Carne rossa e fake news, serve un po’ di chiarezza

La sala Serpieri durante il convegno
Dall’incontro organizzato a Roma dall’Accademia di agricoltura (2a parte). Il convegno ha analizzato alcune criticità della filiera della produzione di carne rossa in Italia. Con l’intenzione di contribuire alla diffusione di corrette informazioni sul rapporto tra questo prodotto, la salute e l’ambiente

La carne rossa può essere sostenibile a livello salutistico, economico, ambientale ed etico? La risposta dell’Accademia nazionale di agricoltura è sì. Ed è necessario informare correttamente i consumatori e contrastare le fake news su temi di così grande interesse per la società. Questo il messaggio del convegno “Carni rosse: economia, salute e società”, organizzato appunto dall’Accademia nazionale di agricoltura a Roma, presso la sala Serpieri di Palazzo della Valle, sede di Confagricoltura.

L’incontro ha costituito l’occasione per fornire un approfondimento sull’intera filiera della produzione di carne rossa nel nostro paese, partendo dal comparto zootecnico fino ad arrivare alle qualità nutrizionali del prodotto e al suo impatto ambientale, con il proposito di fornire corrette informazioni sulla relazione tra carne rossa, salute e ambiente.

Oggi, infatti, la produzione di carne, in particolare quella bovina, è messa in discussione da numerose e incontrollate fake news e per l’Accademia nazionale di agricoltura sfatare la disinformazione in tali campi è doveroso per informare adeguatamente i consumatori, orientandoli verso stili di vita equilibrati e abitudini alimentari sane, senza cadere in immotivate paure.

Il convegno vede la partecipazione di numerosi esperti del settore tra i quali il giornalista Andrea Bertaglio che si occupa da anni di zootecnia, ambiente, sostenibilità e collabora con il progetto Carni sostenibili.

L’informazione in un momento di caos e polarizzazioni

“Iniziamo spiegando cosa sono le fake news – afferma Bertaglio -. Sono notizie false che vengono fatte circolare di proposito per fare disinformazione e che rimbombano rinforzando i cosiddetti confirmation bias, camere dell’eco tipiche della polarizzazione.

Essendo fake news sono notizie di stampo sensazionalistico e l’asticella si sta alzando sempre di più per attirare l’attenzione anche perché quando c’è una notizia eclatante gira molto velocemente.

Dobbiamo parlare anche di misinformazione ovvero quella che, persone generalmente in buona fede, fanno circolare tramite le chat soprattutto dalla parte di popolazione contraria al consumo di carne.

È indubbio che poco o molto falso inserito deliberatamente per ingannare chi legge è il requisito di una fake news, basta un piccolo dettaglio per inquinare il lavoro di professionisti del settore, scienziati che ripetono nozioni vere, basate sulla scienza ma che in molti casi sono difficili da comprendere e in altri casi c’è chi riesce a rovinarle cambiandone dei dettagli”.

“Di fronte alla disinformazione come bisogna reagire? – continua Andrea Bertaglio -. O ignori, come tende a fare il settore, o rispondi. Ovviamente quando hai a che fare con i media o i social media non ha senso rispondere a tutti, devi fare una scelta tenendo sempre in considerazione una serie di parametri: trasparenza, precisione, rapidità (sui social media), essere brevi, avere una base scientifica ma usando un linguaggio semplice per farlo capire al pubblico, apertura al dialogo e cercare di fare rete. Perché le persone possono cambiare idea se vengono informate in modo chiaro e corretto”.

Riguardo alle fake news Bertaglio si sofferma sulla crisi del ruolo della scienza nell’era della post verità. Afferma: “Sono molto colpito da come sia logorato il patto tra società e scienza, questa è una cosa molto pericolosa e il problema è che ci stanno marciando in tanti. La gente inizia a essere confusa, infastidita e inizia a non avere più fiducia nella scienza, vuoi per gli scandali, vuoi per il business, per la malagestione.

Quindi dobbiamo cercare di far capire che la scienza, al momento, è l’unico modo che abbiamo per rendere qualcosa credibile. Inoltre, quando condividi una certa notizia ne condividi anche la responsabilità”.

Un altro fattore è l’importanza dei dati e di verificare le fonti. “Ma attenzione – avverte Bertaglio - perché al di là di raccogliere i dati è essenziale saperli usare per valorizzarli e sfruttarli. Pochi divulgatori sanno, possono, o vogliono usare i big data (o verificare le fonti), quindi il giornalismo di precisione dovrebbe essere uno strumento valido contro la diffusione di false informazioni e avere la capacità di comprendere determinati temi (zootecnia, agricoltura, nutrizione, ecc.) e volgarizzare temi anche complessi”.

Il progetto Carni Sostenibili

Addirittura, continua Bertaglio, “capita che di fronte a dati pubblicati da enti autorevoli si continui comunque a credere a notizie false fondate su nessun dato scientifico. Un modo per fronteggiare questa situazione è il progetto di comunicazione Carni Sostenibili, questo è il frutto della capacità delle tre principali associazioni di categoria (Unaitalia, Assocarni e Assica) di mettersi insieme, in una logica di trasparenza pre-competitiva, per fare una corretta informazione”.

Le attività svolte dall’associazione Carni Sostenibili sono basate su tre filoni principali che riguardano: la comunicazione istituzionale italiana ed europea, la presenza sui social media e l’organizzazione di documenti per il supporto tecnico e scientifico della comunicazione.

Interviene infine Giorgio Cantelli Forti, presidente dell’Accademia nazionale di agricoltura: “Oggi dietro a questa disinformazione cosa c’è? Ci sono dei grandi interessi, spesso sono interessi collettivi più che singoli quindi quello che vogliamo fare proprio come Accademia in difesa dell’agricoltura è cercare di mettere a disposizione delle persone informazioni corrette e dare soprattutto delle linee guida e di indirizzo.

Se posso trarre delle conclusioni della giornata – conclude il presidente - posso dire che la multidisciplinarietà è fondamentale, è essenziale avere a disposizione e far conoscere dati derivanti da campi scientifici diversi e metodi di studio diversi”.

Giorgio Cantelli Forti, presidente dell’Accademia nazionale di agricoltura, mentre presiede al congresso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PER SAPERNE DI PIÙ

La prima parte del nostro report su questo convegno è stata pubblicata sul numero 2 dell’Informatore Zootecnico.

Le relazioni del convegno, come si legge sul sito internet dell’Accademia, sono consultabili a questo link:

www.accademia-agricoltura.it/la-carne-rossa-e-un-prezioso-alleato-per-salute-e-ambiente/

LEGGI L'ARTICOLO PUBBLICATO SU IZ 3.2024

Carne rossa e fake news, serve un po’ di chiarezza - Ultima modifica: 2024-02-13T16:34:27+01:00 da Laura Della Giovampaola

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome