Risarcimenti influenza aviaria, stanziati 27,5 milioni di euro da fondi Ue

I fondi a parziale copertura dei danni indiretti legati all'influenza aviari saranno prelevati in via straordinaria dalla riserva di crisi della Pac

L'Oms invita intanto a innalzare il livello di allerta sull’arrivo di una nuova pandemia di influenza nella popolazione umana sostenuta da un virus di origine aviare

La Commissione europea ha stanziato 27,5 milioni di euro a parziale copertura dei danni subiti dagli allevatori per l’influenza aviaria. Ne dà notizia Confagricoltura, sottolineando che i fondi saranno prelevati in via straordinaria dalla riserva di crisi della Pac.

Il fondo Ue va ad aggiungersi a quelli già mobilitati a livello nazionale. La decisione della Commissione è stata assunta a conclusione di un dialogo con il Governo italiano che la Confederazione ha costantemente seguito e supportato per assicurare ai produttori avicoli il giusto ristoro economico.

Con i 27,5 milioni stanziati sarà possibile integrare i risarcimenti già disponibili sul piano interno che hanno consentito di anticipare ai produttori il 25% dei danni indiretti già richiesti.

Accelerare il più possibile i risarcimenti

Ora bisogna fare presto, sottolinea Confagricoltura, per venire incontro alle giuste aspettative degli allevatori. Non solo. Il riconoscimento dei ristori deve seguire la via più breve possibile per rientrare nel termine massimo del 30 settembre prossimo previsto dall’Unione per la loro spesa.

La tutela della produttività delle imprese del settore colpite dal virus, però, non si conclude con quest’ultimo provvedimento di Bruxelles. Confagricoltura continuerà a lavorare, sia a livello nazionale che a livello europeo, per ottenere il ristoro dei danni indiretti provocati dall’influenza aviaria fino al 31 dicembre 2021.

La situazione dell'influenza aviaria a livello mondiale

Come ha fatto notare l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie «dopo i  casi confermati di trasmissione del virus H5N1 ad alta patogenicità (Hpai) dagli uccelli in alcune specie di mammiferi, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e l’Organizzazione mondiale della Sanità Animale (Woah) hanno invitato tutti i paesi ad innalzare il livello di allerta sull’arrivo di una nuova pandemia di influenza nella popolazione umana sostenuta da un virus di origine aviare».

Secondo i dati del Centro di referenza nazionale ed europeo per l’influenza aviaria presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, in Italia la circolazione del virus H5N1 fra gli uccelli selvatici è in aumento, con il rischio che questi possano trasmettere il virus agli allevamenti avicoli.

In una nota indirizzata a tutti i Servizi veterinari regionali e agli Istituti Zooprofilattici italiani, il ministero della Salute ha ribadito la necessità di rafforzare la sorveglianza dei volatili selvatici e l’applicazione delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli.

La situazione sull'influenza aviaria in Italia

Negli uccelli selvatici a partire da settembre 2022 sono stati ufficialmente confermati 79 casi di positività fra gabbiani (19), alzavole (13), germani (10) e in altri esemplari di rapaci e anatidi. Molti altri casi sospetti nei gabbiani sono in corso di conferma presso l’IZSVe.

I numeri evidenziano la continua circolazione di H5N1 sul territorio italiano in linea con quanto sta avvenendo in altri paesi europei ed extra europei in cui si registra un aumento di casi anche nel pollame e nei mammiferi selvatici, e in cui sono stati segnalati anche sporadici casi in mammiferi domestici.

Negli uccelli domestici la situazione è più favorevole, dopo la drammatica ondata epidemica di H5N1 HPAI che ha investito prevalentemente il nordest nell’inverno 2021-2022, con 317 focolai negli allevamenti. L’ultimo focolaio nel pollame risale infatti al 23 dicembre 2022, portando a 30 il numero dei casi confermati da settembre 2022. I focolai sono stati riscontrati principalmente in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

 

 

 

Risarcimenti influenza aviaria, stanziati 27,5 milioni di euro da fondi Ue - Ultima modifica: 2023-04-13T18:22:03+02:00 da Francesca Baccino

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