I prezzi dei prodotti zootecnici rilevati dalle Commissioni delle Camere di commercio e delle Borse merci, nella terza settimana di giugno, hanno confermato il trend positivo del latte spot. Di contro, è stato registrato un deprezzamento delle materie grasse. Poche variazioni sugli altri mercati.
Latte
Il mercato del latte conferma il trend al rialzo, in linea con gli apprezzamenti che tipicamente si registrano nella stagione estiva con l’aumentare delle temperature. I prezzi hanno fatto segnare una crescita media del +1,4% settimanale. La crescita del latte spot nazionale si riscontra sia a Milano (360-375 €/t, +2,8%) sia a Verona (370-380 €/t, +2,7%), mentre il listino di Brescia non presenta variazioni.
Aumenti anche per il latte estero nel listino di Milano, sia per il prodotto francese (345-355 €/t, +2,2%) che per quello tedesco (360-375 €/t, +1,4%), contestualmente all’aumento a Verona del latte di provenienza tedesco-austriaca (360-370 €/t, +1,4%).
Gli incrementi rilevati nelle ultime settimane hanno riallineato prima, e determinato un superamento poi, del prezzo all’ingrosso rispetto allo scorso anno, sia per il latte estero (oggi nell’ordine del +7%) che per quello di origine nazionale (variazioni intorno al +2%).
Materie grasse
Dopo oltre un mese di rialzi, il mercato all’ingrosso delle materie grasse sconta una battuta di arresto che coinvolge indistintamente burro, panna e zangolato (-1,1% medio su base settimanale per il panel monitorato). I prezzi del burro prodotto con crema di latte si contraggono sia a Milano (3,87 €/kg, -0,8%) che a Mantova (3,85 €/kg, -1,3%), facendo contestualmente registrare un’attenuazione del rialzo rispetto a giugno 2020, che resta comunque ampio.
A Milano cedono anche la crema di latte UE (1,98 €/kg, -2%) e quella italiana (viene scambiata a 2,06 €/kg, -1%). Anche per la panna si riduce il differenziale di prezzo, ora a Milano nell’ordine del +18% sul 2020.
Con riferimento ai mercati esteri, si conferma in calo il prezzo del burro in Germania, attestato a Kempten sui 3,93-4,00 €/kg, in calo dell’1,7% su base settimanale.
Grana Padano
Il Grana Padano conferma anche nella seconda metà di giugno la staticità delle quotazioni di mercato. La settimana appena conclusa è caratterizzata nuovamente da assenza di variazioni su tutti i listini del comparto. Stabile anche il differenziale di prezzo rispetto al 2020 che si mantiene al di sotto del +16% per tutte le stagionature. L’incidenza degli aumenti è maggiore per le stagionature fuori sale poiché le stagionature medio-lunghe si mantengono al di sotto del +10%.
Parmigiano Reggiano
Anche la terza settimana del mese di giugno ha mostrato variazioni limitate nel mercato all’ingrosso del Parmigiano Reggiano. La media di comparto (+0,1% settimanale) è nuovamente variata ad opera delle piazze di scambio di Modena e Parma, sulle quali si sono registrati apprezzamenti delle stagionature medio-lunghe nell’ordine dello 0,5%. Totale stabilità per gli altri prodotti e per le altre piazze monitorate.
Si va stabilizzando lo scostamento di prezzo rispetto al 2020 per le stagionature di 12-15 mesi, ferme sul +39% sui listini di Mantova e +34% circa sulle altre piazze. In virtù dei rialzi settimanali, invece, aumenta ancora la crescita su base tendenziale delle stagionature medio-lunghe, attestata ormai oltre il +20%.
Bovini vivi
La terza settimana di giugno ha confermato un mercato nel complesso stabile per i bovini da macello. Poche variazioni nei listini dei vitelloni da macello, limitate alla razza Charolaise sia a Modena che a Padova, e dei vitelli a carne bianca. In buona vista le quotazioni delle vacche da macello, in rialzo sulla piazza di Mantova (+15% rispetto allo scorso anno) e di Cuneo.
Tra i capi da allevamento, torna la stabilità per i prezzi dei vitelli baliotti.
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