L’andamento dei prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Camere di Commercio e Borse merci in chiusura di aprile non ha mostrato importanti variazioni. Fanno eccezione le materie grasse che hanno registrato una riduzione media del 2% rispetto alla settimana precedente.
Latte
Il mercato del latte resta sostanzialmente invariato in chiusura di aprile (+0,2% medio settimanale esclusivamente imputabile ad un apprezzamento del siero di latte ad uso industriale a Verona). Su tutte le piazze il latte crudo spot di origine nazionale è rimasto stabile (315-325 €/t a Brescia e a Milano e 320-330 €/t a Verona), così come il latte estero francese (325-340 €/t sul listino di Milano) e tedesco (345-360 €/t sul listino di Milano).
Invariati anche il latte estero scremato ed il latte bovino biologico.
Permangono quindi le cospicue variazioni di prezzo rispetto ai listini dello scorso anno, con l’unica eccezione del latte spot nazionale la cui crescita annua si mantiene sotto la soglia del 10%.
Materie grasse
Il mercato all’ingrosso del burro e della crema di latte fa registrare per la seconda settimana consecutiva una battuta di arresto piuttosto marcata, con un -2% medio su base settimanale. La contrazione è diffusa e colpisce indistintamente tutte le piazze di scambio e tutti i prodotti a listino. I prezzi del burro prodotto con crema di latte cedono a Milano l’1,3% su base settimanale e si assestano sui 3,85 €/kg, pur restando abbondantemente oltre il +45% rispetto allo scorso anno.
In forte contrazione la crema di latte che risulta, in termini relativi, il prodotto più in sofferenza. A pesare è soprattutto l’ampia offerta. Le quotazioni a Milano cedono oltre il 3% per il prodotto nazionale (1,88 €/kg) ed il 4% per quello comunitario (1,82 €/kg).
Arrivano ulteriori segnali di dinamiche al ribasso anche dalla borsa di Kempten in Germania: le quotazioni del burro si sono contratte dello 0,6% (3,90 - 4,05 €/kg).
Grana Padano
Il mercato del Grana Padano fa registrare nuovi minimi da gennaio. Ulteriore contrazione media, seppur di lieve entità (-0,3% su base settimanale), per i prezzi all’ingrosso del Grana Padano. Il calo delle quotazioni coinvolge prevalentemente le piazze di Brescia, Cremona e Milano, le quali hanno fatto registrare tutte contemporaneamente una contrazione del -1,4% sul prezzo all’ingrosso del Grana stagionato 9 mesi. Stabili le stagionature più lunghe.
Parmigiano Reggiano
La stabilità delle quotazioni all’ingrosso del Parmigiano Reggiano che, a differenza di tutti gli altri comparti analizzati, ha caratterizzato il mercato nell’ultimo quadrimestre, è proseguita anche in chiusura del mese di aprile. Non si registrano variazioni nei listini di tutte le piazze monitorate e per tutte le stagionature (0% medio su base settimanale). Rimane stabile, dunque, l’ampia variazione di prezzo rispetto allo scorso anno, nell’ordine del +25% per le stagionature più brevi, con picchi del +29% a Mantova (10,30-10,55 €/kg).
Bovini vivi
Anche in chiusura di aprile si conferma la fase di stabilità del mercato bovino, con i listini che sono rimasti sostanzialmente invariati su base settimanale, tranne poche eccezioni. Tra queste ritroviamo l’ulteriore aumento dei prezzi dei vitelli baliotti sia sulla piazza di Mantova che di Modena.
Tra i capi da macello prevale ancora la stabilità sia per i prezzi dei vitelloni che dei vitelli a carne bianca.
Buon andamento degli scambi e quotazioni in crescita si sono osservati invece per le vacche da macello, i cui prezzi registrano un rialzo anche nel confronto con lo scorso anno.
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