I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella seconda settimana di gennaio, sono stati interessati da ulteriori ribassi per quanto riguarda il latte spot e le materie grasse. Sostanziale stabilità per gli altri prodotti monitorati.
Latte
Nella seconda settimana del nuovo anno si rafforza la fase di calo delle quotazioni nazionali del latte spot, con ribassi settimanali oltre il -5% sulle principali piazze di scambio. Il listino di Milano cede il -5,8% rispetto alla settimana precedente raggiungendo i 565 €/t, livello più basso da giugno, con la correzione rispetto ai prezzi di inizio dicembre che supera il -15%. In netto calo anche le quotazioni a Verona che, dopo due settimane di sospensione per festività, riaprono a quota 595 €/t (-7% rispetto all’ultima rilevazione di dicembre).
L’attuale tendenza al ribasso appare determinata dai diffusi miglioramenti produttivi a livello europeo registrati nell’ultima parte di 2022 che stanno producendo effetti depressivi sulle quotazioni dei principali benchmark continentali. La debolezza registrata a livello europeo si sta trasmettendo, dunque, sul mercato italiano dove i prezzi del latte spot nazionale risultano ancora a premio rispetto alle quotazioni continentali. Sotto questo profilo, infatti, i prezzi del latte di importazione a Milano, ancora in calo su base settimanale (-7,7% per il prodotto francese e -7,9% per quello tedesco), sono scesi sotto quota 500 €/t.
Segno “meno” anche per il latte di origine biologica (-2,3% rispetto alla settimana precedente) che, tuttavia, evidenzia una maggiore tenuta rispetto al latte spot. Tale dinamica riporta il divario tra le quotazioni ai massimi da marzo (67,50 €/t contro i 20 €/t di inizio dicembre).
Materie grasse
Prosegue senza soluzione di continuità la discesa dei listini nazionali delle materie grasse, con la fase di debolezza che si consolida anche a livello continentale. A Milano il burro pastorizzato perde il -5,9% su base settimanale portandosi sui 3,20 €/kg. In deciso calo anche i listini di Mantova (-12% rispetto all’ultima rilevazione di dicembre) e Cremona (-4,5%). In termini tendenziali abbondantemente in negativo le variazioni su base annua delle quotazioni (-23% a Milano, -18% a Mantova).
Pesanti anche i principali benchmark continentali, con il burro di centrifuga di Kempten in Germania che arretra di un punto e mezzo percentuale rispetto alla settimana precedente, portandosi per la prima volta da ottobre 2021 sotto la soglia dei 5 €/kg (4,95 €/kg). La variazione tendenziale per il prodotto tedesco raggiunge il -16% contro il +55% della prima metà di ottobre, momento di inizio dell’attuale fase ribassista. Segno negativo anche per il burro olandese (-1%) e per il prodotto francese (-1,1%).
In caduta libera anche gli altri prodotti del comparto delle materie grasse, con lo zangolato che cede il -6,3% su base settimanale (3 €/kg) e la crema di latte nazionale il -7,6% dopo il -10% della settimana precedente (2,44 €/kg).
Grana Padano
Si conferma il quadro di stabilità per i prezzi all’ingrosso del Grana Padano che, in ogni caso, continuano a mantenersi su livelli record su tutte le principali piazze di scambio. Invariate a Milano tutte le stagionature, con lo stagionato 9 mesi che si mantiene sui 9,43 €/kg per la settima settimana consecutiva. Quotazioni stabili anche a Verona e Cremona.
In termini tendenziali calano leggermente sulle piazze monitorate le variazioni medie su base annua delle quotazioni, con il listino di Mantova che registra una crescita del +23% rispetto a dodici mesi fa (contro il +24% di fine dicembre).
A livello continentale tocca nuovi massimi l’Emmentaler (prezzo medio di 6,90 €/kg), in aumento del +3,7% su base settimanale, confermandosi il prodotto con la crescita su base annua maggiore (+44%) tra i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea. In calo Edamer (-2,1% su base settimanale) e Cheddar (-0,8%).
Parmigiano Reggiano
Nessuna variazione nella seconda settimana di gennaio per i listini all’ingrosso del Parmigiano Reggiano che restano sostanzialmente ancorati sugli stessi livelli da maggio dello scorso anno. A Parma stabili sia le brevi che le lunghe stagionature, con lo stagionato 12 mesi che si mantiene invariato sui 10,73 €/kg (per la 29° settimana consecutiva) e lo stagionato 24 mesi fermo sui 12,70 €/kg (37° settimana consecutiva). Listini invariati anche a Reggio Emilia, Milano e Modena.
Si consolida, dunque, la prolungata fase di equilibrio del mercato, pur con volumi produttivi in calo nel secondo semestre del 2022. Secondo i dati del Consorzio per la tutela del Parmigiano Reggiano, il numero di forme prodotte negli ultimi sei mesi dell’anno è risultato inferiore del 5% rispetto allo stesso periodo del 2021 che, ad ogni modo, ha rappresentato un anno da record per il formaggio Dop.
Pecorino Romano
Ancora invariate le quotazioni del Pecorino Romano nella seconda settimana del nuovo anno, in un contesto all’insegna della stabilità per l’intero settore caseario. A Milano lo stagionato 5 mesi si mantiene sul valore record di 13,70 €/kg, per una variazione su base annua che si conferma poco sotto il +40% (+39,1%).
Bovini vivi
Fase di sostanziale equilibrio nel mercato dei bovini da macello, con le quotazioni di vitelloni e vitelli a carne bianca che si confermano poco mosse in apertura d’anno. Tra i principali capi, i vitelloni da macello Charolaise a Mantova si mantengono sopra i 3,54 €/kg (peso vivo), con la stabilità che interessa tutte le principali razze quotate sulla piazza lombarda. Stabili a Modena le razze da incroci nazionali (3,11 €/kg peso vivo) mentre si osservano timidi movimenti per i vitelloni Limousine (+0,6% rispetto alla rilevazione precedente).
Sul fronte dei vitelli a carne bianca, in lieve calo il listino di Modena (-0,7%) mentre si mantengono sui livelli di fine dicembre le quotazioni a Mantova.
Pur in equilibrio le quotazioni nel comparto dei bovini da macello continuano a mantenersi in corrispondenza dei massimi storici, con la variazione media tendenziale che si attesta intorno al +20% per i vitelloni e sul +10% per i vitelli a carne bianca.
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