Riflettori sui requisiti di biosicurezza per gli allevamenti di suini anche come misura di contrasto alla Psa (Peste suina africana). È stato infatti pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 173 del 26 luglio scorso il decreto firmato dai ministri della Salute, delle Politiche agricole e della Transizione ecologica, che aggiunge un ulteriore e importante tassello al quadro normativo che ha l’obiettivo di contrastarne la diffusione, sia nelle aree dove è già stata riscontrata la malattia nei cinghiali, sia in quelle esterne dove il virus non è ancora comparso.
Lo ha segnalato Confagricoltura Piemonte sottolineando che il provvedimento contiene una serie di indicazioni utili a incrementare il livello di biosicurezza negli allevamenti, nelle stalle di transito e nei mezzi di trasporto.
Come ha fatto sapere Confagricoltura Piemonte, gli allevatori registrati nella Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica del ministero della Salute, devono adeguarsi alle misure di biosicurezza entro dodici mesi dall'entrata in vigore del decreto (27 luglio 2022).
Gli interventi di biosicurezza
Sono suddivisi tra:
- misure di protezione strutturali, che comprendono per esempio recinzioni, tetti, muri di cinta, cancelli, sbarre, etc., oltre che locali di stabulazione ed eventuale quarantena, un sistema per lo stoccaggio sicuro dei cadaveri degli animali e degli altri sottoprodotti di origine animale in attesa dello smaltimento, etc.;
- misure di gestione, che comprendono il piano di biosicurezza aziendale e tutte le procedure per regolamentare le varie attività all’interno e all’esterno dell’allevamento.
Sulla base delle misure il decreto declina i requisiti di biosicurezza in base alla tipologia di allevamento suddivisa tra quella familiare, commerciale e le stalle di transito.