Tra i prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella prima settimana di giugno, si registrano aumenti solo per quanto riguarda il latte spot. Di contro, nuovi ribassi hanno interessato i listini del Parmigiano Reggiano e dei bovini da macello. Sostanziale stabilità per gli altri prodotti monitorati.
Latte
Proseguono i rincari per i listini nazionali del latte spot, giunti alla quarta settimana consecutiva con segno “più”. A Milano le quotazioni spuntano un +3,1%, raggiungendo i 490 €/t, un valore che non si vedeva dal mese di febbraio. Rialzi anche nella piazza di Verona (+3%) a fronte di una variazione tendenziale del -13%. L’analisi dei fondamentali evidenzia una domanda sostenuta a fronte di una raccolta che segue l’andamento stagionale.
Continuano ad avanzare anche i listini del latte di importazione, sia per quanto riguarda il prodotto francese che quello tedesco (entrambi +3,8% circa).
In frazionale aumento il latte di origine biologica che raggiunge la soglia dei 600 €/t.
A livello europeo, secondo gli ultimi dati del Milk market observatory della Commissione europea, perdono ulteriore terreno i prezzi medi del latte alla stalla, scesi ad aprile di altri cinque punti percentuali rispetto a marzo.
Materie grasse
Settimana all’insegna della stabilità per il comparto delle materie grasse. Dopo due settimane di rialzi il burro pastorizzato a Milano si assesta sui 2,90 €/t così come restano invariati i listini di Mantova e Cremona.
Sul fronte continentale, ancora lievi rialzi per i principali benchmark continentali: il burro di centrifuga di Kempten in Germania archivia un +0,5% su base settimanale mentre il burro olandese registra un +1%.
A livello di fondamentali di mercato, si conferma in crescita la Germania che nel primo trimestre del 2023 registra una produzione di 135mila tonnellate, in aumento di dieci punti percentuali su base annua (Fonte: Eurostat). A livello nazionale, la produzione mette a segno un incremento dell’1% rispetto ai primi tre mesi del 2022.
Tornando alle quotazioni, nessuna variazione per lo zangolato di Milano mentre accenna un timido rialzo la crema di latte nazionale, complice la buona richiesta di prodotto (+0,9%).
Grana Padano
Si rivelano improntati alla stabilità anche i listini all’ingrosso del Grana Padano, eccezion fatta per le stagionature più brevi presso la piazza di Milano. In particolare, lo stagionato 9 mesi di Milano perde il -0,6% scendendo a 8,73 €/kg, in calo del -2% su base annua. Stazionarie invece le piazze di Cremona, Mantova e Verona, eccetto la stagionatura 10/12 mesi per quest’ultima.
A livello continentale, tra i principali formaggi monitorati dalla Commessione europea, il Cheddar conferma i valori della scorsa settimana mentre arretrano i formaggi olandesi (-3% per l’Edamer e -2,7% per il Gouda).
Parmigiano Reggiano
Continua a dominare il segno “meno” per il mercato del Parmigiano Reggiano. A Parma perdono 5 centesimi sia lo stagionato 12 mesi che lo stagionato 24 mesi (entrambi -0,5%), con il primo che si porta a ridosso della soglia dei 10 €/kg. Dopo due settimane di stabilità torna il rosso la piazza di Milano per tutte le stagionature. Si riscontrano ribassi anche per Reggio Emilia e Modena mentre Mantova non si discosta dai valori della settimana scorsa.
Su base annua, i prezzi restano al di sotto della scorsa annata con picchi del -7% per le piazze di Mantova e Parma.
Pecorino Romano
Restano orientati alla stabilità le quotazioni del Pecorino Romano. A Milano lo stagionato 5 mesi si mantiene ancorato sui valori raggiunti a febbraio, pari al record storico di 14,05 €/Kg. Continua, tuttavia, ad assottigliarsi lo scarto rispetto ad un fa, giunto a segnare il +26% contro il picco dei quaranta punti percentuali registrati nel mese di febbraio.
Bovini vivi
Ulteriori segnali di debolezza per il comparto dei bovini da macello. Nel dettaglio, ulteriore passo indietro per i vitelloni Charolaise che a Mantova si portano a 3,45 €/kg (peso vivo), in calo di un punto percentuale rispetto alla settimana scorsa. Ribassi anche per i vitelloni Limousine di Modena e Mantova, entrambi scesi su 3,68 €/Kg. Viceversa, non si smuovono dalla soglia dei 3,15 €/kg le razze da incroci nazionali quotate a Modena, cha segnano al contempo un progresso annuo del +15%.
Dopo la pausa della scorsa settimana tornano a perdere anche i vitelli a carne bianca che lasciano sul terreno il -0,8% su base settimanale sia a Mantova che Modena.
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