«Il successo dipende dal management»

Cirio Dairy Meeting
Andrea Benetton
Ancora dal Cirio Dairy Meeting, tenutosi nei giorni scorsi a Trieste

Oltre 300 allevatori presenti, giunti da tutta Italia, rappresentanti altrettante aziende agricole con complessivi 80mila capi bovini, circa il 10% della produzione nazionale di latte. Sono questi che hanno decretato il successo dell’edizione 2020 del Cirio Dairy Meeting, dedicata all’approfondimento del tema: “Mercato, persone e impresa familiare: quali sfide per l’allevatore di oggi”. Tenutosi i primi di febbraio a Trieste, l’appuntamento è stato organizzato da Cirio agricola con la collaborazione di molte aziende sponsor e con l’Informatore Zootecnico in qualità di media partner.

Cirio Dairy Meeting
Thomas Fuhrmann

Dopo il primo pomeriggio impegnato nella visita dell’innovativo allevamento friulano di bovini dei fratelli Bernardis, a Varmo (Udine), gli intervenuti si sono raccolti a Trieste. Qui, dopo i saluti del presidente di Cirio Società Agricola srl, Andrea Benetton, e del suo amministratore delegato, Paolo Grendene, sul palco si sono alternati Thomas Fuhrmann, veterinario, fondatore di DairyWorks; Greg Bethard, ceo di High Plains Ponderosa Dairy; Franco Cesaro, laureato in pedagogia con indirizzo psicologico, della Cesaro&Associati; Mary Ledman, di Chicago, global sector strategist per il mercato del latte della olandese Rabobank.

Cirio Dairy Meeting
Francesco Cesaro

Thomas Fuhrmann ha focalizzato l’attenzione su alcuni fattori a suo dire decisivi per una gestione di successo degli allevamenti moderni da latte, soprattutto se di dimensioni superiori ai 400-500 capi: leadership & management; buona organizzazione del team di lavoro, basata sulla fiducia tra manager, leader e collaboratori (“ogni stalla rappresenta un’azienda fatta di persone”), ma anche su una metodica raccolta dei dati operativi. Ciò consente di monitorare costantemente i risultati raggiunti e attuare cambiamenti, se e quando servono.

Cirio Dairy Meeting
Paolo Grendene

Anche le buone routine di lavoro, ha sottolineato Fuhrmann, sono in grado di ridurre i costi dell’allevamento e migliorarne i ricavi, seguendo il motto: “Se ascolto, dimentico. Se vedo, ricordo. Se faccio, capisco”.
Greg Bethard, imprenditore del latte nel Kansas, dove gestisce direttamente una mandria con oltre 15mila vacche in mungitura, ha dichiarato che il proprio progetto imprenditoriale si caratterizza per una forte tensione verso il controllo di gestione e la massimizzazione dei profitti, considerando il latte come commodity. Ha detto fra l’altro che per fare business con l’allevamento bovino (ad alta intensità di capitale) non si deve necessariamente puntare su una crescita continua della produzione di latte, ma soprattutto sul contenimento dei costi di gestione: “La stalla più produttiva è quella che ha il costo di gestione più basso”, ha precisato più volte.

Cirio Dairy Meeting
Greg Bethard

A questo fine, nell’allevamento di Bethard, con 6,5 ettari di strutture coperte, dove è stata installata la più grande giostra di mungitura del mondo, con 110 posti vacca e una capacità di mungitura pari a 850-900 vacche/ora, si praticano due sole mungiture al giorno e si gestisce un sovraffollamento fisiologico del 30%.

mercato del latte
Mary Ledman

Nell’azienda del Kansas, “la sostenibilità è intesa come la capacità di generare profitto durevole nel tempo”. Il sistema pare funzionare e gli obiettivi aziendali sono quelli di crescere ancora per numero di vacche allevate e quantità di latte prodotto; ovviamente tenendo sempre i costi di gestione sotto stretta sorveglianza.

«Il successo dipende dal management» - Ultima modifica: 2020-02-28T15:09:28+01:00 da Lucia Berti

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