Lactalis paga a prezzo intero il surplus di latte a febbraio, marzo e aprile

La multinazionale francese Lactalis lo ha comunicato nella lettera inviata ai propri conferenti per venire incontro alle esigenze di crescita delle stalle

Lacatalis
Lo stabilimento di Lactalis a Corteolona
Lactalis ha anche sottolineato le priorità della sostenibilità, del benessere animale e della biosicurezza che coinvolgono anche agli allevatori.

Il Gruppo Lactalis pagherà a prezzo intero il latte agli allevatori, anche quello consegnato in esubero rispetto alla produzione dell’anno precedente nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2022. Non è la prima volta che il latte viene pagato senza decurtazioni da quando è entrato in vigore il nuovo sistema di pagamento. Anche a novembre e dicembre 2021 il prezzo era stato pagato interamente (vedi qui).

La multinazionale francese, che è anche il maggior primo acquirente del latte nazionale, ha informato i propri conferenti con una lettera nella quale spiegava di aver considerato le richieste dei propri fornitori di volersi impegnare in « piani di sviluppo» e di essere disponibile a valutare modifiche del sistema di modulazione del prezzo del latte in base alle differenti quantità prodotte.

Come ha precisato il Gruppo Lactalis, l’obiettivo sarà quello di «una crescita sostenibile», ossia  «il principio alla base del cambiamento dovrà essere sempre la sostenibilità della produzione di latte e della sua trasformazione».

L’azienda ha quindi comunicato che «non applicherà  la decurtazione di prezzo» sulle consegne di latte che superano la produzione del 2021 nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2022.

Nella lettera ai conferenti il Gruppo Lactalis ha ricordato quali sono le priorità che dovranno necessariamente coinvolgeranno anche il primo anello della filiera, gli allevatori: sostenibilità ambientale, benessere animale e biosicurezza.

Coldiretti Lombardia: atto dovuto per situazione di crisi

«Si tratta di un atto dovuto – ha sottolineato Coldiretti Lombardia – a fronte di una situazione di mercato come quella attuale in cui le quotazioni del latte spot nazionale sfiorano i 50 centesimi al litro sulla piazza di Milano».

«Gli allevamenti lombardi si trovano in condizioni molto critiche – continua la Coldiretti regionale – stretti tra il boom dei costi produttivi e un prezzo riconosciuto alla stalla che non copre le spese. Secondo l’ultima indagine Ismea – spiega la Coldiretti Lombardia – il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, ha raggiunto i 46 centesimi al litro, un valore ben al di sopra di quello riconosciuto attualmente ai produttori».

Il prezzo del latte in Lombardia non copre le spese

«Gli allevamenti lombardi si trovano in condizioni molto critiche – continua la Coldiretti regionale – stretti tra il boom dei costi produttivi e un prezzo riconosciuto alla stalla che non copre le spese. Secondo l’ultima indagine Ismea – spiega la Coldiretti Lombardia – il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, ha raggiunto i 46 centesimi al litro, un valore ben al di sopra di quello riconosciuto attualmente ai produttori».

Una situazione che si sta ulteriormente aggravando a causa delle tensioni internazionali dovute alla guerra in Ucraina, con i prezzi di mais, soia e grano che continuano ad aumentare, così come le spese energetiche. Un quadro che si ripercuote a valanga sui bilanci aziendali e che rischia di mettere a repentaglio la tenuta stessa delle aziende zootecniche.

«È uno scenario che deve essere scongiurato – ha affermato Paolo Carra, vicepresidente di Coldiretti Lombardia –. Siamo scesi in piazza per far conoscere anche ai cittadini la situazione che stanno vivendo i nostri allevatori e per far capire a chi di dovere che non c’è più tempo da perdere. Tutti gli attori della filiera si convincano che servono nuove modalità con cui definire un prezzo alla stalla che tenga conto dell’andamento del mercato e dei continui aumenti dei costi produttivi».

«Il riconoscimento di un prezzo che copra almeno i costi di produzione – afferma Carra – è un imperativo a cui non ci si può sottrarre, così come confermato anche dal provvedimento contro le pratiche sleali a cui come Coldiretti siamo pronti a fare appello, raccogliendo gli elementi necessari per presentare le prime denunce”. “Per assicurare stabilità all’intera filiera – continua il presidente Carra – è indispensabile il corretto riconoscimento del lavoro degli allevatori. Senza la sostenibilità economica nelle stalle, non ci può essere sostenibilità sociale e ambientale».

 

 

 

 

Lactalis paga a prezzo intero il surplus di latte a febbraio, marzo e aprile - Ultima modifica: 2022-03-06T21:28:59+01:00 da Francesca Baccino

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome