«Stiamo lavorando bene e sono i numeri a parlare. Anche se in Veneto gli allevamenti diminuiscono la produzione di latte è aumentata nel 2024, sia in Italia che in Veneto, concentrata principalmente in quattro regioni. Il 78% del latte è oggi prodotto tra Vicenza, Verona e Padova».
Così il presidente dell’Arav (Associazione regionale allevatori Veneto) Floriano De Franceschi, all’assemblea dell’Associazione del giugno scorso ha sottolineato che «il 56,1% della produzione di latte è stata destinata alla produzione di formaggi Dop e che l’offerta certificata è aumentata rispetto al 2023».
I disegni di legge per valorizzare la transumanza (presentati presso la 9ª Commissione permanente del Senato su invito di Luca De Carlo) sono stati al centro degli interventi del presidente e del direttore dell’Arav, assieme a quello del patron della transumanza di Bressanvido, Marino Pagiusco.
Oltre quindici malghe, in Veneto, sarebbero rimaste vuote, con conseguenze in termini strutturali, ambientali e di tenuta dell’assetto dei pascoli.
«Con un tasso di autoapprovvigionamento inferiore al 40%, in perdita di oltre 15% incinque anni – ha spiegato De Franceschi –, il patrimonio zootecnico nazionale del bovino da carne è in emergenza: siamo a livelli non sostenibili in termini di sicurezza alimentare nazionale. Questo ha portato a dare molta importanza all’incrocio tra bovine da latte e seme di tori da carne, ossia al Beef on dairy, il cui prodotto, siano essi vitelle o vitelli, ha raggiunto quotazioni impensabili.
Il Veneto, per quanto riguarda la razza Frisona, registra una percentuale media di incroci del 28% con il picco nella provincia di Vicenza del 34%».
Raccolta dei dati fondamentale per il miglioramento genetico
«I dati raccolti dal Sistema allevatori negli allevamenti zootecnici stanno sempre più assumendo carattere di indispensabilità per la conservazione della biodiversità e il miglioramento genetico delle razze allevate.
Il Sistema Allevatori deve porsi un unico obiettivo – spiega il presidente De Franceschi – , impegnarsi a migliorare la genetica bovina italiana per consolidarne le sue posizioni al top a livello mondiale sotto il profilo produttivo, accompagnando questo fine a quello di ottenere qualità del latte con adeguate attitudini casearie, frutto di allevamenti incentrati sul benessere animale».
In Veneto il 51,1% degli allevamenti di bovine da latte sono stati coinvolti nel 2024 nella raccolta di dati; in controllo funzionale sono risultati l’86% del totale regionale con una produzione di latte ottenuto da allevamenti controllati del 69%.