Prezzi prodotti zootecnici: bene le materie grasse, in perdita il latte spot

prezzi prodotti zootecnici
I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 20-24 febbraio 2023

I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella settimana 20-24 febbraio, si sono mostrati al ribasso per quanto riguarda il latte spot e il Grana Padano. Nuovi rialzi nel comparto delle materie grasse e per i vitelloni da macello. Sostanziale stabilità per gli altri prodotti monitorati.

Latte

Segno meno per i listini nazionali del latte spot nella settimana 20-24 febbraio, in un contesto di mercato che, ad ogni modo, si conferma orientato verso una fase di sostanziale consolidamento dopo la decisa correzione di dicembre e gennaio. Il listino di Milano perde l’1% su base settimanale attestandosi sui 517,50 €/kg, livello che, seppur rappresenti il minimo da aprile, continua a risultare particolarmente elevato rispetto alle medie storiche. Diminuzione del -1,4% per le quotazioni sulla piazza di Verona, con una variazione tendenziale che scende al +12% (contro il +28% di inizio anno).

A livello macro, è proseguito a dicembre il recupero dei volumi produttivi tra i principali produttori continentali che compensano nella seconda parte dell’anno i diffusi deficit del primo semestre. Il 2022 si chiude così in linea con le produzioni degli anni precedenti. Secondo gli ultimi dati Eurostat, la Germania, responsabile di circa un quarto della raccolta di latte in Europa, registra a dicembre una crescita su base annua dei quantitativi prodotti del +3% (quarto mese consecutivo con segno positivo). Ne consegue una chiusura d’anno con una produzione complessiva di circa 31,9 milioni di tonnellate, dato equivalente a quello relativo al 2021.

Nel primo semestre la produzione tedesca si era fermata a 16,1 milioni di tonnellate (-1,5% rispetto allo stesso periodo del 2021 e -3,1% rispetto al 2020), accumulando un deficit produttivo che ha contribuito ad acuire le tensioni in un contesto europeo già appesantito da situazioni di disavanzo, specie quelle relative a Francia e Olanda. Per l’Italia il confronto con il 2021 risulta più sfavorevole con 12,8 milioni di tonnellate prodotte nel 2022 contro le 13,1 dell’anno precedente (-1,8%).

Tornando ai prezzi, invariati a Milano sia il latte di provenienza estera (tedesco e francese) che il latte di origine biologica che si attesta sui 615 €/t, per un divario con le quotazioni del latte spot che torna a sfiorare i 100 €/t.

Materie grasse

Prosegue la fase di recupero delle quotazioni nazionali delle materie grasse che accelerano al rialzo sulla scia del rimbalzo dei listini continentali. Scatto in avanti a Milano per il burro pastorizzato che guadagna il +7,7% su base settimanale raggiungendo i 2,80 €/kg. Rialzi di simile entità non si registravano da marzo dello scorso anno. Tonici anche i listini di Mantova (+7,6%) e Cremona (+5,3%).

A livello continentale continua l’ascesa dei prezzi nei principali mercati di riferimento, giunti alla terza settimana consecutiva con segno “più”. Dopo il +7,3% della settimana 13-17 febbraio, il burro di centrifuga di Kempten, in Germania, avanza del +3,6% riportandosi sui 4,73 €/kg. In positivo anche il burro olandese che mette a segno la terza settimana consecutiva con rialzi superiori al +3% (+0,45 €/kg rispetto a inizio febbraio).

Tonico l’intero comparto delle materie grasse, con aumenti settimanali a Milano fino al +8,3% per lo zangolato (2,60 €/kg) e del +4% circa per la crema di latte nazionale (2,18 €/kg).

Grana Padano

Riprende nella terza settimana di febbraio la marcia verso il basso dei listini all’ingrosso del Grana Padano, con cali diffusi su tutte le principali piazze monitorate ad eccezione del listino di Milano che si mantiene invariato sui livelli della settimana precedente. A registrare i ribassi settimanali più marcati è la piazza di Verona (in media -1%) seguita dal -0,5% rilevato sia a Mantova che Cremona.

Si conferma in questa fase il quadro di rallentamento per il settore caseario nel suo complesso, anche per effetto della trasmissione lungo la filiera della debolezza riscontrata a monte per i prezzi del latte.

Contrastati i principali formaggi continentali, con i prodotti olandesi che recuperano parzialmente terreno rispetto ai ribassi delle settimane precedenti. L’Edamer, in particolare, guadagna il +4% su base settimanale mentre prosegue con regolarità la tendenza negativa del Cheddar (-0,5%), in progressivo calo da inizio anno.

Parmigiano Reggiano

Prosegue la fase di sostanziale stabilità per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano dopo la lieve correzione di fine gennaio. Quotazioni invariate sulla piazza di Parma, con lo stagionato 12 mesi che si conferma sui 10,48 €/kg e il 24 mesi sui 12,40 €/kg.

Stabilità su tutte le principali piazze di scambio ad eccezione di Mantova che continua a registrare ribassi specie per le lunghe stagionature (quinta settimana consecutiva con segno negativo per la piazza lombarda).

In termini tendenziali Reggio Emilia risulta l’ultima tra le piazze monitorate a conservare una variazione media su base annua positiva (poco sotto il +1%), mentre il listino di Mantova segna una flessione media delle quotazioni di oltre due punti percentuali nello stesso periodo di riferimento.

Pecorino Romano

Seconda settimana consecutiva con listini invariati per il Pecorino Romano che consolida i valori record raggiunti a inizio febbraio. A Milano lo stagionato 5 mesi si mantiene stabile sopra i 14 €/kg (14,05 €/kg), soglia mai raggiunta in precedenza. La crescita su base annua che si conferma sopra i quaranta punti percentuali (+41,2%).

In riferimento allo scenario di mercato, in leggera ripresa l’export nel quarto trimestre dello scorso anno con un incremento su base annua dei volumi esportati che a novembre raggiunge il +11% (dopo il +10% di ottobre). Resta negativo, ad ogni modo, il dato in volume nei primi undici mesi del 2022 (-5% rispetto allo stesso periodo del 2021), mentre la crescita in valore rispetto al 2021 si mantiene in territorio ampiamente positivo (+19%) grazie all’aumento dei prezzi all’export.

Bovini vivi

Nella terza settimana di febbraio torna il segno positivo nel mercato dei bovini da macello dopo una prima parte di mese all’insegna della stabilità. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise replicano a Mantova i guadagni della settimana precedente (secondo +0,3% consecutivo) portandosi sui 3,58 €/kg, con i rialzi che interessano anche le altre razze francesi, Limousine in primis. Sulla piazza di Modena gli incroci nazionali avanzano del +0,6% su base settimanale raggiungendo i 3,15 €/kg.

Sembra avere ancora fiato, dunque, la tendenza di fondo rialzista che negli ultimi mesi ha progressivamente portato le quotazioni dei vitelloni a ritoccare i massimi storici sulle principali piazze di scambio, con i listini che non registrano una variazione settimanale negativa dal maggio del 2021.

Prosegue la stabilità sul fronte dei vitelli a carne bianca, con i listini di Mantova e Modena che continuano a mantenersi sui livelli di gennaio. Si conferma intorno al +5% la variazione media tendenziale delle quotazioni che non esce dal range 5-10% da settembre dello scorso anno.

Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici

Prezzi prodotti zootecnici: bene le materie grasse, in perdita il latte spot - Ultima modifica: 2023-02-27T23:14:48+01:00 da Alice Martini

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