Prezzi prodotti zootecnici: ancora rincari per il latte spot nazionale

prezzi prodotti zootecnici
I dati di riferimento per i prodotti lattiero-caseari e bovini rilevati dalle Camere di commercio ed elaborati da Borsa merci telematica italiana (Bmti) relativi alla settimana 27 giugno-1 luglio 2022

I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, in chiusura di giugno, hanno mostrato poche variazioni su quasi tutti i mercati monitorati. Fa eccezione il latte spot che prosegue la sua corsa al rialzo.

Latte

In chiusura di giugno prosegue la crescita dei prezzi del latte spot di origine nazionale, con i listini che raggiungono nuovi valori record su tutte le principali piazze. A Milano le quotazioni si attestano questa settimana sui 625–640 €/t (+3,3% su base settimanale), mantenendosi per la seconda settimana consecutiva al di sopra della soglia dei 600 €/t, mai toccata in precedenza. Marcati aumenti anche a Verona dove le quotazioni toccano quota 650 €/t, in crescita del +3,1% rispetto a sette giorni fa.

In termini tendenziali la crescita media dei listini del latte spot di origine nazionale rispetto a dodici mesi fa si mantiene sul +62%. Giugno si chiude, quindi, con incrementi medi delle quotazioni in doppia cifra, confermandosi così come mese storicamente tonico per il latte spot. Il contesto macro rimane caratterizzato da una pluralità di fattori che incidono pesantemente sull’offerta. Da un lato gli elevati costi degli input, in primis energia e materie prime mangimistiche, dall’altro il quadro di deficit della raccolta, ormai strutturale, che contribuisce a generare un clima di forte incertezza sulle prospettive produttive dei prossimi mesi.

Rialzi settimanali intorno al +3% a Milano anche per il latte spot di provenienza estera, sia francese che tedesco.

Cresce anche il latte di origine biologica (+3,1%), attestato questa settimana a Milano sui 650–665 €/t. Il divario rispetto alle quotazioni del latte spot resta sui 25 €/t, a fronte dei 170 €/t di fine 2020, periodo nel quale si erano avviate le rilevazioni del prodotto bio.

Materie grasse

Si conferma la fase di stabilizzazione dei listini nazionali delle materie grasse, in scia alla debolezza del mercato registrata in tutto il continente. Il burro pastorizzato resta invariato questa settimana sia a Milano che a Mantova, attestandosi rispettivamente sui 5,38 €/kg e 5,20 €/kg, livelli che per entrambe le piazze rappresentano i massimi storici. Quotazioni in calo a Cremona (-0,8% rispetto a sette giorni fa).

Prosegue in tutto il continente la fase di assestamento del comparto. Il burro di centrifuga di Kempten, in Germania, arretra (-1,1%) per la seconda settimana consecutiva per raggiungere un prezzo medio di 7,12 €/kg. Cali settimanali nell’ordine del -1% anche in Francia e Olanda, a conferma di un’inversione di tendenza che va trasmettendosi su tutti i principali mercati europei.

Nonostante l’attuale fase di normalizzazione delle quotazioni, permane il quadro di incertezza a livello produttivo a causa delle tensioni che investono l’intera filiera. Secondo gli ultimi dati Eurostat, nel mese di aprile sono proseguite le contrazioni produttive che hanno colpito i principali Paesi produttori di burro a partire dall’ultimo trimestre del 2021. Germania e Olanda, in particolare, hanno fatto registrare a livello aggregato un calo produttivo del -5% rispetto ai volumi prodotti ad aprile 2021. Significativo il caso del Belgio che nel mese di aprile ha registrato una contrazione produttiva del -31% su base annua.

Stabilità anche per gli altri prodotti del comparto nazionale delle materie grasse. Lo zangolato si mantiene a Milano sui 5,18 €/kg per la terza settimana consecutiva, così come la crema di latte nazionale che resta invariata sui 3,54 €/kg.

Grana Padano

Prosegue senza sussulti la fase di stabilità dei listini del Grana Padano che restano invariati per la sesta settimana consecutiva su tutte le principali piazze. Il prezzo medio per le stagionature di nove mesi si mantiene a quota 8,52 €/kg, così come la quotazione media per le forme stagionate venti mesi resta invariata sui 10,07 €/kg. In termini tendenziali resta intorno al +19% la crescita media dei listini rispetto a dodici mesi fa.

Parmigiano Reggiano

I listini del Parmigiano Reggiano chiudono il mese di giugno all’insegna della staticità, con le quotazioni che si mantengono sostanzialmente invariate sui livelli di maggio. Il prezzo medio delle forme stagionate 12 mesi si mantiene stabile intorno ai 10,70 €/kg mentre le stagionature 24 mesi restano invariate sui 12,63 €/kg. Si rilevano questa settimana isolati incrementi nell’ordine del +0,2% a Parma per la stagionatura 12 mesi e a Reggio Emilia per le forme a 15 mesi di stagionatura. In termini tendenziali, la variazione media delle quotazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si mantiene sul +3,7%.

A livello europeo si sono mostrati tendenzialmente stabili i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea questa settimana, in particolare Edamer (5,06 €/kg), Gouda (4,82 €/kg) ed Emmental (5,76 €/kg). Scatto in avanti per il Cheddar (+4,9% su base settimanale) che sfiora i 4,50 €/kg.

Pecorino Romano

Si consolida in chiusura di giugno la fase di assestamento delle quotazioni del Pecorino Romano. A Milano lo stagionato cinque mesi resta invariato sugli 11,30–11,60 €/kg, per una variazione su base annua che si mantiene sul +32%. Il principale fattore che alimenta le tensioni sui prezzi rimane la minore disponibilità di prodotto a livello nazionale, legata a sua volta, da un lato, alla contrazione dei quantitativi prodotti che sta interessando l’annata produttiva corrente (-5,6% a febbraio rispetto ai volumi produttivi di febbraio 2021), dall’altro al buon andamento delle esportazioni che nel primo trimestre sono aumentate del +8,7% in volume rispetto allo stesso periodo del 2021.

Bovini vivi

Nessuna variazione nel mercato dei bovini da macello in chiusura di giugno, con i listini dei vitelloni da macello che si mantengono stabili per la decima settimana consecutiva su tutte le principali piazze. Tra i principali capi, i vitelloni Charolaise si mantengono invariati a Mantova sopra i 3,29 €/kg (peso vivo) mentre le razze da incroci nazionali si confermano a Modena sui 2,75 €/kg (peso vivo). Timidi segnali di debolezza a Cuneo dove i vitelloni da incroci nazionali perdono leggermente terreno nelle ultime settimane, registrando in chiusura di giugno una flessione del -3% rispetto alle quotazioni di fine maggio. In termini tendenziali si conferma prossima al +30% la crescita media dei listini dei vitelloni da macello rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I prezzi continuano, dunque, a mantenersi ai massimi storici, in un quadro di equilibrio che persiste ormai dalla metà di aprile.

Invariati anche i listini dei vitelli a carne bianca, sia a Mantova che Modena. In termini tendenziali la variazione media annua delle quotazioni si mantiene al di sotto della soglia del +25%.

Leggi le schede sui prezzi dei prodotti zootecnici

Prezzi prodotti zootecnici: ancora rincari per il latte spot nazionale - Ultima modifica: 2022-07-05T12:19:24+02:00 da Alice Martini

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