Agrifish, l’Italia sostiene il piano Ue di diversificazione delle colture proteiche

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha proposto a Bruxelles un programma di interventi su tre fronti sulle colture proteiche

materie prime zootecniche
Necessario aumentare la produzione delle colture proteiche in Europa per ridurre le importazioni necessarie per soddisfare il fabbisogno

Nell’approvvigionamento di colture proteiche, come la soia, l’Ue vorrebbe ridurre la dipendenza  dalle importazioni di proteine per i mangimi ( ma anche per l’alimentazione umana) diversificando le fonti proteiche, come ha ribadito la presidenza danese che ha presentato il suo programma di lavoro e le priorità nel settore dell’agricoltura e della pesca per il secondo semestre del 2025.

Nell’ambito di Agrifish il 14 luglio scorso il Consiglio ha esaminato le strategie nazionali di diversificazione e ha, inoltre, invitato la Commissione europea a presentare una strategia dell’Ue per il rilancio delle colture proteiche proprio per rafforzare l’autonomia produttiva.

Lollobrigida: «Ridurre la dipendenza dall’import di proteine»

 Diversi ministri ne hanno sottolineato l’importanza come il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida: «Nella riforma della Pac – ha detto – è necessario potenziare gli strumenti di sostegno alla produzione di proteine vegetali». Per diversificare le fonti proteiche l’Italia nel piano strategico della Pac ha destinato il 2% del plafond finanziario dei pagamenti diretti agli aiuti accoppiati per lo sviluppo delle colture proteiche.

«La soia è la coltura, che negli ultimi 15 anni è cresciuta maggiormente - ha fatto notare Lollobrigida - raggiungendo circa 340mila ettari. Tuttavia la produzione riesce a coprire la domanda dell'industria nazionale solo per il 30%»

Intervenire su tre fonti

A livello di Unione europea per sostenere la diversificazione delle fonti proteiche per alimenti e mangimi, secondo Lollobrigida, sarebbe necessario intervenire su tre fronti: in primis predisporre una strategia complessiva per tutta la filiera produttiva che introduca misure strumenti per aumentare la produzione delle colture proteiche in Europa. Qui  la formazione e trasferimento delle conoscenze possono migliorare la qualità della produzione e la produttività del settore.

Per l'alimentazione umana e animale Lollobrigida ha ricordato, a titolo come le alghe e le microalghe possano essere «un'importante fonte proteica complementare nel quadro di un sistema di produzione alimentare sostenibile».

«Il secondo fronte su cui intervenire – ha detto Lollobrigida – è il finanziamento della ricerca scientifica per il miglioramento genetico. Necessario, infatti, l'utilizzo di nuove tecniche genomiche, per poter ottenere varietà più adatte alle mutate condizioni ambientali, cambiamenti climatici e alle esigenze di mercato. Inoltre, la ricerca scientifica dovrebbe accrescere la produttività, il valore nutrizionale, l'adattamento al contesto ambientale. E la resistenza alle fitopatie di queste colture».

Infine, il terzo fronte strategico, la diversificazione dei mercati di approvvigionamento, in modo da ridurre la dipendenza dei singoli Paesi, soprattutto in un'epoca di forti tensioni a livello globale.

Lollobrigida ha anche assicurato una ferma opposizione a ogni ipotesi di produzione di proteine in laboratorio finalizzate alla mangimistica o ancor peggio all'uso per alimentazione umana

Il rapporto di dialogo con gli Usa anche in chiave dazi

Il ministro nel rapporto di dialogo con gli Stati Uniti ha detto anche che occorrerà «valutare maggiori acquisti negli Stati Uniti che possano compensare lo sbilancio senza avere danni per la nostra economia». In altre parole, visto che gli Usa hanno fatto notare che l’Italia importa meno rispetto a quanto esporti nel Paese a stelle e strisce, si potrebbe importare più fonti proteiche dagli Usa anche nell’ottica di una riduzione dei dazi al 30%, annunciati per le merci provenienti dall’Italia, dal 1° agosto.

 

 

 

Agrifish, l’Italia sostiene il piano Ue di diversificazione delle colture proteiche - Ultima modifica: 2025-07-16T11:06:36+02:00 da Francesca Baccino

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