In flessione, sui mercati mondiali, i prezzi delle polveri di latte

Una contrazione, anche se minima, si registra pure per la quotazione del latte spot in Italia: -0,66% sulla piazza di Milano

 

La Cina ha ridotto le importazioni delle polveri di latte e i prezzi, di conseguenza, hanno messo la freccia verso il basso. È un azzardo, tuttavia, capire se le cause sono figlie dell’esplosione del coronavirus nella Repubblica Popolare (si tratta, nei fatti, di una influenza, che mette in difficoltà chi ha già patologie in atto) oppure se le dinamiche di rallentamento dell’import rispondono ad altre logiche. Certo è che ciclicamente le importazioni di prodotti lattiero caseari cinesi subiscono delle accelerazioni e poi, inspiegabilmente, delle decelerazioni.

Il fatto che siano in atto in alcune aree della Cina delle misure restrittive degli orari di lavoro e degli esercizi commerciali a tutela della salute pubblica non agevola i consumi. Almeno per alcune tipologie di prodotto. Si pensi al formaggio filante tipo mozzarella a guarnizione della pizza, acquistata peraltro non dall’Italia, ma da Australia e Nuova Zelanda.

I mercati

In Oceania i prezzi delle polveri di latte intero (Wmp) e scremato (Smp) all’ultima asta Global Dairy Trade del 18 febbraio scorso hanno tirato il freno: -2,6% per entrambe le categorie di prodotto, conseguenza diretta della minore richiesta cinese. Giù anche le materie grasse, dal burro (-3,9%) all’Amf (burro anidro, che segna un -5,5 per cento).

Secondo i dati riportati sul sito di Clal.it, il prezzo della polvere di latte scremato (Smp) è sceso a 2.585 dollari alla tonnellata. La diminuzione dei prezzi è riconducibile anche a un aumento delle quantità offerte in asta, cresciute tra gennaio e febbraio del 39,4% rispetto allo stesso periodo del 2019. Logico, dunque, una frenata come conseguenza di una domanda che non tiene il ritmo dell’offerta del mercato.

La polvere di latte scremato perde smalto in tutto il mondo. Le ultime quotazioni rilevate indicano una recessione a 2.472 euro alla tonnellata negli Stati Uniti (-0,7%), a 2560 €/t in Unione europea (-1,2%), a 2.755 €/t in Oceania (-1 per cento).

Andamento di prezzo disallineato per le polveri di latte intero (Wmp), che flettono in Oceania e in Ue, scendendo rispettivamente a 2.802 €/t (-4,4%) e a 3.025 €/t (-0,7 per cento). Di segno contrario il mercato Usa a 3.729 €/t (+1,9%), così come hanno segnato un trend positivo le quotazioni dell’ultima asta Global Dairy Trade a 2.727 €/t, con una rivalutazione dello 0,2 per cento.

Osservando i numeri risulta evidente che, in fase di commercio globale, Stati Uniti e Unione europea presentano prezzi competitivi nelle vendite di polvere di latte scremato (Smp), mentre è l’Oceania a presentare i numeri più vantaggiosi in fase di acquisto di polvere di latte intero. Questo fa sì che eventuali flussi commerciali seguano rotte distinte in base alle condizioni dei listini e a eventuali accordi di libero scambio. Le pressioni daziarie e le barriere sanitarie, infatti, complicano e non poco gli scenari.

Giù il prezzo del latte

Il latte spot (in cisterna e con contratto di conferimento non superiore ai tre mesi, ndr) in Italia ha segnato una contrazione. A Milano lunedì scorso (24 febbraio) è sceso a 37,50 €/100 kg a Milano (-0,66% su base tendenziale).

Il sentiment timidamente ribassista è confermato proprio dal prezzo fissato dalla cooperativa olandese Friesland Campina, che scende a 36,50 euro per 100 kg di latte, con una flessione di 0,25 euro rispetto al prezzo riconosciuto a febbraio.

La media Ue aggiornata alla fine del mese registra una lieve diminuzione (-0,1%) a 35,36 €/100 kg, così come i listini degli Stati Uniti, che flettono del 2%, ma rimangono su una quotazione elevata del 41,06 euro alla tonnellata. In buona vista la ripresa del latte in Oceania: +6,7% e valori a  33,80%, complice una minore disponibilità di quantitativi in conseguenza purtroppo della siccità in Nuova Zelanda e dei gravi incendi in Australia.

In flessione, sui mercati mondiali, i prezzi delle polveri di latte - Ultima modifica: 2020-02-27T10:53:50+01:00 da Giorgio Setti

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