Dopo un anno e mezzo di commissariamento l’Associazione allevatori della regione Sardegna (Aars) ha un nuovo presidente. Si tratta di Luciano Useli Bacchitta, allevatore di 42 anni di Dorgali (Nuoro), che è anche socio della Cooperativa Pastori di Dorgali e che alleva circa 350 capi di ovini di Razza Sarda.
Bacchitta, che è stato anche nel direttivo dell’Assonapa (Associazione nazionale della pastorizia), è stato eletto lo scorso 16 luglio dal Comitato direttivo dell’Associazione. Nella stessa seduta sono stati eletti anche i due vice presidenti: Michele Filigheddu, di Arzachena (Sassari), e Lino Boschetto, di Arborea (Oristano).
Abbiamo chiesto a Bacchitta di descriverci le caratteristiche dell’associazione.
“L’Associazione allevatori della regione Sardegna, con l’attuale denominazione, è nata lo scorso mese di ottobre dalla fusione delle Associazioni provinciali allevatori di Oristano e Nuoro. Grazie a questo nuovo ente, che si attendeva da oltre dieci anni, oggi in Sardegna i controlli funzionali sono svolti in maniera omogenea su tutta l’isola. La nuova organizzazione, che conta circa 50 dipendenti di cui 35 controllori zootecnici e 15 operatori, è equilibrata dal punto di vista economico e finanziario”.
Approfondiamo quest’ultimo punto.
“Questo obiettivo è stato raggiunto anche grazie ai dipendenti che hanno lavorato alacremente riattivando il servizio in aziende che in molti casi non avevano un controllo funzionale da più di un anno. Il nostro obiettivo come direttivo è rafforzare l’adesione delle aziende ai controlli funzionali ma anche proporre nuovi servizi di interesse agli allevatori. A questo affiancheremo la divulgazione negli allevamenti ed affiancheremo le Associazioni nazionali di razza e specie ad esempio nelle mostre zootecniche che in Sardegna mantengono un interesse sempre vivo tra gli allevatori.”
Quanti sono i vostri associati?
“Oggi l’Aars conta circa 2.700 soci allevatori. In gran parte si tratta di allevatori di bovini rustici quali Sarda, Bruno Sarda e Sarda Modicana per i quali la nostra associazione svolge i controlli finalizzati alla conservazione della biodiversità di queste razze autoctone. Abbiamo poi circa 600 allevamenti ovini e e caprini, 300 allevamenti di bovini di Charolaise e Limousine, 110 allevamenti bovini da latte e per la rimanente parte allevamenti equini. La maggioranza degli associati si trova nelle provincie di Nuoro e Oristano.
Credo che in una regione come la Sardegna le possibilità di crescita siano notevoli ma senza servizi adeguati ciò non potrà accadere. Abbiamo molti nodi da affrontare in primis la nuova disciplina sulla riproduzione animale, che gli allevatori non hanno ancora ben compreso avendo avuto questi come punto di riferimento l’associazione territoriale”.
L’Associazione regionale allevatori ha da poco un nuovo direttivo, quali obiettivi vi siete posti?
“Dopo circa un anno e mezzo l’Aars ha un direttivo che è espressione della base sociale e che è composta da persone che hanno voglia di rilanciare l’associazione. I commissari hanno creato la macchina, ora sta a noi renderla più efficiente e rispondente alle esigenze degli iscritti tenendo conto delle peculiarità del comparto zootecnico isolano che è differente da quello della Lombardia o del Veneto. Come direttivo abbiamo voluto sin da subito instaurare un rapporto costruttivo con la politica regionale e con l’assessore all’Agricoltura Gabriella Murgia”.
Cosa le chiedete?
“All’assessora, anche nell’ultimo incontro, abbiamo chiesto una maggiore regolarità nella erogazione dei fondi previsti alle associazioni allevatori. In merito a questo punto l’assessora è stata molto solerte nel far approvare alla Giunta regionale la delibera con la quale vengono trasferiti all’Agenzia Laore i fondi che serviranno alla nostra Associazione per continuare a svolgere i controlli funzionali anche per il 2019. In questo la Regione Sardegna per fortuna, a differenza di altre, continua a sostenere le associazioni allevatori. All’assessora Murgia inoltre abbiamo chiesto un sostegno anche per il programma aggiuntivo sulla pecora sarda, necessario per proseguire il lavoro di selezione sulla pecora sarda”.
In cosa consiste il programma aggiuntivo dell’ovino di Razza Sarda?
“Le attività svolte dalle associazioni allevatori sono regolate da una circolare annuale dei controlli funzionali che detta le regole sul numero di ingressi che i nostri controllori zootecnici devono fare nelle aziende iscritte. In questa circolare si prevede che per gli ovini e i caprini il numero di controlli annuali debba essere pari a sei. Questo numero di ingressi è assolutamente insufficiente per garantire il proseguo della selezione della nostra pecora; e quindi da qualche anno, in collaborazione con Agris e Assonapa, è stato proposto un piano di attività che preveda maggiori controlli funzionali, l’identificazione definitiva provvisoria e definitiva, la valutazione mammelle, la fecondazione artificiale etc… Siamo fortemente convinti che garantire agli allevatori queste attività sia necessario per rendere la pecora Sarda competitiva.
Lei presidente Bacchita è anche componente del direttivo dell’Associazione italiana allevatori.
“Per me è stato un grande piacere poter essere indicato nel direttivo della nostra associazione nazionale, che con grande coraggio sta affrontando una rivoluzione nel campo della selezione degli animali con l’entrata in vigore della nuova normativa. L’Aia è anche soggetto capofila del progetto Leo, attraverso il quale si costruirà un grande open data che stiamo alimentando anche noi in Sardegna. Aia è fondamentale per garantire omogeneità nei controlli funzionali a livello nazionale e per questo il suo ruolo deve essere salvaguardato”.