Bmti quotazioni, giù il latte spot. Stabili burro, Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Dopo la pausa legata alle festività pasquali, le quotazioni del latte spot tornano a mostrare un andamento negativo secondo le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 28 aprile al 3 maggio 2025 (qui per la settimana precedente).

In particolare, presso la piazza di Milano i prezzi scendono a 542,5 €/t, 5 €/t in meno rispetto alla settimana 14-18 aprile. Nel complesso, i listini hanno chiuso il mese di aprile con una flessione media del -1%, dipesa da una domanda inferiore rispetto alle disponibilità. Si accentua, tuttavia, il rincaro annuo pari a 27,6%.

In calo anche il prezzo del latte spot sulla piazza di Verona, quotato 545 €/t. Segno “meno” anche per i prezzi del latte di importazione, con il prezzo a favore del latte spot nazionale che resta fermo a 10 €/t. Nessuna variazione, invece, per il latte biologico presso le piazze di Milano e di Verona, attestato rispettivamente su 660 €/t e 725 €/t.

Burro/crema di latte

Settimana all’insegna della stabilità per il comparto del burro. Nello specifico, le quotazioni del prodotto pastorizzato presso la piazza di Milano restano agganciate a 5,42 €/kg, mantenendo un aumento su base annua pari al +34%. Dinamica simile per il burro presso la piazza di Mantova, fermo a 5,5 €/kg. Assenza di variazioni anche per lo zangolato e la crema di latte, quotati rispettivamente 5,22 €/kg e 3,48 €/kg presso la piazza di Milano. Anche sul fronte europeo, si registra una sostanziale stabilità: il burro di Kempten e il Verse Boter olandese restano entrambi al di sotto dei 7,5 €/kg, mentre il prodotto francese si mantiene prossimo agli 8 €/kg.

Grana Padano

Si conferma una fase di stabilità per i prezzi all’ingrosso del Grana Padano. Lo stagionato 9 mesi quotato a Milano rimane invariato a 10,93 €/kg, segnando comunque un aumento annuo del +16%. Nessuna variazione anche per i listini delle piazze di Cremona, Mantova e Verona. A livello europeo, i formaggi monitorati dalla Commissione Europea mostrano variazioni contenute: si registra un leggero calo per il Cheddar (-0,9%), mentre l’Edam mette a segno un modesto incremento dello +0,8%.

Parmigiano Reggiano

Prosegue la fase di stabilità anche per il comparto del Parmigiano Reggiano. In particolare, il prezzo dello stagionato 12 mesi sulla piazza di Parma conferma i 12,93 €/kg della settimana 14-18 aprile. Situazione analoga per lo stagionato 24 mesi, fermo a 15,18 €/kg. Prevale l’invariato anche per le altre principali piazze di scambio. Restano marcati i rincari annui, con picchi fino al +30%.

Pecorino Romano

Anche il comparto del Pecorino Romano continua a far registrare una sostanziale stabilità. In particolare, la quotazione dello stagionato 5 mesi presso la piazza di Milano resta invariata sui 12,13 €/kg, valore leggermente inferiore a quello dello scorso anno (-1%). Stabile anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,35 €/kg.

Bovini da macello

Continua la fase di stabilità per i prezzi dei bovini, con listini pressoché invariati nelle principali piazze. Tra i principali capi, i prezzi all’ingrosso dei vitelloni Charolaise si mantengono su 4,21 €/kg presso la piazza di Mantova e su 4,34 €/kg presso quella di Modena. Nessuno scostamento anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali così come per i bovini da ristallo, fermi a 5,055 €/kg.

Su base annua, i prezzi restano superiori ai livelli del 2024, con punte fino al +32% per i bovini da ristallo.  Situazione analoga per i vitelli a carne bianca quotati presso la piazza di Mantova, mentre segnano un ulteriore ribasso quelli quotati presso la piazza emiliana, scesi dai 7,3 €/kg della settimana precedente agli attuali 7,2 €/kg.

Suini

Si osserva un rallentamento nei rincari del comparto suinicolo, con variazioni settimanali più contenute rispetto alle settimane precedenti. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla CUN di settore archivia un rialzo settimanale di appena 0,9 centesimi, portandosi a 1,959 €/kg.  Parallelamente, si attenua il ribasso su base annua, sceso al -3%. Identico incremento settimanale per il circuito non DOP, con il prezzo della categoria 160-176 kg salito a 1,779 €/kg.   Nel complesso, sui mercati esteri prevale il segno positivo.

Andamento differenziato per i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, dopo diverse settimane di rincari, arretrano sia il lombo Padova che il busto con coppa, che ripiegano rispettivamente sui 4,6 €/kg e 4,8 €/kg. Non si registrano variazioni, invece, per il lombo Bologna e la coppa fresca con osso. Tra gli altri tagli, seconda settimana consecutiva di stabilità per le cosce suine, sia Dop che non-Dop, quotate rispettivamente 5,54 €/kg e 4,51 €/kg.

Ulteriore stabilità anche per il prezzo della spalla fresca, ferma a 3,79 /kg, valore scavalcato l’ultima volta a fine agosto 2022.  Torna a crescere, invece, la pancetta fresca squadrata, salita a 4,87 €/kg. Sui mercati esteri dei tagli, si rilevano nuovi apprezzamenti presso le piazze di Parigi e Anderlecht, mentre prevale la stabilità per le piazze di Amsterdam e Barcellona.