Bmti listini, cala il latte spot. Stabili Grana Padano e Parmigiano Reggiano

Le rilevazioni di Camere di Commercio e Borse Merci elaborate dalla Bmti (Borsa merci telematica italiana) registrano un nuovo ribasso per i listini del latte spot presso la piazza di Milano nella settimana che va dal 5 al 10 maggio 2025 (qui per la settimana precedente).

In particolare, i prezzi passano a 540 €/t dai 542,5 €/t della settimana precedente, complice l’aumento produttivo di latte tipico della stagione primaverile. Si riduce la crescita annua, che rimane comunque molto elevata, pari ad un 23%. Invariato, invece, il prezzo del latte spot sulla piazza di Verona, quotato 545 €/t.

Segno “meno” per i prezzi del latte di importazione, con il prezzo a favore del latte spot nazionale che sale a 12,5 10 €/t. Arretra anche il latte biologico presso la piazza di Milano non si rilevano variazioni per il prodotto quotato a Verona.  Sul fronte degli scambi commerciali, nel corso del primo mese del 2025 gli acquisti dell’Italia dall’estero di latte intero sfuso sono diminuiti del -6% in volume ma aumentati del +11% in valore su base annua.

Burro/crema di latte

Prosegue la stabilità per il comparto del burro. Nello specifico, le quotazioni del prodotto pastorizzato presso la piazza di Milano si mantengono a 5,42 €/kg, a fronte di un aumento su base annua pari al +34%. Dinamica simile per il prodotto presso la piazza di Mantova, attestato su 5,5 €/kg.

Nessuna variazione anche per lo zangolato quotato presso la piazza di Milano mentre calano i listini della crema di latte, scesa a 3,44 €/kg. Prevalgono i ribassi sul fronte europeo: il burro di Kempten e il Verse Boter olandese toccano i 7,2 €/kg, mentre il prodotto francese scende a 7,6 €/kg.

Grana Padano

Continua la fase di stabilità per i prezzi all’ingrosso del Grana Padano. Lo stagionato 9 mesi quotato a Milano conferma i 10,93 €/kg della settimana precedente, ma in aumento del 16% rispetto allo scorso anno. Assenza di variazioni anche per i listini delle piazze di Cremona, Mantova e Verona. A livello europeo, i formaggi monitorati dalla Commissione Europea mostrano cali attorno all’1% ad eccezione del Cheddar che manifesta una sostanziale stabilità.

Parmigiano Reggiano

Ulteriore stabilità per il comparto del Parmigiano Reggiano. In particolare, il prezzo dello stagionato 12 mesi sulla piazza di Parma resta fermo a 12,93 €/kg. Situazione analoga per lo stagionato 24 mesi, attestato su 15,18 €/kg. Prevale l’invariato anche per le altre principali piazze di scambio. Restano marcati i rincari annui, con picchi fino al +27% per le forme più stagionate.

Sul fronte degli scambi commerciali, prosegue in avvio di 2025 la crescita di esportazioni dell’aggregato Parmigiano Reggiano-Grana Padano, che a gennaio segna un aumento del 3,7% in volume e del 22% in valore, per un fatturato di oltre 130 milioni di euro.

Da segnalare l’aumento delle vendite verso gli Stati Uniti (+15% in volume e +38% in valore), dato verosimilmente legato alla strategia di approvvigionamento anticipato da parte degli importatori americani, preoccupati per i dazi aggiuntivi annunciati dall’amministrazione Trump sulle importazioni europee.

Pecorino Romano

Il comparto del Pecorino Romano continua a mostrare una sostanziale stabilità. In particolare, la quotazione dello stagionato 5 mesi presso la piazza di Milano resta invariata a 12,13 €/kg, valore in corso da inizio aprile.

Stabile anche il prodotto con 8 mesi di stagionatura, quotato 12,35 €/kg.  Sul fronte degli scambi commerciali, nel corso di gennaio 2025 è stata osservata una crescita delle esportazioni di Pecorino Romano e Fiore Sardo pari al +10% in volume e al +6,4% in valore.

Bovini da macello

Prevale la stabilità per il comparto dei bovini. Tra i principali capi, i prezzi all’ingrosso dei vitelloni Charolaise restano fermi su 4,21 €/kg presso la piazza di Mantova e su 4,34 €/kg presso quella di Modena. Nessuna variazione anche per la razza Limousine e gli incroci nazionali. Fanno eccezione i bovini da ristallo che salgono a 5,085 €/kg, 3 centesimi in più rispetto alla settimana precedete e più alti del 35% su base annua.

Fermi anche i prezzi all’ingrosso dei vitelli a carne bianca quotati presso la piazza di Mantova, mentre accusano un ulteriore ribasso quelli quotati presso la piazza emiliana, vicini alla soglia dei 7 €/kg.

Suini

Si interrompe la fase di rialzi dei suini DOP, che ha visto il prezzo della categoria 160-176 kg guadagnare nel mese di aprile circa 13 centesimi. In particolare, presso la CUN di settore si è registrato il “non formulato” per la settimana del 5-10 maggio, il primo del 2025. Il risultato evidenzia la situazione di tensione che sta caratterizzando il comparto. Sul fronte estero prevale il segno “più”.

Settimana all’insegna del “meno” per i tagli di carne suina fresca da macelleria. In particolare, arretrano sia il lombo Padova che il lombo Bologna, scesi rispettivamente a 4 €/kg e 3,8 €/kg. Nuovo calo anche per il busto con coppa, quotato 4,30 €/kg. In controtendenza la coppa fresca con osso che resta stabile. Tra gli altri tagli, si registra l’invariato per le cosce suine, la spalla fresca e la pancetta fresca squadrata.