Creare un vero e proprio strumento di assessment negli allevamenti di suini di cui l’intera filiera suinicola può avvalersi per conoscere il livello di sostenibilità degli allevamenti conferenti e per intervenire con azioni mirate, laddove si evidenzino precise criticità.
Era questo l’obiettivo generale del progetto Ssd_Suini - Sistema di supporto decisionale per la sostenibilità negli allevamenti suinicoli- progetto presentato a tecnici e allevatori il 26 giugno scorso con un webinar.
Il progetto Ssd_Suini, finanziato dal Psr dell’Emilia-Romagna 2014-2020 (operazione 16.2.01), ha visto la partecipazione del Gruppo Inalca per il tramite della controllata Fiorani & C., impresa agro-industriale di Piacenza in veste di promotore/capofila, e del Centro ricerche produzioni animali - Crpa scpa di Reggio Emilia, in qualità di consulente scientifico.
L’intervento di Giovanni Sorlini
Durante il webinar è intervenuto Giovanni Sorlini, responsabile dell’area Qualità, sicurezza e sviluppo sostenibile del Gruppo Inalca, che ha affermato: “Da anni Inalca sta attuando un percorso di integrazione di filiera. Ha iniziato con il nostro core business, che è il bovino, ma in questo percorso affrontando anche la filiera suina. E in questa attività il supporto istituzionale è fondamentale. Noi crediamo che questi strumenti siano il presupposto sia per un corretto dialogo ma anche di una integrazione di processi. Un esempio di questo sforzo che sta facendo Inalca è cercare di promuovere schemi di qualità nazionale, in particolare gli Sqnz (Sistema di qualità nazionale zootecnia), in cui, tramite un disciplinare, si cerca di portare a terra quello che sono gli elementi sostanziali riconducibili alla sostenibilità nel settore agricolo e, applicando i quali, si riesce a portare valore al sistema complessivo e quindi a rafforzare i rapporti di partnership che sono la base di questi progetti”.
In tal senso, ha aggiunto Sorlini, “oltre a un supporto dalle istituzioni si chiede un vero e proprio aiuto perché questi processi hanno vari livelli istituzionali (livelli regionali, nazionali ecc.) per essere portati a compimento; quindi, il dialogo e il coordinamento a più livelli facilitano l’adozione di questi disciplinari che sono il presupposto per applicare percorsi virtuosi nelle filiere”.
“Inoltre – ha concluso Giovanni Sorlini - la corretta applicazione di questi strumenti non solo facilita la comunicazione, ma essi si possono considerare un presidio al consolidamento necessario per competere su mercati importanti. Crediamo che siano il presupposto per una corretta comunicazione e integrazione tra i soggetti appartenenti al medesimo ciclo produttivo. Lo sforzo finale, a testimonianza di questo impegno che l’azienda mette sui temi di filiera, è altresì testimoniato da quegli strumenti che facilitano questa integrazione, in particolare il 4° bando di filiera e il recente 5° bando Pnrr. Questo breve intervento cerca di testimoniare non solo l’utilità che l’azienda vede in questi strumenti ma proprio la necessità fondante di nuovi, più stabili e più duraturi rapporti di filiera”.
Il progetto
Il progetto Ssd Suini ha previsto una serie di attività:
- un’analisi approfondita del Disciplinare di valutazione della Regione Emilia-Romagna e l’individuazione dei parametri da inserire nel protocollo;
- la stesura del protocollo di sostenibilità con descrizione dei parametri e dei livelli di sostenibilità;
- la messa a punto degli strumenti necessari (checklist di raccolta dati e programma di calcolo) per la verifica del livello di sostenibilità ottenuto per ogni singolo parametro dell’allevamento;
- la quantificazione del livello di sostenibilità attraverso sopralluoghi negli allevamenti conferenti la filiera, input dati, individuazione di possibili interventi migliorativi e calcolo dei costi d’investimento e di gestione per ogni intervento migliorativo e per ogni allevamento;
- un‘indagine per valutare la propensione di acquisto di prodotti a base di carne suina proveniente da allevamenti con alti livelli di sostenibilità.
Il protocollo
Il protocollo Ssd_Suini è basato sul recente Disciplinare di Assessment per allevamenti suini della Regione Emilia-Romagna pubblicato nel 2021, ovvero di un sistema di buone pratiche e corretta gestione degli allevamenti suinicoli per la sostenibilità delle produzioni sia in termini di benessere animale e uso responsabile dell’antibiotico, sia in termini di sostenibilità ambientale.
Il protocollo riguarda esclusivamente la fase d’allevamento ed è stato pensato per adattarsi a tutte le tipologie d’allevamento.
Comprende un totale di 22 parametri, 14 riguardanti il benessere animale e la biosicurezza e 8 la sostenibilità ambientale.
Per ogni parametro vengono riportate le seguenti voci:
- la categoria suina alla quale il parametro è riferito;
- la descrizione del parametro;
- l’indicatore oggettivo e misurabile, in grado di quantificarlo;
- i livelli soglia:
a) base, rispetto di requisiti previsti dalla norma o, in mancanza di essa, riferiti a standard tecnici minimi basati su evidenze scientifiche;
b) buono, rispetto di standard elevati, ma ancora migliorabili;
c) ottimo, rispetto di standard ottimali.
Dalle verifiche in campo dell’applicazione del protocollo di sostenibilità Ssd_Suini è emerso che le principali criticità riguardano:
- le superfici di stabulazione, l’accesso all’acqua di bevanda e l’arricchimento ambientale per il benessere animale;
- le procedure di ingresso per visitatori e di disinfezione degli automezzi per l’aspetto biosicurezza;
- la formazione degli addetti e la copertura delle strutture di stoccaggio degli effluenti per l’aspetto sostenibilità ambientale.
I risultati di Ssd_Suini sono stati presentati nel corso del convegno durante il quale sono stati descritti gli obiettivi, le attività svolte e i risultati in relazione alla messa a punto di un protocollo che ha come base il Disciplinare per la valutazione degli allevamenti di suini redatto da Crpa scpa per conto della Regione Emilia-Romagna.
In particolare, in relazione al livello di sostenibilità dell’allevamento ottenuto con le informazioni raccolte e la successiva elaborazione dei dati, sono state individuate le criticità e definiti gli interventi migliorativi da attuare in allevamento, verificandone anche la sostenibilità economica.
Infine, è stata presentata l’opinione dei consumatori nei confronti di prodotti a base di carne proveniente da animali allevati con standard elevati di sostenibilità.