Il "patto del Parmigiano Reggiano" ha sancito l’accordo per un green new deal che vede come protagonista l’agricoltura nazionale nel rendere l’Italia più verde. Il patto è stato proposto dal presidente del consiglio Giuseppe Conte a Bologna, al villaggio Coldiretti, riscuotendo il favore dell’organizzazione professionale: "Io voglio Coldiretti - ha detto il premier - alleata del governo in questo green new deal".
“Un riconoscimento del ruolo del settore agricolo come modello di sviluppo sostenibile” ha affermato il presidente Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per le parole del premier che si è impegnato a non intervenire sul gasolio agricolo e sulla fiscalità in agricoltura accogliendo di fatto le sollecitazioni della Coldiretti. “Un provvedimento - ha ricordato Prandini - che non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative ma che determinerebbe solo un aumento dei costi che peserebbe sulla competitività dell’agroalimentare nazionale e costringerebbe semplicemente molti pescatori, agricoltori e allevatori a chiudere la propria attività, con un devastante impatto ambientale soprattutto nelle aree interne più difficili”.
Ha aggiunto Prandini: “Strategica anche la volontà di investire sulle energie rinnovabili come il biometano agricolo, la nuova frontiera dell’economia circolare e dello sviluppo sostenibile. Apprezziamo anche l’impegno del premier per l’emanazione dei decreti applicativi per l’etichettatura di origine degli alimenti, per dare la possibilità ai consumatori di fare scelte di acquisto consapevoli, a sostegno della quale la Coldiretti ha realizzato una vasta campagna a livello nazionale ed europeo”.
Nell’intervento del premier, ha sostenuto Prandini, è importante anche la volontà di dare priorità alla tutela del Made in Italy con tre principi da difendere in tutte le sedi: tracciabilità, sicurezza e qualità. “Tre principi da difendere a partire dagli accordi di libero scambio, dove bisogna lavorare sulla reciprocità per ottenere sempre il rispetto della parità di condizioni e controlli efficaci per quanto riguarda le norme sull'impatto ambientale, economico e sociale”.
A sancire il patto del Parmigiano Reggiano “è infine particolarmente rilevante - ha concluso Prandini - l’annuncio del premier di voler rafforzare la disciplina dei reati agroalimentare di tutela il Made in Italy, riconoscendo il grande lavoro fatto da Gian Carlo Caselli, responsabile dell'Osservatorio Agromafie di Coldiretti”.
