Bmti prezzi, in calo latte spot e burro. Nuovi rialzi per i suini Dop

Ancora un passo indietro per i listini del latte spot secondo le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) nella settimana che va dal 14 al 19 aprile 2025 (qui per la settimana precedente).

In particolare, presso la piazza di Milano i prezzi scendono sotto i 550 €/t, ossia 2,5 €/t in meno su base settimanale. Il rincaro annuo resta però del 24%. Invariato, invece, il latte spot presso la piazza di Verona che si conferma dunque sui 550 €/t.

Perdono terreno anche i prezzi del latte d'importazione, sia di origine tedesca che francese, con il divario che torna a registrare 10 €/t contro i 7,5 €/t della settimana precedente. Senza variazioni il prezzo del latte biologico presso le piazze di Milano e di Verona, attestato rispettivamente su 660 €/t e 725 €/t.

Sul fronte degli scambi commerciali, nel corso del 2024 gli acquisti dell’Italia dall’estero di latte intero sfuso sono aumentati del +5,6% in volume e del +13% in valore su base annua.

Burro/crema di latte

Dopo una serie di rincari seguiti da due settimane di stabilità, torna il segno “meno” per il comparto del burro. Nello specifico, le quotazioni del prodotto pastorizzato si portano a 5,42 €/kg dai 5,47 €/kg della settimana precedente presso la piazza di Milano.  Identica flessione per i listini del burro presso la piazza di Mantova, scesi a 5,50 €/kg.  Si riduce la crescita tendenziale, che rimane comunque molto elevata, pari ad un +34%.

In calo anche lo zangolato e la crema di latte presso la piazza di Milano, quotati rispettivamente 5,22 €/kg e 3,48 €/kg. A livello continentale, cenni di calo anche per il burro quotato a Kempten e il Verse Boter olandese. Stabile, invece, il prezzo del prodotto francese, prossimo agli 8 €/kg.

Grana Padano

Nuova settimana all’insegna della stabilità per il comparto del Grana Padano. In particolare, lo stagionato 9 mesi quotato a Milano resta fermo a 10,93 €/kg a fronte di un aumento annuo del +16%. Invariati anche i listini presso le piazze di Cremona, Mantova e Verona. Sostanziale stabilità anche per i prezzi dei formaggi monitorati dalla Commissione Europea ad eccezione di un lieve aumento dell’Emmental (+1,9%).

Sul fronte degli scambi commerciali, i dati Istat confermano la fase particolarmente positiva che ha interessato l’aggregato Parmigiano Reggiano-Grana Padano nel corso del 2024. In particolare, l’export ha superato le 120mila tonnellate per un fatturato di 1,5 miliardi di euro circa (+11,4% circa su base annua).

Parmigiano Reggiano

Prosegue la fase di stabilità per il Parmigiano Reggiano. In particolare, il prezzo dello stagionato 12 mesi sulla piazza di Parma resta agganciato ai 12,93 €/kg della settimana precedente. Situazione analoga per lo stagionato 24 mesi, fermo a 15,18 €/kg. Assenza di variazioni anche per le altre principali piazze di scambio.

Pecorino Romano

Seconda settimana consecutiva di stabilità per il comparto del Pecorino Romano. In particolare, presso la piazza di Milano, la quotazione dello stagionato 5 mesi resta ferma a 12,13 €/kg, di fatto in linea con i valori dello scorso anno. Stabile anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,35 €/kg.

Bovini da macello

Rinnovata stabilità anche per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i listini dei vitelloni Charolaise non si muovono dai 4,21 €/kg presso la piazza di Mantova e dai 4,34 €/kg presso quella di Modena. Listini privi di scostamenti anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali così come per i bovini da ristallo, fermi a 5,055 €/kg. Su base annua i prezzi si mantengono sopra i valori dello scorso anno con punte del +33% per i bovini da ristallo. Si afferma l’invariato anche per i vitelli a carne bianca presso la piazza di Mantova mentre subiscono un lieve calo quelli quotati presso la piazza emiliana, scesi da 7,4 €/kg della settimana precedente agli attuali 7,35 €/kg.

Suini

Non si arrestano i rincari nel comparto dei suini. In particolare, il prezzo della categoria 160-176 kg quotata alla CUN di settore spunta un rialzo di quasi 4 centesimi, oltrepassando la soglia di 1,9 €/kg. Il rincaro è dipeso anche dalla maggiore domanda di capi in concomitanza delle festività pasquali. Parallelamente, si apprezza il circuito non DOP, con il prezzo della categoria 160-176 kg salito a 1,733 €/kg.

Continuano a crescere anche i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, il lombo Padova mette a segno un ulteriore aumento di 40 centesimi, portandosi a 5 €/kg. Aumento più lieve per il lombo Bologna che raggiunge i 4,2 €/kg. In crescita anche i prezzi del busto con coppa e la coppa fresca, saliti entrambi a 4,9 €/kg.  Tra gli altri tagli, seconda settimana consecutiva di cali per le cosce suine DOP, che scendono sotto i 5,54 €/kg (taglio pesante). Nuovi cali anche per le cosce suine non-DOP, quotate 4,51 €/kg (taglio pesante). Tra gli altri tagli, continua a guadagnare terreno la pancetta fresca squadrata, attualmente quotata 4,87 €/kg, mentre resta invariata la spalla fresca disossata. Differenziato, a seconda del prodotto e del mercato, l’andamento dei prezzi dei tagli sul fronte estero.