Grana Padano e Parmigiano Reggiano uniti contro l’etichetta a semaforo

Il sistema volontario di etichettatura a semaforo chiamato Nutriscore viene considerato ingannevole e fuorviante per il consumatore

Nutriscore
Al termine di un Cda congiunto i due Consorzi hanno fatto sapere che non autorizzeranno gli operatori della filiera ad utilizzare questo sistema sul packaging delle Dop Grana Padano e Parmigiano Reggiano.

I due Consorzi delle Dop Grana Padano e Parmigiano Reggiano scendono in campo contro il “Nutri-score”. Il sistema di etichettatura a semaforo viene ritenuto fuorviante, incompleto e discriminatorio e i due Consorzi di tutela si sono trovati d'accordo su un punto: non lo autorizzeranno sul packaging delle due Dop.

La presa di posizione è stata ufficializzata nel corso di un Cda congiunto tra i due Consorzi che in un comunicato hanno ricordato l’impegno previsto dall’articolo 45 del regolamento comunitario 1151 del 2012 «adottare misure per la valorizzazione dei prodotti e, se necessario, adottare provvedimenti volti a impedire o contrastare misure che sono o rischiano di essere svalorizzanti per l’immagine dei prodotti».

Che cos’è l’etichettatura a semaforo

Si tratta di un sistema di etichettatura nutrizionale volontario  fronte pacco legato al principio della comunicazione a semaforo: il prodotto viene classificato attraverso una scala cromatica che va dal verde al rosso associata ad una alfabetica (dalla lettera A alla lettera E) utilizzando un algoritmo che calcola le calorie. La quantità di grassi e zuccheri vengono quindi attribuiti un colore ed una lettera parametrati ad una quantità di prodotto standard (es. 100 gr).

Un sistema di classificazione degli alimenti fuorviante e ingannevole

Secondo i Consorzi delle Dop Grana Padano e Parmigiano Reggiano «gli strumenti basati su tali principi di classificazione sono fuorvianti e ingannevoli per il consumatore. Infatti, il consumo reale dei prodotti si lega a quantità assolute che non corrispondono alla quantità posta alla base dell’algoritmo. Es. la dose media di un formaggio in una pietanza può essere da 20 a 40 gr., quella di olio extravergine da 10 a 20 gr, e magari per altri prodotti il consumo è maggiore a 100 gr (pasta o patate o frutta)».

Penalizzati i formaggi, trascurati i nutrienti

Inoltre, fanno sapere i due Consorzi, i sistemi in questione non tengono in alcun conto dell’equilibrio fra i diversi alimenti nella dieta, né  dellee caratteristiche organolettiche complessive del prodotto stesso. In particolare, i formaggi vengono penalizzati per la presenza dei grassi, trascurando il fatto che i formaggi apportano molti nutrienti strategici: calcio, acidi grassi funzionali, vitamine liposolubili, aminoacidi essenziali, cioè elementi preziosi per un’alimentazione sana, bilanciata ed equilibrata. Il sistema Nutriscore non garantisce, insomma, scelte salutari, bilanciate e corrette dal punto di vista nutrizionale e salutistico.

In base al Nutriscore, il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano sarebbero classificati con colore arancio. Ma un piatto di pasta con 80 gr di pasta, 20 gr di olio extravergine e 20 gr di formaggio Duro Dop, sarebbe  nel suo complesso  verde. Per questo motivo gli strumenti di etichettatura basati sul principio a semaforo sono da considerare una pratica svalorizzante della Dop perché disincentivanti il consumo del prodotto senza un motivo oggettivo di tipo nutrizionale.

Importante l’informazione corretta al consumatore

I Consorzi di tutela dei due prodotti Dop hanno ribadito l’importanza delle informazioni per insegnare il consumo consapevole delle quantità corrette e tenere conto delle caratteristiche organolettiche complessive del prodotto.

«Per raggiungere davvero questo obiettivo - hanno aggiunto - gli strumenti idonei devono essere basati su principi di educazione alimentare legati alla dieta complessiva ed alla divulgazione delle dosi consigliate ed in ogni caso realistiche dei singoli prodotti».

I Consorzi di tutela del Grana Padano e Parmigiano Reggiano non autorizzano l'uso del Nutriscore

Per questo motivo, il Consiglio di amministrazione delle sue Dop ha deliberato all’unanimità il seguente testo: «I sistemi di etichettatura nutrizionali a semaforo basati su quantitativi di riferimento scollegati dalla dieta e dalla razione consigliata – salvo i casi in cui si tratti di norme cogenti nazionali o comunitarie - sono considerati misura svalorizzante l’immagine della Dop Parmigiano Reggiano/Grana Padano ai sensi dell’Reg. 1151/2012, art. 45, lett. “f”».

Pertanto, in tutti i casi in cui venisse richiesto ad un operatore della filiera, su base volontaria del compratore, di modificare l’etichettatura del prodotto Dop inserendo l’etichetta a semaforo o sistemi, il Consorzio non potrà che respingere la richiesta di autorizzazione della corrispondente etichetta.

“Siamo scesi in campo - ha commentato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano  -,  insieme agli amici del Grana Padano, contro un sistema di etichettatura che non ha senso e che svalorizza l’immagine del Parmigiano Reggiano. Siamo certi che questo importante passo possa essere di aiuto al Governo che si è già mosso in tal senso».

«Nutriscore nega – ha spiegato Renato Zaghini, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano – le più consolidate e aggiornate indicazioni condivise da nutrizionisti in tutto il mondo, che fanno dell’equilibrio tra quantità e qualità degli elementi il punto di forza di una corretta alimentazione a tutte le età. Forti di questi orientamenti della scienza, invitiamo tutti i produttori delle eccellenze agroalimentari italiane, partendo dalle Dop, ad un impegno comune a livello di comunicazione e, sul piano istituzionale, a sostegno delle iniziative avviate dal governo contro questo sistema di etichettatura, ricordando che una cattiva informazione nutrizionale colpisce la corretta alimentazione dei consumatori e non solo i produttori che investono in qualità e sostenibilità».

Sinergie tra i due Consorzi anche per la tutela delle Dop

I due consorzi faranno fronte comune anche sull’attività di  tutela delle Dop e partendo dall’ultima sentenza a favore del formaggio Dop francese Morbier che ha posto un tassello molto forte contro le evocazioni.

«Copiandoci gusto, aspetto, pack e appellativi vari – affermano Bertinelli e Zaghini - tantissimi concorrenti sfruttano la confusione e il bisogno di risparmiare del consumatore. Per questo ci stiamo facendo sentire a livello politico affinché vengano approvate normative incontrovertibili: sugli scaffali della Gdo è necessaria una netta separazione tra prodotti Dop e non, oltre all’obbligo di indicare in etichetta la provenienza e, per quanto riguarda la ristorazione, l’obbligo di inserire nei menù i reali ingredienti impiegati in cucina. La nostra arma vincente è infatti la consapevolezza del consumatore, il quale deve scegliere liberamente ma deve anche sapere che, per essere libero, deve essere prima consapevolmente informato».

Baldrighi, Origin Italia: «Ci auguriamo che questa presa di posizione venga sostenuta da altri Consorzi»

«Per rafforzare le posizioni politiche portate avanti dal nostro Paese – sottolinea Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia – è fondamentale che il sistema Dop Igp affronti in modo compatto le sfide che il legislatore europeo ci pone davanti. La strada tracciata dai due Consorzi, del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano, contro il Nutri-score, è in linea con questo obiettivo e ci auguriamo che venga intrapresa anche dagli altri Consorzi di tutela».

«Infatti – continua il presidente di Origin Italia – l’unico percorso di difesa del Made in Italy passa attraverso una sinergia costante tra Consorzi, imprese, territorio e istituzioni».

L’opposizione al Nutri-score, come ha sottolineato ancora Baldrighi, è condivisa  da Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole,e dall’eurodeputato Paolo De Castro, che da anni sostiene le battaglie dei Consorzi di tutela e deve essere sostenuta a livello europeo. «E’ proprio sul campo europeo - ha aggiunto  Baldrighi -, che si gioca la partita più importante: la proposta da parte della Commissione di un nuovo regolamento sull’etichettatura entro il 2022, che sarà preceduta da una consultazione pubblica a cui il comparto deve rispondere compatto».

Rolfi, Lombardia: «Nutriscore? Un'eurofollia»

«A questo punto è chiaro - ha commentato l'assessore regionale lombardo all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi - come solo le grandi multinazionali del nord Europa siano interessate a inserire l'etichetta a semaforo. I produttori delle grandi Dop italiane, che esportano qualità e sicurezza alimentare in tutto il mondo sono compatti nel dire no a una eurofollia che danneggerebbe le filiere agroalimentari del nostro Paese»

 

Grana Padano e Parmigiano Reggiano uniti contro l’etichetta a semaforo - Ultima modifica: 2021-07-08T12:00:09+02:00 da Francesca Baccino

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