I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella quarta settimana di maggio, si sono confermati al rialzo per il latte spot. Tornano a salire le quotazioni delle materie grasse mentre si registra una sostanziale stabilità per le quotazioni del Grana Padano e del Pecorino Romano. In perdita il Parmigiano Reggiano e i bovini da macello.
Latte
Seconda settimana di rialzi per i listini nazionali del latte spot che provano dunque a risalire dopo i ribassi degli ultimi mesi (non si registravano due settimane consecutive con segno “più” da ottobre dello scorso anno). A Milano le quotazioni balzano del +5,2% raggiungendo i 455 €/t, con il listino che non segnava una variazione settimanale superiore al +5% da maggio 2020. Rialzi consistenti anche a Verona (+3,9%), per una variazione tendenziale che rimane comunque negativa, attestandosi sul -16%.
Dinamica rialzista che interessa tutti i prodotti del comparto tra cui il latte di importazione, sia il prodotto francese (+4,3%) che tedesco (+4,2%), e il latte di origine biologica, in aumento a Milano del +0,9% rispetto alla settimana precedente.
I listini, dunque, si apprestano a chiudere il mese di maggio con una variazione su base mensile positiva (intorno al +1%), dopo sei mesi consecutivi di ribassi. L’andamento appare dettato, da un lato, dalla ripresa della domanda e, dall’altro, dal fattore stagionale, con il mese di giugno alle porte che risulta storicamente tonico per le quotazioni del latte (negli ultimi dieci anni è il mese dell’anno che ha registrato i maggiori rialzi), in coincidenza con il rallentamento produttivo estivo.
Materie grasse
Dopo circa due mesi di sostanziale debolezza tornano a salire le quotazioni nazionali delle materie grasse, con i rialzi che interessano tutti i prodotti del comparto. In particolare, il burro pastorizzato avanza a Milano del +1,8% su base settimanale portandosi sui 2,82 €/kg. Incrementi di simile entità sulle piazze di Mantova (+1,8%) e Cremona (+1,3%).
In aumento anche i principali benchmark continentali, con il burro di centrifuga di Kempten in Germania che registra un +2% su base settimanale (4,63 €/kg) e il burro olandese, il primo a girare in territorio positivo nella prima metà di maggio, un +0,7%.
Segno “più” a Milano anche per lo zangolato (+2%) che si riporta sui 2,62 €/kg e per la crema di latte (+2,8%), spinta dal buon andamento della domanda sia a livello nazionale che continentale.
Grana Padano
Si arrestano i cali per i listini all’ingrosso del Grana Padano che nella quarta settimana di maggio si mantengono sostanzialmente invariati. A Milano lo stagionato 9 mesi si conferma sui livelli della settimana precedente (8,88 €/kg) dopo i ribassi di inizio mese. Stabilità su tutte le altre principali piazze di scambio, tra cui Verona e Cremona, con l’unica eccezione rappresentata dalle brevi stagionature quotate a Mantova che registrano lievi ribassi.
Sul fronte continentale, prevale il segno negativo tra i principali formaggi monitorati dalla Commissione europea, con il Gouda che continua ad evidenziare i maggiori cali (-1,6% dopo il -2,4% della settimana precedente).
Parmigiano Reggiano
Andamento contrastato per i prezzi all’ingrosso del Parmigiano Reggiano che nella penultima settimana del mese evidenziano cali su buona parte delle principali piazze a fronte di un contesto di maggiore stabilità riscontrato a Parma e Milano. In particolare, rientrano nel primo caso i listini di Mantova, Modena e Reggio Emilia che registrano ribassi per quasi tutte le stagionature. Dall’altro lato, lo stagionato 12 mesi e il 24 mesi quotati a Parma si mantengono sui livelli della settimana precedente, rispettivamente sui 10,20 €/kg e 11,85 €/kg. Su base tendenziale si conferma in territorio negativo il divario rispetto alle quotazioni di un anno fa che supera a Mantova il -6%.
In termini di export, nei primi due mesi dell’anno l’aggregato Parmigiano Reggiano–Grana Padano ha registrato in volume performance in linea con il primo bimestre del 2022, con il dato in valore che, invece, diverge in maniera piuttosto netta (+12%) grazie ai livelli record su cui le quotazioni dei due formaggi Dop si sono mantenute a inizio anno.
Pecorino Romano
Si protrae il contesto di stabilità che sta interessando le quotazioni del Pecorino Romano da inizio febbraio, con i prezzi che consolidano l’equilibrio in corrispondenza di livelli che rappresentano i massimi storici. Nello specifico, lo stagionato 5 mesi quotato a Milano si mantiene sulla soglia record di 14,05 €/kg, livello superiore di circa il +28% rispetto a dodici mesi fa.
Bovini vivi
Tra i bovini da macello si segnalano i primi ribassi per i vitelloni, dopo un mese di maggio caratterizzato da un contesto di equilibrio, mentre i vitelli a carne bianca confermano la debolezza già registrata nelle settimane precedenti.
Tra i principali capi, i vitelloni da macello quotati a Mantova evidenziano i maggiori cali sulla razza Limousine (-1,6% su base settimanale), mentre i vitelloni Charolaise restano invariati sui 3,54 €/kg (peso vivo). Dinamica opposta a Modena dove i Charolaise arretrano di circa il -0,8% a fronte di quotazioni stabili per le razze da incroci nazionali (3,15 €/kg peso vivo) e i vitelloni Limousine.
In rosso i listini dei vitelli a carne bianca che perdono il -0,8% su base settimanale sia a Mantova che Modena.
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