Come avviene ormai da otto anni, anche nel 2018 il numero 21 della rivista Informatore Zootecnico conferirà a un imprenditore zootecnico italiano l’affermato riconoscimento “L’Allevatore Dell’Anno”. Seguirà premiazione alla Fiera di Montichiari.
L’Allevatore dell’anno 2018 verrà selezionato dalla redazione e dal comitato scientifico della rivista tra le decine di segnalazioni che sono già pervenute al giornale e tra le altre che perverranno entro il 30 novembre.
Questa volta però la selezione sarà arricchita da un tocco di partecipazione “dal basso”: diventerà decisiva anche l’opinione dei lettori.
L’opinione dei lettori non dovrà riguardare i nomi, le segnalazioni di singole persone (anche per evitare dinamiche tipo televoto), ma i criteri di scelta dell’imprenditore da premiare. I lettori cioè saranno chiamati a indicare le motivazioni che devono stare alla base della scelta del nome, mentre quest’ultima resterà appannaggio di redazione e comitato.
In sintesi: redazione e comitato scientifico si concentreranno sui nomi, i lettori si concentreranno sui criteri di scelta.
Quali criteri
D’altra parte i criteri di scelta dell’Allevatore dell’anno sono più importanti dei nomi. Sono i criteri di scelta che delineano i contenuti, che fanno capire il perché, che forniscono spunti, suggerimenti, esempi. E ai lettori di IZ ciò che interessa prima di tutto sono appunto i contenuti.
Quali criteri dunque saranno alla base della scelta dell’Allevatore dell’anno? Almeno questi otto:
A) Nell’imprenditoria zootecnica è più produttivo l’atteggiamento visionario dei giovani (A1) o l’atteggiamento prudente tipico degli allevatori più esperti (A2)?
B) E’ una strategia imprenditoriale più avanzata ricercare l’innovazione (B1) o rispettare la tradizione (B2)?
C) Dop o spot? E’ più utile, per il bilancio di un’azienda zootecnica, ricercare gli elevati ricavi offerti dalla destinazione del latte a formaggio dop (C1) oppure ricercare i bassi costi della produzione di latte per la collocazione spot (C2)?
D) Robot di mungitura: sì (D1) o no (D2)? e perchè?
E) Ricercare il benessere animale, nell’allevamento delle bovine da latte, è cosa costosa. Lo valutate un obiettivo da perseguire ad ogni costo (E1) oppure c’è un limite economico (E2)? Nel secondo caso, qual è il limite massimo (quota d’ammortamento annuo del totale investimenti, in euro/capo) da non superare?
F) L’eventualità che l’allevatore sia anche dirigente di cooperative o associazioni ostacola (F1) oppure aiuta (F2) la buona gestione della sua azienda zootecnica?
G) Ricambio generazionale. Nell’evoluzione di un’azienda zootecnica a conduzione familiare è più efficace un pacato e collaborativo confronto fra genitori e figli (G1), oppure un sincero e schietto scontro fra generazioni (G2)?
H) Sostenibilità. Nella gestione dei liquami meglio la scelta strategica di fare il massimo per il rispetto dell’ambiente, anche per prepararsi a eventuali vincoli futuri (H1), o è meglio la scelta tattica di risparmiare sui costi, limitandosi a osservare i minimi di legge (H2)?
Teoriche, ma non inutili
È chiaro che si tratta di alternative un po’ artificiose, o almeno teoriche: l’innovazione si coniuga spesso con la tradizione, l’allevatore consapevole può essere visionario e al tempo stesso prudente, ci sono ventenni prudenti e sessantenni visionari, e così via.
E poi sappiamo tutti che nella vita pratica vale il caso per caso, che la situazione più normale vede gli imprenditori andare fuori dagli schemi.
Applicarsi a questi criteri, analizzare queste alternative, non è però un giochetto inutile. Perchè quella dell’elezione dell’Allevatore dell’anno è soprattutto una iniziativa culturale: serve a mettere a fuoco contenuti, idee, concetti; a definire le caratteristiche teoriche della buona imprenditoria zootecnica.
I criteri valutati su facebook
Se questi dunque saranno i criteri alla base dell’elezione dell’Allevatore dell’anno, come faranno operativamente i lettori a far prevalere un criterio rispetto a un altro? O comunque a determinare una scala di valori all’interno di questo elenco di criteri?
Fra i tanti strumenti pratici per scegliere i criteri, quest’anno abbiamo scommesso sullo strumento del “sondaggio” facebook. Lo possiamo fare dal momento che IZ è titolare di una pagina facebook piuttosto seguita: www.facebook.com/InformatoreZootecnico . Proviamo ad appoggiarci a facebook perché questo social rende possibile un sondaggio immediato, trasparente, che possa essere alimentato come detto “dal basso”, ossia anche dai lettori e non solo dai grandi teorici, dove sia possibile manifestare anche idee e considerazioni e non soltanto un sì e un no.
Istruzioni per chi volesse collaborare a questo sondaggio: ogni settimana, per otto settimane, la pagina facebook dell’Informatore Zootecnico proporrà ai lettori di scegliere fra due dei criteri elencati sopra. Per una settimana resterà attiva la possibilità di scegliere tra A1 e A2, per un’altra settimana tra B1 e B2, e così via sino al 30 novembre, quando il sondaggio si concluderà.
A quel punto redazione e comitato tireranno le somme (e daranno notizia dei risultati del sondaggio), confronteranno i criteri votati dai lettori con le storie degli imprenditori candidati e alla fine avranno tutti gli elementi per eleggere l’Allevatore dell’Anno.
L’Allevatore dell’anno? Lo sceglieranno i lettori
Si tratta del premio attribuito dalla rivista IZ all’imprenditore zootecnico che più si è segnalato, sulla scena italiana di settore, nel corso degli ultimi dodici mesi. E questa volta l’elezione terrà conto anche di un sondaggio effettuato su facebook