul versante continentale si registra una sostanziale stabilità per il Verse Boter nel mercato olandese mentre il burro di centrifuga di Kempten accenna un timido rialzo (+1%).

Grana Padano, prezzi stabili

Dopo diverse settimane di rincari si arrestano i prezzi del Grana Padano. In particolare, lo stagionato 9 mesi quotato a Milano conferma i 9,93 €/kg raggiunti la settimana precedente. La crescita annua si mantiene pari al +13,7%. Si registra l’invariato anche presso le altre principali piazze di scambio. Stabilità che prevale anche per i prezzi dei formaggi monitorati dalla Commissione europea.

Parmigiano Reggiano, listini in crescita

Dopo la pausa della settimana scorsa torna il segno “più” per i prezzi del Parmigiano Reggiano quotati presso la Borsa Merci di Parma. Nel dettaglio, lo stagionato 12 mesi sale a 11,08 €/kg, in crescita di 5 centesimi su base settimanale. Parimenti, lo stagionato 24 mesi si porta a 12,53 €/kg dai 12,48 €/kg della settimana precedente.

Resta saldamente positivo il divario su base annua, pari a +11% per lo stagionato 12 mesi e a +6,6% per il 24 mesi. In aumento anche la piazza di Modena mentre restano stabili quelle di Milano, Mantova e Reggio-Emilia.

Pecorino Romano, calma piatta

Dopo il calo della settimana precedente torna la calma nel comparto del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, lo stagionato 5 mesi non si muove dai 12,15 €/kg. Si attenua lievemente il calo su base annua, pari al -11%. Si osserva una dinamica simile per il Pecorino Romano con 8 mesi di stagionatura, che resta fermo sui 12,38 €/kg raggiunti la settimana precedente. Per quanto riguarda le esportazioni, nel primo trimestre del 2024 si è osservata una crescita dei volumi di Pecorino e Fiore Sardo spediti all'estero del +9% su base annua. Più contenuto l’aumento in termini di valore (+4,3%).

Bovini da macello, prezzi in tenuta

Continua il periodo di stabilità nel comparto dei bovini. Tra i principali capi i listini dei vitelloni Charolaise non si discostano dai valori della settimana precedente, pari a 3,57 €/kg per la piazza di Mantova e 3,64 €/kg per quella di Modena. Assenza di variazioni anche per la razza Limousine e per gli incroci nazionali. Rinnovata staticità anche per il comparto dei vitelli bianchi, quotati 5,72 €/kg presso la piazza lombarda e 6 €/kg presso quella emiliana.

Suini, nuovi rincari

Si registra un nuovo aumento di prezzi per il comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla Cun di settore archivia un rincaro di 2,6 centesimi rispetto alla settimana precedente, salendo a 1,935 €/kg. Aumento più marcato per il circuito non DOP con il prezzo della categoria 160-176 kg che tocca quota 1,722 €/kg, 3,2 centesimi in più rispetto alla seduta precedente. Si attenua quindi il divario a favore del Dop, attualmente pari a 0,213 €/kg. Prevale l’invariato sul versante dei mercati esteri.

Si registrano rincari anche per i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, capitalizza ulteriori 10 centesimi il lombo Padova che si attesta a 4,20 €/kg. In rialzo anche il busto con coppa, quotato 4,25 €/kg mentre restano fermi il lombo Bologna e la coppa fresca con osso. Tra gli altri tagli si segnala un aumento per le cosce Dop, con il prodotto pesante che mette a segno un rialzo di 2 centesimi, atterrando a 5,82 €/kg.

Aumento di pari entità per le cosce smarchiate, con il taglio pesante quotato 4,60 €/kg. In calo, invece, la pancetta fresca squadrata e il pancettone con bronza.  Sul fronte estero si registrano diffusi ribassi.