Il progetto Dualbreeding e la caratterizzazione genetica delle razze a duplice attitudine

Nel piano di lavoro sono stati coinvolti 186mila capi e 10mila allevamenti. Molti i temi affrontati, dalla rappresentazione genomica e fenotipica allo sviluppo di nuovi indici. Per migliorare le razze bovine italiane nel rispetto dell’ambiente e favorire la sostenibilità economica degli allevamenti, aumentando il benessere animale e il legame tra genetica degli animali e qualità delle produzioni

Si è tenuto recentemente a Trento, organizzato dall’Anare, presso la sala riunioni della Federazione Provinciale degli Allevatori, il convegno finale del Progetto Dualbreeding, che è dunque alla sua definitiva conclusione.
Il progetto è iniziato nel 2017 con la sua prima fase ed è poi proseguito con la sua seconda fase dal 2021 fino ad oggi, con termine ultimo per completare tutte le attività che lo compongono il 31 maggio 2024.
Si tratta di un progetto collettivo, che ha messo in campo numerose risorse ma soprattutto ha raggiunto molti obiettivi importanti. Nasce dall'unione delle Associazioni Nazionali delle razze a Duplice Attitudine più rappresentate in Italia: Pezzata Rossa Italiana - Anapri, la capofila del progetto, seguita da Valdostana - Anaborava, Rendena - Anare, Grigio Alpina - Anaga, e Reggiana - Anaborare.
L'obiettivo sin da subito è stato quello di creare coesione e collaborazione per evitare che le risorse economiche fossero disperse, evitando una scontata frammentazione in tanti piccoli progetti con analoghi obiettivi che le varie associazioni intendevano attuare. L'idea di creare un comparto unico si è dimostrata da subito vincente, i risultati ottenuti e mostrati durante il convegno ne sono la prova tangibile.
Dopo i saluti di tutti i presidenti Ana e del presidente della Federazione Provinciale, il dottor Vicario, direttore Anapri, ha dato il via al convegno con una presentazione esplicativa sul progetto complessivo e sugli obiettivi raggiunti, azione per azione. Infatti, il Dualbreeding si compone di 10 azioni: dalla caratterizzazione genomica e fenotipica, allo sviluppo di nuovi indici, passando ovviamente tramite lo studio della resistenza alle malattie e del benessere, la raccolta dei dati e infine la divulgazione al pubblico dei risultati.
Come già detto, il progetto ha visto l'impiego di numerose risorse, umane ed economiche. Ha coinvolto 25 persone rappresentanti delle 5 associazioni, 6 poli universitari (Unipd, Unimi, Unibo, Uniud, Uniss, Unibz) e due enti esterni (Crea, il cui rappresentante dottor Luca Buttazzoni si è prestato come moderatore del convegno, e Bring).

Molte le razze coinvolte

Le razze coinvolte in totale sono state 16 e basta questa cifra per testimoniare la grande attenzione verso la biodiversità; in particolare, oltre alle 5 razze principali sopra citate, il progetto si è occupato di altre 11 razze, sempre a carattere duplice attitudine, ma di limitata diffusione e con l’obiettivo principale della conservazione e non di miglioramento come le 5 principali. Dunque, oltre all'innovazione in campo zootecnico, il progetto si è prefissato, dall'inizio, la tutela delle razze autoctone, preservandone le caratteristiche ed indagandone le origini, al fine di avere maggiori informazioni per i progetti futuri e per la conservazione delle razze. In numeri, sono stati coinvolti 186.000 capi e 10.000 allevamenti.
Tra gli indici sviluppati grazie al progetto Dualbreeding, Vicario ha sottolineato l'indice Idas (Indice Duplice Attitudine Sostenibile) che Anapri ha sviluppato e implementato durante questo progetto per innovare la selezione genetica della razza Pezzata Rossa Italiana.
La novità di questo indice è contenuta nell’aggettivo “sostenibile” che porta con sé l'introduzione di nuovi caratteri di selezione: Rfi (Residual Feed Intake), sempre oggetto di studio Dualbreeding e l'incremento di peso percentuale dei caratteri fitness quali fertilità, longevità e cellule somatiche. Un’altra novità in tema benessere e salute animale è stata il task “Claw Health”, che ha consentito la rilevazione di dati relativi alle lesioni podali durante l'attività di mascalcia su oltre 5600 bovine per un totale di oltre 42000 rilievi totali.
Si è trattato di un’iniziativa assolutamente innovativa, di cui il comparto Duplice Attitudine e Anapri vantano il primato in Italia.
Coinvolti nella raccolta dati ci sono le Ana di Pezzata Rossa Italiana, Reggiana, Grigio Alpina e Valdostana, il Bring di Bolzano e un gruppo di veterinari podologi e maniscalchi liberi professionisti appartenenti all'Apib (Associazione Podologi Italiani Bovini).

Un panel ricco di relatori

Il professor Mantovani (dipartimento Dafnae dell'università degli Studi di Padova) è intervenuto per illustrare i nuovi indici genetici sviluppati per le razze Grigio Alpina, Reggiana, Rendena e Valdostana (tabella 1); questi indici hanno riguardato  i caratteri cellule somatiche, fertilità, longevità funzionale, persistenza della lattazione, valorizzazione della carne, mungibilità e l'aggiornamento degli indici di selezione per ciascuna razza (Icda per la Grigio Alpina, Ilq per la Rendena, Ifpr per la Reggiana).

Tabella 1 - Elenco degli indici sviluppati nell'ambito del Progetto Dualbreeding Fase 2
Caratteri Pezzata Rossa Italiana Valdostana Pezzata Rossa Grigio Alpina Rendena Reggiana
Longevità X X X X X
Fertilità X X X X X
Resistenza Mastite X X X X X
Persistenza Lattazione X X X X
Mungibilità X
Resistenza Chetosi X
Indice aggregato Salute X
Indice Benessere Animale X
RFI – efficienza alimentare X
Peso a 12 mesi X
Qualità Vitelli X X

Il professor Macciotta (Uniss) ha riferito su argomenti quali la potenzialità delle informazioni genomiche nelle varie realtà del progetto e sui nuovi indici genomici sviluppati da Anapri grazie al supporto del dottor Cesarani (Uniss, Uni Georgia-Usa) sulla resistenza alla chetosi e sulla qualità dei vitelli. Macciotta inoltre ha presentato anche i risultati dello studio svolto dalla dottoressa Lunesu (Uniss) sul calcolo dell’impronta carbonica della produzione di carne delle razze a duplice attitudine, sottolineando il concetto che l’allevamento bovino oltre alle emissioni ha anche un’importante componente sequestrante di carbonio legata alla coltivazione dei foraggi e quindi può contribuire alla riduzione delle emissioni a parità di prodotto ottenuto.
Di assoluto interesse in prospettiva futura è stata la relazione del professor Bagnato (Unimi) che ha portato i risultati applicativi di un nuovo modello di valutazione genomica Single-step nelle popolazioni di Valdostana Pr e Pn; un vero esempio virtuoso di “transizione genomica” applicato in razze Tga (tipo genetico autoctono). Questo è stato possibile grazie all’intensa attività di caratterizzazione genomica effettuata da Anaborava con questo progetto che ha consentito di genotipizzare oltre 10.000 soggetti coprendo oltre la metà della popolazione attiva.
Un nuovo esempio di strategia di sostenibilità economica lo propone Anaborare, che collaborando col professor Fontanesi del Animal and Food Genomics Group - Dipartimento di Scienze e tecnologie agro-alimentari dell'Università di Bologna, si è posta l'obiettivo di collegare in maniera indissolubile l'autenticazione del Parmigiano Reggiano di Vacche Rosse e altri prodotti caseari (ottenuti esclusivamente con latte della razza) alla Reggiana, attraverso un lavoro di caratterizzazione genomica e analisi della variabilità entro razza di geni quali il MC1R.
Nel pomeriggio le relazioni sono proseguite con il professor Spanghero - D4A Uniud per parlare di efficienza alimentare e Rfi, uno dei topics di maggior interesse tecnico e scientifico di questo progetto e che riguardato tutte le razze che hanno sottoposto i propri soggetti maschi candidati riproduttori alle prove di allevamento svolte nei due centri genetici di Fiume Veneto (Pn) e Gressan (Ao).
Dai risultati presentati da Spanghero è emersa la notevole variabilità tra soggetti in termini di efficienza alimentare ed emissioni in atmosfera, da cui si può partire per un’effettiva selezione genetica di animali meno “emissivi” (-52 gr/giorno di metano emesso dai soggetti con migliore RFI) e più efficienti economicamente.Parlando di innovazione nelle razze bovine di montagna allevate in Alto Adige, il dottor Zanon - Unibz ha approfondito il tema dell'utilizzo di dati diagnostici nelle razze Grigio Alpina e Pinzgauer (diagnosi veterinarie per patologie metaboliche, mammarie ecc.) potenzialmente utilizzabili per la valutazione genetica e ha evidenziato con dati reali la migliore efficienza economica delle razze di montagna in Alto Adige ma ribadendo la necessità dei premi di allevamento per le razze a limitata diffusione.
Sul tema del benessere animale, il professor Mongillo - Bca Unipd ha analizzato l’incidenza del fenomeno dell'intersucking o succhiamento reciproco tra conspecifici nelle razze Pezzata Rossa Italiana e Rendena spiegandone le cause più frequenti nonché i possibili rimedi per limitare questo disturbo comportamentale, particolarmente frequente nei vitelli.
Infine, sul tema dell’efficienza riproduttiva il professor Stradaioli - D4A Uniud - ha concluso presentando le differenze nelle caratteristiche seminali dei giovani torelli delle razze Pezzata Rossa Italiana, Rendena, Grigio Alpina, Reggiana, Pinzgauer sottoposti alle prove di allevamento nella stazione di controllo di Fiume Veneto.

Produrre nel rispetto dell’ambiente e degli animali 

Infine, a conclusione del simposio, le autorità istituzionali hanno fatto le loro ultime riflessioni sull'importanza della valorizzazione genetica delle razze a Duplice Attitudine e su quanto sia stato utile portare avanti il progetto Dualbreeding.
La notevole mole di lavoro e di dati raccolti non deve finire però in archivio, ma deve essere un punto di partenza per la Duplice Attitudine, per migliorare le razze bovine italiane nel rispetto dell’orientamento attuale e del futuro della politica agricola che chiede riduzione di impatto ambientale, aumento del benessere animale, salvaguardia della biodiversità e il legame tra genetica degli animali e qualità delle produzioni.
Un ringraziamento particolare va a tutti i collaboratori al Progetto e a chi ci ha creduto, dando un'enorme possibilità di miglioramento a queste razze. Si ringraziano il dottor Francesco Bongiovanni, responsabile delle Sottomisure 10.2 e 16.2, che assieme a tutto lo staff di funzionari tra cui la dottoressa Lucia Pinto hanno guidato il Comparto nella realizzazione del progetto Dualbreeding e, infine, il Ministero dell'Agricoltura della Sovranità alimentare e delle foreste, e il dottor Benvenuti Massimo intervenuto al convegno in rappresentanza della Direzione generale dello sviluppo rurale del Dipartimento delle politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale quale Autorità di Gestione del progetto.

Il progetto Dualbreeding e la caratterizzazione genetica delle razze a duplice attitudine - Ultima modifica: 2024-07-19T10:42:14+02:00 da Laura Della Giovampaola

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