È di razza Romagnola il toro che dal 4 al 7 ottobre scorsi ha sfilato al Sommet de l’Élevage di Clermont Ferrand (Francia), la più importante rassegna di bovini da carne a livello europeo e tra le più prestigiose in campo internazionale.
Fardini Indovinello (nella foto di pag.17, ndr), questo è il nome del toro, appartiene all’azienda agricola di Giuseppe Drudi di Misano Adriatico (Rn), associato dell’Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia-Romagna). Nel corso delle sfilate ha saputo attrarre l’attenzione del pubblico, altamente specializzato, della rassegna fieristica.
Fardini Indovinello ha 4 anni, pesa 1.250 kg e fa parte di un allevamento che Drudi conduce sulle colline riminesi, dove la razza Romagnola affonda le sue radici e rappresenta un baluardo a tutela di un patrimonio autoctono fatto di biodiversità e antiche tradizioni, perfettamente inserite nel concetto di sostenibilità.
«La partecipazione a una manifestazione fieristica così importante – ha detto Drudi – premia l’impegno e la fatica di allevare una razza di bovini da carne di eccellenza che meriterebbe una migliore valorizzazione in termini commerciali».
L’interesse riscosso dalle razze italiane di bovini da carne in Francia non ha riguardato solo la Romagnola, ma anche altre due importanti razze del circuito Anabic (Associazione nazionale allevatori bovini italiani da carne) ovvero la Chianina e la Marchigiana.
Giustificati i commenti entusiastici da parte dei rappresentanti dell’Anabic: «Questa nostra prima partecipazione al Sommet de l’Élevage – ha affermato a caldo il presidente dell’Associazione, Luca Panichi – sancisce per Anabic l’inizio di un nuovo corso che ha come obiettivo un sempre maggior impegno verso la valorizzazione dalle razze che l’Associazione rappresenta: Chianina, Marchigiana, Romagnola, Maremmana e Podolica e della carne da loro prodotta».
«Proprio così – ha commentato a sua volta il direttore dell’Anabic, Stefano Pignani – . Quando siamo partiti avevamo tanto entusiasmo, ma anche qualche timore che si è dissolto velocemente davanti all’affluenza registrata ogni giorno durante la sfilata dei nostri animali e all’interesse manifestato dai numerosissimi visitatori, tutti allevatori e operatori del settore, sia francesi, sia provenienti da altri Paesi».
Pochi numeri possono motivare la grande soddisfazione: al Sommet de l’Élevage partecipano mediamente a ogni edizione oltre 100mila visitatori professionali, circa 2mila animali e solo la razza Charolaise, tra le più conosciute e importanti della Francia, quest’anno ha contato in mostra più di 400 capi.
Si fa presto, quindi, a capire la portata di questa manifestazione che è distribuita su oltre 15 ettari di spazio espositivo e molto concentrata, legittimamente, sulle razze francesi.
Allo stand di Anabic un allevatore francese ha manifestato anche l’interesse di introdurre in azienda alcuni capi di bovini di una delle razze rappresentate da Anabic.
«Mi unisco alla dichiarazione del presidente Panichi perché la nostra partecipazione al Sommet de l’Élevage non poteva avere un esito migliore – ha sottolineato ancora Pignani – a cui hanno contribuito in primis gli allevatori, Marco e Matteo Luchetti di Perugia, Drudi di Rimini e l’Azienda agricola dell’Università di Perugia, che con grande professionalità hanno saputo gestire e condurre i loro animali per l’intera durata della manifestazione, a cui va aggiunto il Centro Tori Chiaccherini di Perugia con la sua titolare, Anna Chiaccherini, ispiratrice della partecipazione di Anabic alla rassegna francese. Un grazie speciale Anabic vuole rivolgere alle Regioni Marche e Umbria che hanno supportato con un contributo economico sia l’allestimento dello stand che le spese organizzative legate alla partecipazione dell’Associazione alla kermesse».
Fardini Indovinello di Giuseppe Drudi sul palco del Sommet de l’Élevage
Romagnolo il toro che ha conquistato il pubblico a Clermont Ferrand in Francia