Farm to fork, direzione sbagliata

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Fabio Rolfi è l’assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia.
In zootecnia la sostenibilità si ottiene con l’innovazione

La Politica agricola comune deve essere semplice, efficace, in grado di valorizzare le autonomie territoriali e soprattutto finalizzata a promuovere la competitività delle imprese agricole. La strategia Farm to Fork prospettata dalla Commissione europea nell’ambito del new green deal, ha finalità molto belle dal punto di vista comunicativo, ma segue una strada completamente sbagliata per raggiungerle.
La logica comunitaria è quella di imporre la sostenibilità ambientale dei cicli produttivi alle aziende attraverso vincoli normativi.
Nulla di più controproducente: avremo solo più burocrazia, aumento dei costi di produzione e diminuzione della competitività delle nostre imprese. La sostenibilità ambientale è un valore assoluto, perché richiesta dal mercato e perché eticamente corretta, ma deve essere perseguita attraverso nuove idee, nuove forze e soprattutto nuove tecnologie. Quella è la strada.

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Veduta aerea di un allevamento del Cremonese (foto Rota).

In Italia abbiamo stalle ultra tecnologiche. La nostra zootecnia è già tra le più green d’Europa, attenta al benessere animale, quella più controllata in ambito veterinario e con il minor impiego di antibiotici. Faccio l’esempio della zootecnica di precisione, dell’utilizzo della sensoristica per capire il benessere animale, per valutare la redditività dello stesso.
E ancora: la robotizzazione delle stalle per la mungitura per consentire, anche in questo caso, più benessere e più sicurezza nella produzione di latte. Potremmo andare avanti all’infinito.
Parliamo di aziende che hanno fatto passi da gigante anche sulla gestione delle deiezioni. In Italia risultano in esercizio circa 1.400 impianti di biogas agricoli e siamo proiettati nel campo della produzione del bioetanolo.
Insomma, produciamo energia green dai rifiuti molto prima di altri comparti e di altre nazioni. Aspetti che troppo spesso vengono dimenticati da alcune associazioni pseudo ambientaliste e dai loro portavoce che conducono trasmissioni che vanno in onda in prima serata sulla tv di Stato.

Visioni bucoliche

Vanno incentivate le buone pratiche. Non serve creare ulteriori vincoli. La Pac attuale ha una burocrazia mastodontica che rischia addirittura di peggiorare a causa della strategia “Farm to Fork” che strizza l’occhio a visioni bucoliche dell’agricoltura ponendosi obiettivi ambientali ambiziosi senza puntare sull’innovazione nei campi e nelle aziende.
Ricordo che la Pac è un sostegno alla redditività delle imprese agricole e non deve trasformarsi nel nemico burocratico numero uno. I nostri allevatori vogliono passare il tempo nelle stalle, non in ufficio a occuparsi di scartoffie.
La zootecnia, i prosciutti, la carne il latte e i suoi derivati sono il cuore dell’export italiano, il cuore dei prodotti copiati all’estero, questi meritano attenzione e investimenti.
Per questo la proposta della Regione Lombardia è chiara: uscire da una visione ideologica controproducente che non tiene conto della realtà attuale e di quella a medio termine, visto che non si riesce a stimare quanto dureranno gli effetti economici del Covid.

Un piano nazionale

L’Europa sta ascoltando troppo le proposte che arrivano dal Nord Europa e troppo poco quelle che arrivano dalle stalle italiane. Abbiamo chiesto ufficialmente al governo italiano di prendere una posizione forte in sede europea per difendere le esigenze delle aziende agricole. Troverà in quel caso il sostegno deciso della Regione Lombardia.
Nella prossima programmazione del Piano di Sviluppo Rurale, noi proporremo, con forza, che venga costruito un piano di settore nazionale in materia zootecnica. Questo significa mettere al centro dei futuri investimenti le politiche nel settore principale dell’export agroalimentare italiano.
Lottare contro l’ideologia è sempre difficile, ma sono convinto che attraverso l’unità di tutto il settore potremo vincere anche questa sfida.

Farm to fork, direzione sbagliata - Ultima modifica: 2020-06-19T11:33:50+02:00 da Lucia Berti

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