I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella penultima settimana di settembre, hanno mostrato un aumento per quel che riguarda le materie grasse. Gli altri mercati, invece, sono stati interessati da poche variazioni.
Latte
Si conferma anche nella settimana 20-24 settembre la stabilità per i prezzi del latte spot nazionale, a fronte di un rincaro per le alternative di provenienza estera, dovuto anche alla minore disponibilità. I prezzi del latte spot nazionale rimangono fermi sulla piazza di Milano sui 0,40-0,41 euro/kg. Rimane positiva la variazione rispetto allo scorso anno (+14,2%) ma i prezzi attuali si attestano ancora su livelli più bassi rispetto al 2019 (-11,6%).
Come detto, un aumento settimanale ha interessato sia il latte spot francese (+1,9%, 0,39-0,41 euro/kg) che tedesco (+1,8%, 0,41-0,44 euro/kg), con quest’ultimo che si mantiene dunque più elevato del prodotto italiano.
Tra gli altri prodotti, quarta settimana consecutiva di stabilità per il latte biologico rimasto fermo sui 0,505-0,520 euro/kg.
Materie grasse
Non accenna a fermarsi la corsa al rialzo delle materie grasse in atto da metà agosto. La settimana 20-24 settembre ha messo in evidenza un nuovo rincaro sia del burro che della crema di latte, in linea con gli aumenti che si osservano sui principali mercati continentali. Il burro pastorizzato quotato a Milano si è portato sui 2,43 euro/kg, guadagnando il 2,1% su base settimanale. La crescita su base annua si amplia e raggiunge attualmente il +45%.
Prosegue la serie di aumenti anche per la crema di latte: il prodotto di origine nazionale è salito sui 2,28 euro/kg (+1,8%) e il rincaro rispetto a un anno fa supera il +20%.
Sui mercati esteri, il segno “più” si mantiene anche nei listini del burro in Germania. Alla Borsa di Kempten le quotazioni hanno raggiunto i 4,15-4,35 euro/kg, il 3% in più rispetto alla settimana precedente.
Grana Padano
Tra i formaggi Dop, si conferma stazionario il mercato del Grana Padano, con prezzi di fatto invariati sulla quasi totalità delle piazze di scambio. Unica eccezione il calo settimanale per i Grana a più lunga stagionatura registrato alla Borsa merci di Verona, con un -2,5% per lo stagionato 15 mesi e un -2,3% per lo stagionato 20 mesi.
Il confronto anno su anno rimane positivo su tutte le piazze, ad esclusione dei due prodotti menzionati, con variazioni più accentuate per le stagionature brevi.
Parmigiano Reggiano
Nel mercato del Parmigiano Reggiano la penultima settimana di settembre ha messo in evidenza un lieve rincaro (+0,4% su base settimanale) dei prodotti a lunga stagionatura quotati sulle piazze di Parma e Modena, grazie a un buon andamento degli scambi. Stabili invece le quotazioni delle stagionature più brevi.
Su base annua i prezzi attuali mantengono un’ampia crescita, più accentuata per i prodotti a breve stagionatura.
Bovini vivi
Gli aumenti registrati nelle settimane precedenti per i bovini da macello hanno lasciato spazio ad una maggiore stabilità nella penultima settimana di settembre. Prezzi invariati sia per i vitelloni che per i vitelli a carne bianca. Il confronto anno su anno rimane positivo per entrambi, con un +33% per i vitelli a carne bianca quotati alla Borsa merci di Modena e un +11% per i vitelloni di razza Charolaise.
Tra i capi da allevamento, proseguono i ribassi per i vitelli baliotti, sempre in crescita, però, rispetto allo scorso anno (+26%).
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