È giunto alla sua dodicesima edizione l’Atlante Qualivita, il volume che raccoglie e racconta l’identità del patrimonio agroalimentare italiano rappresentata dagli 887 prodotti a Indicazione geografica (Ig) nazionali tutelati a livello europeo. L’opera, la terza edita dall’Istituto dell’Enciclopedia Italiana - Treccani, è realizzata dalla Fondazione Qualivita con la collaborazione di Origin Italia, AssoDistil e dei Consorzi di tutela italiani Dop Igp ed è stata presentata nella sede del Teatro di Solomeo (Pg).
L’opera offre un percorso che attraversa il Paese raccontando ognuno di questi prodotti, diffusi nel 100% delle province italiane, espressione naturale di storia e tradizione locale, ma anche motore per la conservazione dei territori d’origine e il loro sviluppo. Minimo comune denominatore il “Made in Italy”, terzo marchio più conosciuto al mondo, coniato dagli italiani negli anni Ottanta per contrastare la falsificazione dei prodotti e per dare più internazionalizzazione al mercato italiano all’estero e ancora oggi può rappresentare l’elemento aggiunto nella crescita dell’Italia all’estero.
Ma l’Atlante racconta anche l’affermarsi del concetto di cibo come cultura, un cammino che ha radici lontane e che oggi, grazie al patrimonio di conoscenza delle Ig, dimostra di includere elementi sociali, ambientali e storici.
Il nuovo regolamento sulle Ig rafforza la tutela
«Dare più forza al ruolo dei Consorzi era uno degli obiettivi della Riforma approvata a fine ottobre, siamo andati sulla giusta strada – ha detto il presidente di Origin e vicepresidente di Origin Italia, Riccardo Deserti, nella tavola rotonda organizzata da Origin Italia, in collaborazione con Fondazione Qualivita –; la tutela infatti, che è uno dei principali compiti attribuiti ai Consorzi, va oltre a quella del marchio del prodotto, tutelare vuol dire anche salvaguardare i territori di produzione, accompagnarli in un percorso di crescita economica, sociale e culturale e in questo come Origin Italia abbiamo spinto fortemente durante le fasi di confronto del Testo Unico».
Le Ig rappresentano il valore del made in Italy
La tavola rotonda rientra in una serie di incontri itineranti promossi da Origin Italia che coinvolgeranno i Consorzi di tutela sui temi legati alla qualità agroalimentare. E proprio le Ig sono il modello per eccellenza del made in Italy, capaci di garantire la totale assenza di delocalizzazione produttiva e la salvaguardia dei territori che custodiscono le tradizioni enogastronomiche.
Proprio la moda in questa occasione ha sposato il vino e l’agroalimentare italiano nel segno de “La cultura del made in Italy”. Questo il titolo dell’incontro condotto dal vicedirettore del Corriere della Sera, Fiorenza Sarzanini, che ha visto intrecciarsi il racconto di alcuni influenti testimonial dell’eccellenza italiana nel mondo che guardando al futuro si sono confrontati su quali aspetti culturali occorrerà puntare per consolidare il made in Italy in una chiave evolutiva adeguata ai nuovi valori dell’attuale contesto sociale ed economico.
Necessario pianificare e fare strategie per proteggere le Ig sui mercati internazionali
«L’Italia sta assumendo una posizione di grande centralità. Purtroppo, gli effetti collaterali si sentono sui costi di produzione e mettono in crisi alcuni settori ma, grazie ai nostri imprenditori agricoli, i nostri produttori e i nostri trasformatori, reggiamo – ha sottolineato il ministro dell’Agricoltura, sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida –. Abbiamo tuttavia il dovere di cogliere l'occasione, anche di queste fasi, per pianificare ancor meglio, fare strategia e recuperare sulla logistica e sulla protezione dei nostri prodotti a livello internazionale, sui quali siamo rimasti indietro rispetto agli altri Stati europei».
Un valore culturale testimoniato anche dalle strette connessioni dei prodotti Dop Igp con alcuni riconoscimenti Unesco di siti rurali del nostro Paese e dalla candidatura della cucina italiana, colonna portante della Dieta Mediterranea, a Patrimonio Unesco.