Grande soddisfazione per il mondo della zootecnia bovina da carne che partecipa al Sistema di qualità nazionale zootecnia (Sqnz) per il riconoscimento triennale (2021-2023) del Consorzio Sigillo Italiano, riconoscimento decretato dal ministero delle Politiche agricole. È stato infatti protocollato l’8 febbraio il Decreto ministeriale che all’articolo 1 dispone la proroga del riconoscimento di tale Consorzio, riconoscimento che era già in essere. Troviamo il testo del decreto cliccando qui: ( decreto proroga riconoscimento Consorzio ) e presto anche sul sito del Mipaaf alla voce Sistema qualità nazionale zootecnia.
Il Consorzio Sigillo Italiano aveva ottenuto il primo riconoscimento ministeriale, biennale, il 28 febbraio 2018. Era stato costituito a settembre 2017 su iniziativa delle organizzazioni produttori e associazioni produttori capofiliera dei Disciplinari di produzione approvati dal Mipaaf e riconosciuti dalla Commissione europea in base al decreto ministeriale 4 marzo 2011 “Sistema qualità nazionale zootecnia”.
Gli aderenti al Consorzio Sigillo Italiano sono: Asprocarne Piemonte, Op Azove, Consorzio Carni di Sicilia, Op Scaligera, Op Unicarve, Oi Assoavi, Associazione produttori zootecnici della Calabria, Consorzio carni qualità Piemonte, Consorzio carni bovine italiane Ccbi, Associazione produttori Unicarve, Associazione piscicoltori italiani.
Ad oggi sono sei i disciplinari di qualità operativi, coordinati dal Consorzio: il vitellone allevato ai cereali, la scottona allevata ai cereali, il fassone di razza piemontese, il bovino podolico al pascolo, l’uovo+ qualità ai cereali, acquacoltura sostenibile.
I primi passi del Consorzio per promuovere il marchio ombrello sono stati mossi partecipando ad un bando Mipaaf/Ismea che ha consentito di organizzare attività di promozione del marchio, riuscendo a coinvolgere i Supermercati Il Gigante che hanno inserito la carne a marchio degli allevatori in tutti i loro punti vendita.
“È stata una grande soddisfazione vedere il nostro marchio sui banchi della gdo – ha detto Fabiano Barbisan, presidente del Consorzio – il sogno è diventato realtà e ora bisogna lavorare tutti assieme perché la carne a marchio entri in tutti i supermercati per dare la possibilità ai consumatori di distinguerla facilmente da quella importata, che è oltre il 47%”.