Allevatori lucani tra biodiversità e qualità certificata

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Esemplari di razza Podolica in una stalla lucana.
«La zootecnia della Basilicata esprime eccellenze e tipicità in tutti i settori». Lo afferma il presidente di Ara Basilicata Palmino Ferramosca

Ara Basilicata è impegnata nel miglioramento genetico del bestiame e nella valorizzazione delle produzioni di qualità, a garanzia della salute dei consumatori. Con il suo presidente Palmino Ferramosca discutiamo delle peculiarità della filiera zootecnica regionale.

Quali sono le peculiarità del sistema zootecnico lucano? E come le state valorizzando?
«La zootecnia della Basilicata non ha grandi numeri, però esprime eccellenze, qualità e tipicità in tutti i settori. Ad esempio nel settore ovicaprini abbiamo l’Agnello delle Dolomiti Lucane, importante anche il livello di selezione della razza ovina sarda. Per quanto riguarda i bovini da latte, stiamo facendo un grande lavoro di selezione collocando i nostri allevamenti nelle prime posizioni a livello nazionale. Poi abbiamo la “regina” dei pascoli lucani, la bovina Podolica, per la quale in collaborazione con l’Anabic stiamo mettendo in campo un importante lavoro selettivo.

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Palmino Ferramosca.

Per la Podolica c’è un progetto che presenteremo a breve finalizzato a ottenere la Dop per il Caciocavallo Podolico. Voglio ricordare anche una presenza consistente del Cavallo Haflinger Italia. Stiamo valorizzando tutte le specie simbolo della biodiversità del territorio, come il Suino Nero Lucano, la Capra di Potenza, la Pecora Gentile di Puglia e altre».

Importante anche il lavoro che state facendo per la valorizzazione delle filiere attraverso i marchi che garantiscono l’origine del latte e della carne. Il numero delle aziende che vi aderisce è considerevole?
«Noi crediamo profondamente nel valore aggiunto del made in Italy. Per questo inseriamo sui nostri prodotti il marchio “Latte e carne 100% lucano”. Da qualche mese abbiamo fatto un ulteriore passo avanti verso la qualità aderendo al marchio “Io sono lucano” gestito da una società, La Nuova Aurora, che si occuperà della commercializzazione di tali prodotti. Il numero di adesioni al marchio è in costante aumento, una tendenza che ci auguriamo non si arresti».

L’obbligo in etichetta dell’indicazione di origine impegna ancora di più gli allevatori a legare il latte all’identità della regione. La trasparenza in etichetta che risultati sta portando alle vostre produzioni?
«Dal fatidico 19 aprile del 2017, avendo la possibilità di una etichettatura più chiara sulla provenienza del latte, ci sono stati dei vantaggi e l’andamento medio del prezzo ne è una testimonianza. In Basilicata attendevamo questo strumento e lo abbiamo accolto con grande favore».

Per dare maggior peso alle produzioni e al reddito degli allevatori quali azioni bisognerebbe mettere in campo?
«Per essere meglio valorizzate dai consumatori le nostre produzioni devono essere accompagnate da certificazioni trasparenti che attestino ad esempio lo stato di benessere degli animali, la qualità, la sanità e la provenienza. In questo modo si riesce ad ottenere una migliore differenziazione e quindi un premio di prezzo che porterebbe maggiore redditività alle nostre aziende. La sfida per il futuro è quella dell’antibiotic free nei nostri prodotti, per la quale la nostra struttura già sta lavorando».
Nell’ambito del Programma di Assistenza tecnica in zootecnia e di Prevenzione e controllo delle epizoozie, l’Ara Basilicata ha attivato un servizio che si avvale di test genomici per le manze. Quali i vantaggi?
«Il lavoro fatto fino adesso dalla nostra Ara sulle epizoozie ha fotografato lo stato sanitario attuale degli allevamenti in Basilicata, con la prova genomica riusciamo a selezionare le nostre manze in base alla loro predisposizione nei confronti delle patologie che danneggerebbero le nostre future vacche».


Su cosa lavora il laboratorio Ara

Il laboratorio chimico e microbiologico di Ara Basilicata, che nasce a supporto dell’attività dei controlli funzionali, oggi vanta numerose altre attività analitiche in aggiunta a quella iniziale. Infatti fornisce un supporto tecnico agli allevatori sia per ciò che riguarda la gestione aziendale che per la sicurezza e salubrità dei prodotti della zootecnia lucana e di alcune limitrofe regioni.

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Una podolica col suo vitello.

È accreditato, dal 1999; e l’elenco delle prove accreditate è disponibile sul sito dell’Ente. Le matrici oggetto di analisi presso questo laboratorio sono differenti:
Alimenti zootecnici su cui si eseguono determinazioni circa i valori nutrizionali utili alla preparazione delle razioni alimentari e la ricerca di residui, quali micotossine, minerali e metalli; inoltre, si effettua la determinazione del colesterolo, per la quale è di supporto all’attività del Dqa.
Suolo e digestati su cui si effettuano analisi volte ad ottemperare ai requisiti della Direttiva Nitrati e del Dm del 25 febbraio 2016 n. 5046.
Campioni della produzione primaria da aziende avicole per la determinazione di Salmonella spp. e per cui è inserito nell’elenco ministeriale dei laboratori per il Pnr Salmonellosi.
Campioni della produzione primaria per esami parassitologici.
Campioni di latte e derivati, carne e derivati per le determinazioni utili ai fini dell’autocontrollo, dell’etichettatura secondo il Reg. Ue n. 1169/2011 e degli studi circa la shelf-life degli stessi.
Campionamento da superfici di lavoro nelle produzioni alimentari.
Campioni di acqua per la verifica della potabilità secondo il D.Lgs. 31/2001 e s.m.i.
Campioni di formaggi per la determinazione della fosfatasi alcalina, anche per questa analisi il laboratorio funge da supporto al Dqa.
Campioni di latte per la lotta alle mastopatie: in questo ambito si inserisce la determinazione delle cellule somatiche differenziali grazie alla quale si intende dar corso e forza all’asciutta selettiva.
Campioni da cinghiali, suini ed equidi per la determinazione della Trichinella spp.: il laboratorio, per mandato regionale, è riferimento, con l’Izs di Puglia e Basilicata, per gli abbattimenti selettivi dei cinghiali ed è uno dei laboratori di appoggio alle Aziende sanitarie per le macellazioni suine domiciliari.
Il laboratorio è inserito nelle collaborazioni con le Università di Napoli, Università di Bari e Università della Basilicata, con l’Izs Umbria e Marche. Infine, offre il proprio supporto ad enti di formazione per tirocini pre e post-laurea e a giovani start-up che rientrano nel campo di applicazione delle produzioni zootecniche.

Allevatori lucani tra biodiversità e qualità certificata - Ultima modifica: 2020-04-08T15:41:01+02:00 da Lucia Berti

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