Erba medica, forti rincari legati anche alla siccità

Gli effetti di oltre 120 giorni senza precipitazioni in Pianura Padana si fanno sentire sui costi di produzione dell’erba medica

In calo anche l’export di erba medica: -76% a gennaio 2022 rispetto allo stesso mese del 2021

La siccità spinge in alto i prezzi dei foraggi, con quotazioni schizzate a 230 euro alla tonnellata per il fieno di erba medica pressato, oltre il 51% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Dal 1999 a oggi, solamente nell’aprile del 2014 i listini avevano raggiunto valori più elevati (248 euro alla tonnellata) e sempre per una congiuntura meteo sfavorevole a causa della siccità.

Lo rileva Coldiretti Mantova su dati Teseo.Clal.it, che mettono in evidenza gli effetti sulle mercuriali di oltre 120 giorni di assenza di precipitazioni in Pianura Padana e, naturalmente, sui costi di produzione per gli allevatori che devono acquistare l’erba medica per alimentare le bovine in stalla.

«Oltre agli incrementi alle stelle dei prezzi dei cereali, dei fertilizzanti, del gasolio agricolo, del gas, dell’energia elettrica – afferma Fabio Mantovani, vicepresidente di Coldiretti Mantova – pesano anche i rincari legati alla medica, che rappresentano una parte significativa della razione alimentare delle bovine da latte».

Valori record per l’erba medica disidratata in balloni

Ancora più in alto sono schizzati i prezzi dell’erba medica disidratata in balloni, che ha sfondato il tetto dei 300 euro alla tonnellata (+56% rispetto ad aprile 2021). La siccità ha rallentato la crescita in campo, con ritardi che oscillano intorno ai 15 giorni, ma si spingono anche a 20 giorni o un mese. «La pioggia degli ultimi giorni ha allontanato lo stress degli erbai – commenta Simone Minelli, allevatore di Motteggiana con 300 capi in stalla e latte destinato alla produzione del Parmigiano Reggiano – ma l’assenza di precipitazioni delle scorse settimane non ha favorito la ripresa vegetativa e i tempi previsti per la raccolta si sono allungati».

Anche gli sbalzi di temperatura dell’ultima settimana hanno contribuito a rallentare l’evoluzione in campo e hanno comportato qualche rallentamento ruminale nelle bovine. «Per fortuna - aggiunge Kristian Minelli, allevatore di San Benedetto Po con 340 capi in stalla - non abbiamo animali al pascolo, dove gli animali sono più esposti, ma vivono nelle stalle, dove abbiamo ormai raggiunto alti livelli di benessere animale».

«I medicai sono quasi pronti – dichiara Luciano Badalotti, allevatore di Pietole con 330 in mungitura e 780 capi totali -. In azienda noi abbiamo anticipato leggermente il raccolto dei miscugli di triticale, loietto e frumento da foraggio, perché lo utilizziamo fasciato in sostituzione di una parte di soia, riducendo i costi della razione alimentare. Questa soluzione ci ha consentito di seminare tempestivamente il mais di primo raccolto, mentre l’erba medica dovremmo riuscire a sfalciarla verso il fine settimana».

In calo l’export di erba medica

L’incognita delle precipitazioni e il rischio di un maggiore fabbisogno di foraggi e di erba medica – spiega Coldiretti Mantova – ha fatto crollare l’export di fieno di medica pressato nel corso del 2021 e nel gennaio 2022.

Le esportazioni di erba medica, secondo le elaborazioni di Teseo, sono diminuite del 20,4% lo scorso anno rispetto al 2020, mentre a gennaio 2022 la contrazione è stata addirittura del 75,8% rispetto a gennaio 2021. Gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita sono i principali acquirenti, seguiti da Svizzera, Corea del Sud e Oman. L’area del Golfo negli ultimi anni ha potenziato la zootecnia da latte e da lì, appunto, la richiesta di medica per alimentare il bestiame.

 

Erba medica, forti rincari legati anche alla siccità - Ultima modifica: 2022-04-27T21:27:54+02:00 da Francesca Baccino

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