Prandini, quote latte: «Mutui trentennali per liberare gli allevatori dai debiti»

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La proposta potrebbe essere inserita nel Decreto Sostegni Ter che ha stanziato il fondo da 50 milioni per la peste suina.

Quote latte, una storia infinita, tuttora irrisolta. Anche se il sistema di governo della produzione che ha permesso di mantenere i prezzi remunerativi, è finito dal 2015. Non è possibile, però, lasciarsi tutto alle spalle; ci sono ancora i debiti  del “superprelievo", le multe sulle quote latte, da onorare (vedi qui).

Gravano su una piccola parte di produttori di latte che hanno superato il tetto produttivo loro assegnato. Somme non versate, ma rimaste nel mirino dell'erario, che ha attivato la procedura del recupero crediti con l'invio delle cartelle esattoriali e dei pignoramenti seguiti ai casi di mancato versamento.

Il grande contenzioso di ricorsi contro le intimazioni di pagamento delle multe sulle quote latte da parte dello Stato ha risolto parte dei problemi, ma per alcuni allevatori l'incubo dell'esattore che bussa alla porta è ancora reale.

«Ci sono state sentenze che, effettivamente, hanno dato ragione a una parte di allevatori – spiega Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – anche se bisogna ricordare sempre che la  maggioranza dei produttori di latte ha rispettato il regime delle quote latte acquistando diritti produttivi o versando il superprelievo dovuto in caso di superamento della soglia produttiva».

Un compromesso accettabile

Una soluzione, senza scontentare gli uni e gli altri, potrebbe essere, secondo il presidente di Coldiretti Prandini – , quella di dilazionare i pagamenti delle multe sulle quote latte in trent’anni. «Un'ipotesi potrebbe essere quella di concedere finanziamenti a lungo termine, trentennali, a interessi zero o fortemente scontati. Le aziende agricole devono avere la possibilità di arrivare a una soluzione definitiva sulle quote latte e tornare a percepire i contributi della Pac dalla quale ad oggi, se non in regola con il regime delle quote latte, continuano a essere esclusi. Non ha aiutato certo, all'epoca, bisogna ammetterlo, il clima di incertezza legato ai continui cambi di leggi e normative emanate per tamponare, chiudere o posticipare la questione».

La ricerca di un compromesso, secondo il presidente di Coldiretti, potrebbe, quindi, chiudere il contenzioso. «Abbiamo cercato di inserire la proposta di finanziamenti trentennali come emendamento alla Finanziaria, ma non è stata accolto. Contiamo ora di inserire la proposta nel Decreto Sostegni Ter, quello che ha creato anche un fondo da 50 milioni di euro per il risarcimento dei danni provocati della peste suina e per la tutela degli allevamenti dalla diffusione dei contagi».

Una soluzione percorribile come ha fatto notare Prandini, e che dovrà essere condivisa a livello politico: «Il ministro Patuanelli mi è sembrato disponibile verso una soluzione di questo tipo. Non si possono azzerare le multe per rispetto di chi  le norme sulle quote latte le ha rispettate, ma bisogna anche dare una possibilità a chi ha debiti pregressi».

Prandini, quote latte: «Mutui trentennali per liberare gli allevatori dai debiti» - Ultima modifica: 2022-01-27T22:51:42+01:00 da Francesca Baccino

1 commento

  1. Buongiorno, sono un allevatore e questa sarebbe una bella cosa aiutare gli allevatori. Allevo 200 ovi caprini e purtroppo non ho mai preso un contributo dello Stato anche perchè terreni di proprietà non ne ho (e ci sono proprietari di terreni che non coltivano, non allevano e non ne affittano). Per questo sì dovrebbe premiare chi ha terreni di proprietà o affittati regolamente, e per chi non ha terreni, si potrebbero corrispondere mutui e premi in base gli animali dichiarati alla Usl, così da premiare chi manitiene e sostiene animali, ambiente e biodiversità. Così poteva andare meglio

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