Il Laboratorio Standard Latte (Lsl) è fin dal 1990 un polo di eccellenza della Rete dei Laboratori del Sistema allevatori. E l’Associazione italiana allevatori con la realizzazione del nuovo Lsl di Maccarese (Roma) ha potenziato e rilanciato i servizi legati alle attività di analisi sulle produzioni zootecniche nazionali.
Il Laboratorio è anche il luogo dove si sviluppano momenti di dialogo e formazione sui temi del benessere degli animali e della sostenibilità ambientale. Con la responsabile tecnica del Laboratorio Annunziata Fontana, approfondiamo attività e progetti in itinere.
Qual è il compito primo del Laboratorio Standard Latte dell’Associazione Italiana Allevatori?
«Il Lsl ha un ruolo di coordinamento e verifica dell’attività analitica della Rete dei laboratori del Sistema allevatori. Attualmente abbiamo undici laboratori distribuiti su tutto il territorio nazionale che effettuano analisi ai fini del controllo dell’attitudine produttiva delle razze e specie da latte di interesse zootecnico (bovine, bufaline, ovine e caprine). Il Lsl è il Laboratorio centrale e produce materiali di riferimento per la taratura delle apparecchiature di analisi, organizza prove valutative interlaboratorio (Ring Test) su matrice latte, prodotti lattiero-caseari e foraggi, e vigila sull’applicazione di metodiche analitiche ed operative uniformi».
Quali sono i principali dati rilevati dal Laboratorio Standard Latte?
«All’Lsl si producono materiali di riferimento di latte bovino, bufalino, ovino e caprino per la quantificazione di grasso, proteine, caseine, lattosio, cellule somatiche, urea, crioscopia, inibenti, carica batterica, aflatossina M1 e anche aflatossina B1, Don, zearalenone, ocratossina A e fumonisina nei foraggi per il controllo della taratura delle apparecchiature di analisi. Le analisi dei campioni dei ring test, i cui risultati sono inviati a Lsl, permettono di verificarne l’accuratezza nel tempo».
In base ai materiali di riferimento raccolti, come sono le performances dei laboratori del settore agroalimentare nel suo complesso?
«La massa di dati analitici dei Ring Test che giunge in laboratorio per essere elaborata statisticamente, circa 200 mila in un anno, permette all’Lsl di fotografare la qualità delle analisi effettuate sul territorio nazionale e monitorare eventuali devianze. Possiamo affermare che grazie all’utilizzo di materiali di riferimento, non solo forniti da Lsl ma anche da altri provider europei con cui Lsl si confronta, le performances dei laboratori del settore agroalimentare nel suo complesso sono piuttosto elevate. Nei laboratori della Rete delle Associazioni allevatori l’uniformità delle risposte analitiche conferma quanto il sistema di verifiche e confronti, a cui ci sottoponiamo come network e che abbiamo perfezionato ed implementato nel tempo, sia vincente».
Chi sono i destinatari dei campioni di analisi prodotti dal Laboratorio?
«Gli stessi materiali di riferimento e i Ring Test sono forniti e utilizzati anche dagli altri operatori di settore quali Istituti zooprofilattici, industrie e caseifici, università, istituti di ricerca e laboratori privati. La standardizzazione delle apparecchiature di analisi di tutti gli stakeholders consente di confrontare le analisi effettuate per la selezione, i controlli sanitari, il pagamento del latte secondo qualità, rendendo, di fatto, nulla la conflittualità fra i diversi operatori».
Il Laboratorio Standard Latte è anche un importante investimento per il territorio laziale.
«Senz’altro. Dal 2018 siamo nella nuova sede a Maccarese presso la quale abbiamo inaugurato alcuni uffici di servizio Aia (Anagrafe Equidi, Ufficio per i Ccff del Lazio ecc.) dedicati agli allevatori laziali. Le attività svolte costituiscono un importante investimento per il territorio, sia per le sinergie con le Organizzazioni professionali agricole di riferimento, sia per l’attività informativa verso il consumatore e formativa per gli operatori, favorite dalla vicinanza con gli allevamenti e le strutture dell’azienda Maccarese, una delle realtà agricole e zootecniche più significative a livello nazionale ed europeo».
La contiguità del Lsl con le stalle dell’azienda Maccarese spa consente di utilizzare queste ultime per sperimentare in campo nuove tecnologie?
«Certamente. Le nuove tecnologie e applicazioni sono impiegate per studiare le più corrette pratiche in sala mungitura, la gestione manageriale della vitellaia, gli usi appropriati del farmaco veterinario, la messa in asciutta selettiva, l’implementazione del software gestionale, la miglior sincronizzazione dei parti delle bovine».
Ci spiega in sintesi le peculiarità della Rete dei laboratori?
«La Rete dei laboratori del Sistema allevatori è unica in Italia per articolazione sul territorio e per la tipologia di analisi effettuate sul latte crudo. Analisi importanti sia per l’allevatore che per il consumatore, anche per la funzione “sentinella” che hanno sullo stato di salute dei capi in produzione lattiera. L’attività dei Laboratori si interfaccia continuamente – e viene sottoposta ciclicamente a revisione nelle sue procedure gestionali – con l’evoluzione delle normative internazionali di riferimento (che provengono da organismi quali Icar, Iso e Fil/Idf) alle quali si adegua, in conformità anche al Disciplinare sui controlli dell’attitudine produttiva. Tutto ciò consente un’attendibilità dei dati analitici prodotti particolarmente elevata e affidabile».
Quante analisi qualitative e quantitative vengono eseguite dalla Rete dei Laboratori del Sistema Allevatori?
«Annualmente la Rete esegue circa 18 milioni di analisi qualitative e quantitative gran parte delle quali affluiranno nella banca data del progetto Leo (Livestock environment opendata), di cui Aia è capofila. Lsl è impegnato nella validazione dei parametri analitici di recente acquisizione quali le cellule somatiche differenziali, BHB e acetone, le varie frazioni di acidi grassi di particolare interesse nutraceutico provenienti dai laboratori della Rete attivi sul territorio che affluiscono nella banca dati generale».
Accreditato
Il Laboratorio Standard Latte è accreditato da Accredia Uni En Iso/Iec 17025 (competenza dei laboratori di prova) per tutte le prove analitiche per cui produce materiali di riferimento. Inoltre è conforme alle norme Iso 17034 e 17043 che specificano, rispettivamente, le caratteristiche operative e gestionale dei produttori di materiali di riferimento e le competenze tecniche degli organizzatori di prove valutative interlaboratorio.