I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella terza settimana di dicembre, non hanno mostrato particolari variazioni rispetto alla scorsa rilevazione, se non per le materie grasse che hanno registrato un deciso apprezzamento.
Latte
La terza settimana di dicembre conferma la frenata dei listini del latte spot di origine nazionale che a Milano restano invariati per la seconda rilevazione consecutiva, con un prezzo medio di 477,50 €/t. Si attenua, quindi, la crescita dei prezzi iniziata lo scorso agosto anche se rimane estremamente significativa la variazione tendenziale, pari ad un +34%, indice del periodo di forte inflazione. In leggera diminuzione, per la prima volta dopo quattro mesi, il prezzo rilevato a Verona (-2%) che resta comunque sui massimi degli ultimi anni.
Stabili a Milano le quotazioni del latte spot di provenienza estera, sia francese che tedesco, anche se entrambi i prodotti rilevano variazioni tendenziali superiori al 30%.
Ancora invariato il listino del latte di origine biologica che resta sui livelli della scorsa settimana (valore massimo di 545 €/t), con una crescita tendenziale del 4,9%, decisamente inferiore a quella degli altri prodotti del settore.
Materie grasse
La seconda metà di dicembre si apre con una ripresa dei rialzi nel mercato nazionale delle materie grasse. Dopo i lievi cali delle scorse settimane il prezzo del burro pastorizzato cresce significativamente su tutte le piazze osservate, attestandosi a Milano sui 3,63 €/kg e a Mantova sui 3,65 €/kg (+2,8 % in entrambe le piazze). Tali livelli arrivano a superare i prezzi record di inizio novembre.
Decisa crescita anche per lo zangolato che a Milano guadagna tre punti percentuali arrivando a 3,43 €/kg.
Osserviamo nel resto del continente una forte risalita del burro tedesco (+7,3%) e olandese (+ 5,4%) dopo sei settimane relativamente stabili. La Francia mantiene invece i listini del burro saldi sui 5,49 €/kg.
In crescita anche il prezzo della crema di latte nazionale che a Milano guadagna lo 0,7% dopo cinque settimane di assoluta stabilità.
Grana Padano
Prosegue nella terza settimana di dicembre la fase di stabilità dei listini del Grana Padano. I prezzi si mantengono invariati rispetto alla settimana precedente su tutte le principali piazze e per tutte le stagionature. A Milano il prezzo del prodotto fresco (60-90 giorni di stagionatura) resta stabile sui 5,95 €/kg, mentre le stagionature da 16 mesi e oltre si mantengono nell’intervallo 8,05-8,40 €/kg. Si acuisce la flessione media dei listini rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, passando dal -4% della settimana scorsa al -6% di questa settimana.
Parmigiano Reggiano
Nella terza settimana di dicembre non si registrano variazioni di rilievo nei listini del Parmigiano Reggiano. A Parma il prezzo delle forme con stagionatura di 12 mesi e oltre resta invariato sui 10,40 €/kg, mentre le stagionature da 30 mesi e oltre si mantengono sui 13,30 €/kg. Rispetto alle quotazioni di dodici mesi fa i listini fanno segnare un incremento medio modesto nell’ordine del 2,5% che va assottigliandosi di settimana in settimana. Di fatto il 2021 si appresta a chiudersi con una variazione media prossima allo zero nell’anno solare.
Bovini vivi
Dopo quattro settimane di rialzi la corsa dei listini dei vitelloni da macello conosce una battuta d’arresto. Sia per le razze francesi che da incroci nazionali i prezzi si mantengono invariati sui livelli della settimana scorsa, sia a Mantova che a Modena. Le quotazioni restano comunque ai massimi dell’ultimo quinquennio, con le razze francesi in aumento in media del +15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con punte del +19% per la razza Charolaise a Mantova.
Per quanto riguarda i vitelli a carne bianca, in lieve aumento le quotazioni a Mantova (+0,9% rispetto alla scorsa settimana) mentre restano invariate per la quarta settimana consecutiva a Modena.
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