Il “rispetto” degli animali allevati per produrre alimenti per l’uomo è un principio fondamentale della nostra cultura. Negli ultimi anni c’è stata una crescente attenzione da parte del consumatore che richiede sempre maggiori garanzie di benessere per gli animali allevati.
Questa forte spinta sociale ha indotto il legislatore a promulgare norme specifiche e a richiedere sempre più controlli mirati nel settore da parte delle Autorità Competenti per una continua verifica delle condizioni di allevamento degli animali da reddito.
Il mondo produttivo e zootecnico ha colto da subito l’opportunità non solo da un punto di vista etico ma soprattutto conscio del fatto che il benessere animale influenza altre componenti dell’allevamento, in particolare la sicurezza alimentare e l’ambiente.
Buone pratiche di allevamento, che prendono in considerazione lo stato di benessere degli animali, permettono di ridurre l’insorgenza di malattie cliniche o subcliniche a van
taggio dell’efficienza produttiva, che è la principale arma per ridurre l’impatto ambientale, nonché diminuire la necessità al ricorso ai medicinali veterinari.
Il progetto
In base a tali premesse il Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano ha definito un
progetto per valorizzare l’immagine dei conferenti latte destinato alla produzione del Grana Padano rendendo tutta la filiera produttiva particolarmente attenta alle condizioni di allevamento, al benessere degli animali allevati elementi di base per discutere di sostenibilità in zootecnia, in termini semplicistici possiamo sintetizzare l’attività come uno stimolo generale teso a rafforzare di fronte al consumatore l’immagine della filiera del consumatore.
Il contesto: attualmente sono iscritti alla Dop Grana Padano 3.842 allevamenti di vacche da latte, distribuiti in 5 regioni italiane e in 33 provincie; ben evidente la complessità del territorio che comprende 2.471 aziende di pianura (il 64%), con numeri importanti di animali allevati, e 1.371 aziende di montagna (il 36%), realtà tradizionali.
Più di 2,8 milioni di tonnellate annue di latte crudo sono destinate alla produzione di Grana Padano Dop.
Obiettivi del progetto:
1. accelerare il processo di transizione verso un modello allevatoriale più sostenibile;
2. migliorare il benessere degli animali;
3. innalzare la qualità e la salubrità delle produzioni agroalimentari;
4. contrastare il fenomeno dell’antimicrobico resistenza (Amr);
5. rendere più trasparente il mercato agroalimentare.
I veterinari aziendali
L’attività del Consorzio utilizzerà come base di partenza la collaborazione dei veterinari aziendali e il sistema del ministero della Salute denominato Classyfarm.
I veterinari aziendali, come del resto ribadito dal Reg. (UE) 429/16, rappresentano il primo interlocutore degli allevatori, vengono scelti liberamente da quest’ultimo risultando di fatto il loro consulente aziendale.
In base a tale rapporto appare da subito chiara l’influenza di tale figura sulle scelte che possono portare gli allevatori ad importanti modifiche strutturali e/o gestionali.
Il sistema Classyfarm
Classyfarm è una piattaforma informatica inserita nel portale nazionale della veterinaria pubblica (www.vetinfo.it), che elabora una notevole mole di dati provenienti da diverse fonti (raccolti sul campo o da altri sistemi informativi) attraverso appositi processi di business intelligence, quali:
- valutazioni in campo del benessere animale e biosicurezza dell’allevamento;
- consumo e suscettibilità agli antimicrobici;
- principali parametri dell’allevamento (stati sanitari, dati produttivi e alimentazione);
- rilevazioni al macello di dati sanitari e di benessere.
Le informazioni raccolte sul campo possono provenire dai controlli ufficiali svolti dalle Autorità Competenti, dagli audit dei certificatori, da veterinari aziendali, opportunamente formati per svolgere le attività di autocontrollo.
Il sistema Classyfarm si basa sull’interoperabilità con altri sistemi informatici, come ad esempio l’Anagrafe zootecnica (Bdn), la Ricetta veterinaria elettronica e i laboratori di diagnostica degli Istituti zooprofilattici sperimentali, garantendo in tal modo l’analisi e la comparazione di un elevato numero d’informazioni provenienti da fonti differenti, così da poter graduare gli allevamenti in termini di: benessere animale, biosicurezza, consumo di antimicrobici, profili di antimicrobico-suscettibilità.
In tal modo il sistema, se implementato correttamente, metterà a disposizione informazioni aggregate a diversi livelli geografici permettendo il monitoraggio del territorio ed il confronto tra aree territoriali diverse. Quindi potranno essere identificate rapidamente eventuali carenze a livello di allevamento o area geografica (regioni, provincie autonome e aziende sanitarie locali) così da indirizzare i processi di miglioramento.
È chiaro il vantaggio per una filiera produttiva come quella del Grana Padano che in tal modo potrà avere un quadro di insieme delle diverse aree produttive e potrà intervenire, per quanto di competenza, il più rapidamente possibile per risolvere ogni problematica con potenziali ripercussioni sull’immagine e trasparenza del Grana Padano Dop.
Importante è ricordare che la proprietà dei dati inseriti in Classyfarm è del singolo allevatore, il Consorzio, come pure lo stabilimento di prima trasformazione, potrà vedere le informazioni (nel rispetto della privacy e delle indicazioni ministeriali) solo se delegato da quest’ultimo. Questo è un ulteriore indicatore di responsabilità da parte del mondo produttivo che in maniera trasparente apre le porte della propria gestione aziendale.
La metodologia di lavoro
La metodologia di lavoro prevederà questi passaggi:
1. Raccolta e analisi dei dati disponibili, nel sistema nazionale Classyfarm, in collaborazione con tutti gli aderenti al Consorzio.
2. Elaborazione di un quadro completo e aggiornato della situazione territoriale nelle cinque regioni coinvolte, con evidenziati punti di forza e debolezza.
3. Incontri con le aziende e gli stabilimenti di trasformazione, valorizzazione dei progetti già adottati, definizione delle priorità di intervento rispetto alle aree risultate più carenti e modalità di coinvolgimento allevatori e veterinari aziendali.
4. Formazione/informazione dei veterinari aziendali, che in base al ruolo saranno i garanti nel supportare gli allevatori nel raggiungere gli obiettivi fissati.
5. Attività negli allevamenti da parte dei veterinari aziendali, che, attraverso l’utilizzo dei manuali di buone pratiche disponibili, sapranno evidenziare agli allevatori le aree di miglioramento definire con loro le modalità di risoluzione; tutte queste operazioni dovranno essere registrate nel sistema in modo tale da rendere trasparente il percorso.
Il Consorzio garantirà il coordinamento a livello centrale, ogni caseificio (stabilimento di trasformazione), produttore latte, individuerà un referente che si interfaccerà con il livello centrale, sia per il monitoraggio delle attività sia per l’esame delle problematiche e soprattutto per avere contezza delle non conformità rilevate e della risoluzione delle stesse con l’eventuale adozione dei provvedimenti ritenuti più opportuni a tutela della propria immagine.
Inoltre, all’inizio di ogni anno sarà definito un programma di audit di seconda parte per monitorare l’attività effettuata a livello locale e sarà garantita, in maniera continua, una ricaduta interna ed esterna dei risultati raggiunti definendone una loro valorizzazione eventualmente anche all’interno del sistema Snqba, che potrebbe diventare operativo nel corso dell’anno.
Circa il punteggio complessivo indicato dal sistema Classyfarm, di particolare interesse non sarà il suo valore ma indagare e portare all’attenzione della filiera, come citato, su quali aspetti è importante migliorare i contenuti al fine di aumentare quanto di primario interesse, soprattutto una maggiore valorizzazione dell’allevamento.
Pianificazione: sviluppo nel triennio 2024/2027
I risultati attesi
Il progetto presenta una serie di opportunità e di punti di forza. Ogni allevatore grazie a una attività di confronto avrà stimoli per migliorare progressivamente tramite esperienze condivise che accompagneranno a raggiungere gli obiettivi prefissati.
Gli stabilimenti di trasformazione non avranno più solo garanzie sulle qualità igieniche sanitarie della materia prima latte acquistata dai loro fornitori ma potranno tranquillamente rappresentare al consumatore la fotografia di una filiera che sin dalla produzione primaria è attenta a quei temi che oggi son sempre maggiormente richiesti dai cittadini.
Il Consorzio, unitamente all’organismo di controllo, con l’apposizione del marchio della Dop alle forme sarà testimone di questo salto di qualità, quindi non solo eccellenza del prodotto ma anche tutela del benessere degli animali allevati; e ciò sarà un fondamentale investimento per coinvolgere le nuove generazioni nell’orientamento di una alimentazione sana, corretta e rispettosa dell’ambiente.