Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, il 2021 annata positiva

Il 2021 ha accusato una flessione di carne certificata Vitellone Bianco sul fronte dell'horeca e un aumento, in particolare nelle macellerie tradizionali, e anche della gdo, delle vendite al dettaglio.

In crescita la filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp. Lo dimostrano i dati presentati nei giorni scorsi all’assemblea del Consorzio: nel 2021 i bovini certificati Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale sono stati 17.980 contro i 17.621 del 2020 e il numero di allevatori è di 3204, altro dato in crescita rispetto all’anno precedente. La filiera è composta da 1086 macellerie, 78 mattatoi e 125 laboratori di sezionamento.

I 3204 allevamenti, iscritti ai controlli, sono cresciuti di un punto percentuale rispetto al 2020, confermando una sostanziale stabilità rispetto agli ultimi dieci anni. Rispetto alla distribuzione regionale degli allevamenti in vetta troviamo l’Umbria con 596 allevamenti, seguita dal Lazio (529), la Toscana (521), le Marche (490), la Campania (378), l’Abruzzo (355), l’Emilia Romagna (270) e il Molise (65). Interessante anche l’andamento delle adesioni nei punti vendita ai controlli. Negli ultimi 10 anni si è passati da 807 a 1086 con una crescita pari a circa il 25 per cento.

In aumento i prodotti trasformati che contengono l’Igp di Vitellone Bianco

Crescono i prodotti trasformati con ingrediente la carne di Vitellone Bianco Igp. Sono in costante aumento anche le aziende di prodotti trasformati che prevedono, tra gli ingredienti, carne tutelata dall'Igp (hamburger, ragù, bresaola, tartare, pasta ripiena) e che, pertanto, necessitano dell’autorizzazione del Consorzio di Tutela per l’utilizzo della denominazione protetta e del marchio.

ll direttore del Consorzio del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp, Andrea Petrini

Dal 2010 sono state 577 le autorizzazioni rilasciate dal Consorzio per l’utilizzo della denominazione protetta e del logo Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp nei prodotti trasformati.

«L’Informazione e la promozione sviluppata nel 2021 attraverso la nuova campagna pubblicitaria, che ci ha portato ad essere presenti anche su Tv nazionali – spiega il direttore del Consorzio Andrea Petrini - e la particolare attività svolta attraverso i nostri canali informativi (sito e social) ci ha permesso di recuperare il leggero calo verificatosi nel 2020 e di mettere la basi per una crescita ancora maggiore per il 2022 che ha visto questi primi 3 mesi tra i migliori degli ultimi 6 anni.»

Flessione nell’horeca, incremento vendite al dettaglio

Le misure di contenimento della pandemia da Covid-19 hanno comportato, anche nel 2021, chiusure per lunghi periodi della ristorazione e delle mense scolastiche, due canali molto importanti per la filiera del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp.

Se da un lato c’è stata una flessione sul fronte ristorazione e mense, dall’altro si registra l’aumento di carne certificata assorbita soprattutto dalle macellerie tradizionali e dall’entrata in filiera di importanti catene della grande distribuzione. Nel 2021 le macellerie tradizionali hanno assorbito il 40 per cento in più di carne certificata Vitellone Bianco dell’Appennino.

Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, il 2021 annata positiva - Ultima modifica: 2022-05-12T12:58:43+02:00 da Francesca Baccino

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