“La crisi del coronavirus e le recenti alluvioni in centro Europa hanno dimostrato quanto, nonostante lo sviluppo economico e sociale, siamo vulnerabili. Questi fatti hanno messo in evidenza la necessità di ripristinare l’equilibrio tra l’attività umana e la natura. E il consorzio di tutela del Grana Padano è da sempre sensibile al tema della sostenibilità ambientale e del benessere animale”.
Con queste parole Stefano Berni, direttore generale del consorzio di tutela del Grana Padano, è intervenuto al convegno “La transizione ecologica nell’agroalimentare”, organizzato nella giornata conclusiva della 42a edizione del Meeting di Rimini, che quest’anno ha visto Grana Padano come formaggio ufficiale dell’evento.
Dal 2007 infatti, ha continuato Berni, il consorzio “tratta questa tematica attraverso diversi studi con approcci e metodologie mirate a valutare l’impatto ambientale dell’intera filiera produttiva. In particolare, il consorzio ha aderito al progetto Life Ttgg (The Tough Get Going - I duri cominciano a giocare), che utilizza la metodologia Pef (Product environmental footprint) per misurare le prestazioni di sostenibilità, in quanto considera l’intero processo di produzione: dalla produzione del latte nelle stalle alla vendita del Grana Padano dop”.
Tra gli ospiti del talk show anche Matteo Fiocco, imprenditore e fondatore di Matt the Farmer, Davide Franzetti, direttore commerciale di Coca Cola Hbc; Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna; Luca Panzavolta, amministratore delegato Cia Conad; Marco Travaglia, presidente e ceo Nestlé Italia.
L’agroalimentare, ha detto ancora il dg del consorzio, è di fronte a molteplici sfide, tutte interconnesse: esser capace di resistere ai cambiamenti, soprattutto quelli del clima e del mercato; essere sostenibile (ambiente e cambiamenti climatici); garantire la vitalità delle zone rurali; assicurare la produzione alimentare a fronte di un aumento della popolazione mondiale che entro il 2050 sfiorerà i 10 miliardi di esseri umani.
La visione del futuro dell’agricoltura sarà caratterizzata dalla prevalenza dell’agroecologia, dell’agricoltura biologica, dell’innovazione e dell’agricoltura digitale, per l’ottenimento di prodotti sempre più attenti alla salute, trasferiti al consumatore in filiere agroalimentari perfettamente tracciate e ricche di informazioni.
“In linea con le indicazioni dei Green deal della Commissione europea - ha ricordato Berni - il consorzio del Grana Padano vuole sottolineare l’impegno concreto e l’attenzione posta verso le tematiche della sostenibilità ambientale, della salubrità del prodotto, della sicurezza alimentare, del benessere animale all’interno dell’intera filiera produttiva. Per giungere a un miglioramento radicale del settore agroalimentare è necessario che ci sia un approccio olistico, che affronti in modo coordinato non solo la produzione alimentare, l’agricoltura e il commercio, ma anche la qualità del cibo e dell’ambiente, la tutela della salute, la gestione delle risorse e del territorio, l’ecologia, oltre alla salvaguardia dei valori sociali e culturali legati all’alimentazione. Ogni crisi porta con sé un’opportunità. Soprattutto i settori produttivi strategici come l’agroalimentare devono essere pronti a coglierla”.